Edward
Rimasi
lì come una
pietra. Il mio angelo dagli occhi marroni o rossi era lì che
mi
guardava.
Lei
esisteva
ed era ancora più bella di quanto ricordassi
solo che adesso
i suoi occhi erano arancione -giallo, anche se avevano la stessa
espressione e la stessa profondità di sempre. D'istinto
provai a
leggerle nella mente ma nulla. Era muta, la sua mente era silenziosa.
Mi persi a guardarla nei suoi occhi. Anche lei mi guardava come se
fossi la cosa più bella che vedesse. Mi sentivo in
imbarazzo, non
riuscivo a smettere di guardarla e di sorriderle.
Chi
era? Non
ricordavo il suo nome ma sapevo che era il mio mondo, la mia ragione
di vita.
Poi
un movimento al suo
fianco attirò la mia attenzione. Abbassai lo sguardo e la
vidi. Vidi
la bambina. Aveva gli stessi occhi marroni del mio Angelo, la stessa
profondità.
Rimasi
fermo, impietrito,
non sapevo cosa fare, cosa dire. Avevo paura che tutto svanisse, che
fosse solo un sogno.
Lei
e la bambina stavano
ferme e zitte, si limitavano a guardarmi con aria assorta.
Probabilmente avevano paura... paura di me. Fu Jacob a interrompere
la mia mente sognante “E dai Edward. Cosa aspetti.
Mica ti
mangiano. Avvicinati. Parlagli. Ma stai bene attento. Se provi a
fare loro del male ti stacco la testa a morsi. Chiaro!!”
Jacob,
non doveva preoccuparsi, non volevo fare loro del male. Come avrei
mai potuto ferire il mio angelo e la bambina? Ma non sapevo come
comportarmi. Avevo paura non di loro ma di me stesso. Se mi fossi
avvicinato ... se l'avessi toccata ... forse sarei di nuovo crollato,
e non potevo rischiare.
Ma
come potevo spiegarle che la desideravo, che volevo abbracciarla,
baciarla, farla mia, ma che la mia mente sarebbe potuta impazzire di
fronte a tanta gioia? Che avrei potuto crollare sopraffatto dalle
immagini della memoria che ritornava prepotente nella mia testa,
facendosi spazio e trascinandomi nell'oblio proprio come era successo
l'ultima volta? Mi avrebbe capito o si sarebbe spaventata e sarebbe
fuggita? Con che coraggio l'avrei chiesto qual'era il legame che
ci univa, senza offenderla? Perchè sapevo che lei era
importante, ma non riuscivo a capire. Mancavano ancora troppi pezzi del
mio
puzzle e solo lei poteva colmare i buchi della mia mente tormentata.
Iniziai
ad arretrare indeciso su cosa fare, su come comportarmi. Spaventato
da me stesso.
Poi
fu un momento.
La
bambina come mi vide indietreggiare si staccò dalla ragazza
e con
tre balzi velocissimi atterrò tra le mie braccia gridando
“Papà
non andartene via, ti prego, resta con me!!!”
In
quel momento successero varie cose in contemporanea. Con la coda
dell'occhio vidi il licantropo avanzare ringhiando preoccupato
“
Non farle del male... ti prego” , i miei
genitori fecero due
passi avanti gridando“No, Nessie.!!!!”. Il mio
angelo si porto
la mano alla bocca emettendo un singulto di terrore.
Ed io
… mi ritrovai fra le braccia quel corpicino caldo che mi
guardava
con serietà. Potevo sentire il suo sangue caldo e invitante
scorrere
nelle sue vene, il cuore battere veloce sopra il mio petto freddo e
muto. Era calda, era dolce ed io avevo sete. Ma a sconvolgermi non
era stata la sua umanità ma le sue parole
“Papà” mi aveva
chiamato papà!!! Come poteva essere possibile, lei era
umana, il
suo cuore batteva mentre io ero un vampiro, eppure ero profondamente
consapevole che lei era legata a me. Che lei in
qualche misterioso modo ... era mia!
Poi
la bimba allungò le sue manine e le posò sulla
mia testa “No,
Nessie non farlo” il grido di mio padre fu l'ultima cosa che
sentii
prima che il ricordo del mio passato invadesse con prepotenza la mia
mente. Mi mostrò tutto, da quando era nata fino a quando ero
sparito lasciandola sola. Mi mostrò la sua mamma, la mia
Bella, i
nostri baci teneri e le nostre carezze, la gioia dello stare assieme
e la paura di doverci separare quando Aro ci aveva minacciati. Mi
mostrò i miei fratelli che la viziavano, le cure dei nonni e
il suo
Jacob. Il suo amore.
Volevo
crollare, non riuscivo ad accettare tutto, a capire tutto, era troppo
... tutto assieme, ma sapevo che se l'avessi fatto avrei fatto del
male alla piccolina … alla mia bambina. Così mi
lasciai cadere
sulle ginocchia, tenendola stretta, assorbendo tutta la sua
verità. Quando levò le sue manine dal mio volto,
sbattei gli occhi e se
avessi potuto mi sarei messo a piangere.
Finalmente
avevo capito.!!!
Ero
marito e padre, figlio e fratello.
Quella
verità mi colpì levandomi il fiato e quando
riuscii a vedere di
nuovo mi trovai il mio angelo inginocchiato davanti a me. Mi guardava
preoccupata, indecisa su cosa dire o fare. Posai la bambina, che dopo
avermi dato un bacio sulla guancia corse tra le zampe del suo Jacob.
La
guardai un attimo e la vidi teneramente appoggiata a lui, poi guardai
la ragazza di fronte a me.
Non
parlava, non si muoveva, mi guardava aspettando che io dicessi o
facessi qualcosa.
Era
così bella ... Con titubanza allungai la mano e le feci una
carezza
sfiorando appena la sua guancia, avevo paura che scappasse o si
ritraesse da me. Ma lei mi sorrise, sempre senza dire nulla. Ero
perso nelle profondità dei suoi occhi, mentre l'accarezzai
nuovamente più deciso stavolta. Lei prese la mia mano e la
baciò
prima di stringersela sul petto. Volevo baciarla, ma temevo la sua
reazione. Così mi avvicinai lentamente scrutando ogni sua
espressione pronto a ritrarmi e le posai le labbra sulle sue. La
sfiorai appena, poi mi scostai per vedere come aveva reagito. Tenendo
gli occhi chiusi mi mormorò “Oh. Edward, quanto mi
sei mancato,
amore”. Le sorrisi timido “Anche tu amor
mio.” poi lentamente
le appoggiai di nuovo le mie labbra sulle sue e la baciai. Fu un
bacio veloce, ma intenso e quando feci per scostarmi, mi mise le
braccia intorno al collo e premette con decisione le sue labbra sulle
mie. Rimasi un attimo stupito e imbarazzato, poi qualcosa si ruppe
dentro di me. L'ultimo muro crollò e mi ritrovai a baciare
la mia
Bella, la persona che amavo sopra ogni altra cosa con un
intensità e
una passione che sorprese persino me.
Dopo
pochi interminabili minuti, ci staccammo e ci guardammo negli occhi,
consapevoli di esserci finalmente ritrovati. Avrei voluto correre e
ballare, ma mi limitai a guardare il nostro miracolo d'amore.
“Renesmee, bambina mia, vieni ti prego” La bimba
corse subito e
mi saltò di nuovo in braccio, mentre stringendo Bella con un
braccio
la baciavo sui capelli “Mi sei mancata piccola mia. Grazie.
Grazie
per avermi fatto ritrovare la tua mamma. Grazie per essere stata
sempre nel mio cuore.” Poi senza sforzo mi alzai, mi voltai
verso
Jacob.
“Grazie Lupo, ora so cosa ci unisce e cosa ci divide. Ti devo molto e soprattutto so quanto la mia Nessie ti voglia bene. Scusa per questa sera” Lui sbuffò “Di niente succhia-sangue, lo sai che io sono il suo schiavo. Lei ha scelto me, non il contrario. Ci vediamo tra poco, le lascio nelle tue mani.” e sparì veloce nella notte.
“Grazie Lupo, ora so cosa ci unisce e cosa ci divide. Ti devo molto e soprattutto so quanto la mia Nessie ti voglia bene. Scusa per questa sera” Lui sbuffò “Di niente succhia-sangue, lo sai che io sono il suo schiavo. Lei ha scelto me, non il contrario. Ci vediamo tra poco, le lascio nelle tue mani.” e sparì veloce nella notte.
Io mi
ero voltato a guardare la mia Bella negli occhi, a perdermi
nuovamente dentro di essi. Volevo parlarle, farle mille domande ma
soprattutto volevo di nuovo baciarla, ma prima dovevo fare qualcosa
di altrettanto importante.
Mi
staccai da lei lasciandole Renesmee vicino e andai verso i miei
genitori che sorridenti ci guardavano silenziosi per non interrompere
quel dolce momento, poi veloce mi tuffai fra le braccia di mia madre
“Perdonami, Esme. Adesso so, adesso mi ricordo. Ti voglio
bene
mamma. Grazie, per tutto”
Lei
mi abbracciò stretto e mi baciò sulla guancia
“Sono stata
tanto in pensiero per te. Avevo paura che ti facessero del male, che
ti facessero soffrire. Ma vedo che stai abbastanza bene ... Sono
felice di averti qui, figlio mio” Mi staccai dopo
averle dato
un bacietto timido sulla guancia e guardai mio padre “Grazie,
Carlisle. Non so perché ma sei sempre stato vicino a me.
Quando ero
in difficoltà ti vedevo, sentivo la tua voce che mi dava
forza. Sono
felice di vederti, sono felice di essere qui.” l'abbracciai e
lui
silenzioso ed emozionato rispose al mio abbraccio “ Sono
felice
di poterti riabbracciare finalmente Edward. Ci sei mancato talmente
tanto... Spero che Aro non sia stato troppo severo con te.”
Annui,
ancora commosso. Non volevo raccontare niente, non ero ancora pronto a
condividere quel lungo periodo pieno d' incertezze e paura.
Mi
voltai e guardai di nuovo Bella, non desideravo altro che starle
vicino. Mia madre e mio padre si scambiarono un sorriso complice
“Bella, noi andiamo a casa. Renesmee deve andare a dormire e
penso che tu ed Edward abbiate molte cose da dirvi. Raggiungeteci
più
tardi. Vi aspettiamo insieme ai vostri fratelli.”
“No
aspetta nonna” la vocetta di Renesmee trillò
felice “Papà, mi
posso addormentare con te? Mi sei mancato così
tanto...”
Feci
un sobbalzo e adesso? Non ricordavo nulla di cosa facevo per farle
prendere sonno. L'avrei delusa e ferita. Preoccupato guardai Bella
in cerca di aiuto, ma Renesmee di nuovo con un balzo agilissimo mi
saltò in braccio. Rimasi per un attimo fermo e impacciato
mentre
lei si accoccolava tra le mie braccia.
“Mi
canti la mia ninna-nanna, papà?” mi chiese
infilando una manina
calda dentro la camicia e posandola sul mio petto ghiacciato.
La
guardai e rimasi imbambolato un attimo mentre sentivo dentro di me
rinascere profondo il legame che ci univa. Era bella e unica, ma
soprattutto sentivo che era mia figlia. Iniziai così a
passeggiare
piano, sussurrandole la ninna-nanna che mi ricordavo cantavo sempre
alla sua mamma. Per fortuna che Alice mi aveva dato quel cd da
ascoltare! L'avrei dovuta ringraziare anche per questo. Mi persi
dentro il suo visino che sereno dormiva felice e l'avrei tenuta
così
tutta la notte se non fosse intervenuta mia madre. “Sta
dormendo
Edward. Bisogna metterla nel lettino o la ghiaccerai. Ricordati che
per metà è umana. Ci pensiamo noi,
così potete stare un paio
d'ore da soli tu e Bella. Penso che ne abbiate proprio
bisogno.” Alzai lo sguardo e vidi l'amore traboccarle negli
occhi “Grazie
mamma” le sussurrai per non svegliare la piccola, mentre
gliela
passavo dopo averle dato un bacino sui suoi morbidi capelli.
Si
allontanarono tutti in un baleno, e rimanemmo soli io e Bella.
La
guardai sorridente e ancora una volta intimidito da quello che
sentivo dentro di me e che vedevo riflesso nei suoi occhi. Lei mi
venne vicino, si alzò sulla punta dei piedi e
appoggiò le sue
morbide labbra sulle mie. Il nostro bacio dapprima timido e
impacciato risvegliò in me altri ricordi mentre le nostre
mani
riprendevano confidenza con i nostri corpi. E le tensioni e le paure
svanirono nella gioia di ritrovarci dopo tanto tempo assieme mentre
ci riscoprivamo in quell'unione così perfetta che tanto ci
era
mancata.
Quando dopo un po', ci sentimmo
sazi di amore, lei appoggiò la testa alla
mia spalla e accarezzandomi il volto mi sussurrò
“Sai Edward, cercavo di non farlo vedere, ma quando sei
scomparso mi sono sentita
morire. Temevo di averti perso per sempre. E ancora adesso mi sembra
di sognare, è così bello poterti di nuovo
stringere ed abbracciare.
Finalmente mi sento di nuovo completa.”
La
guardai e mi persi ancora in quegli occhi arancioni che avevano il
potere d'incatenarmi a lei “Mi spiace che tu abbia sofferto,
amore
mio. Per diverso tempo avevo dimenticato tutto di voi. Poi ogni
tanto qualcosa suscitava dei ricordi, ma pensavo di essere pazzo.
Temevo che lavorando per Aro nel leggere le menti altrui, la mia
testa non riuscisse più a ragionare. Mi apparivate per lo
più tu
o Carlisle, ed erano quasi sempre ricordi dolcissimi che mi davano
serenità e forza. Ma alcune cose ancora adesso non riesco a
ricordarle o a collegarle con le mie visioni. Ti spiacerebbe tanto se
ti facessi alcune domande?” Gli feci la domanda sussurrando
temendo
di offenderla, ma lei scoppiò a ridere e
ricominciò a baciarmi
felice “Questo te lo ricordavi?” mi chiese. Le
restituì il
bacio con gioia mentre ridacchiando le risposi “Qualcosa
ricordavo,
ma … preferirei fare un ripasso”.
Ricominciammo da dove avevamo
finito poco prima, e dopo con dolcezza Bella cercò
di colmare tutti i pezzi mancanti del mio puzzle.
Nessun commento:
Posta un commento