Edward
Non
so per quanto tempo
rimasi chiuso in gabbia, ma mi sembrava ogni ora in più
d'impazzire.
Inginocchiato
in quello
spazio angusto non potevo muovere un solo muscolo.
Il
morso mi faceva male.
Ma soprattutto a essere ferito era stato l'orgoglio.
Avrei
voluto uccidere
Pamela e Jane.
Restai
diverse ore a
ripensare all'accaduto eccitato e infuriato contro Aro e tutta
Volterra, poi piano piano mi calmai e riuscii a isolare la mente e
rilassare il corpo.
Quando
la porta si aprii,
Felix mi tirò fuori e mi aiutò a mettermi in
piedi. I muscoli da
troppo tempo fermi mi cedettero e lui aiutato da Rubens mi
aiutò a
sedermi per terra liberandomi le mani.
“Ma
cosa hai combinato
Edward?” mi chiese mentre mi porgeva una camicia intera.
La
presi abbassando la
testa per ringraziarlo.
“Abbassa
la testa che
ti leviamo quel coso dalla bocca” disse scuotendo il capo.
Ubbidii
subito felice di
potermi levare quel fastidio.
Lui
lo sfilò agevolmente stando attento a non ferirmi
ulteriormente “Ecco
fatto”.
“Gra..zie”
gli
mormorai con una certa fatica passandomi la mano sulla bocca ancora
dolorante.
Mi
sorrise e mi aiutò
nuovamente a mettermi in piedi e accompagnato da Rubens mi
accompagnò
nella mia stanza. Qui sfinito e dolorante mi sdraiai sul letto
cercando di rilassare i muscoli e la mente.
Quando
fu l'ora mi venne
a chiamare Daniele e ubbidiente mi presentai da Aro nella Sala del
Trono.
“Eccoti
qua Edward.
Spero che tu abbia riflettuto sui tuoi doveri e che d'ora in poi
ubbidisca agli ordini, senza discutere o ribellarti. Ricordati che
sei una Guardia e che ci devi obbedienza” mi disse
fulminandomi
con i suoi occhi intensi.
Abbassai
la testa
inginocchiandomi al suo fianco.
Tre
mesi... se fossi
stato attento... non erano poi molto tempo. Non potevo combattere...
non avevo la forza per ribellarmi. Non l'avevo mai avuta... riflettei
amaramente.
La
sua mano si posò
sulla mia testa Bravo Edward comportati bene e passeranno
veloci,
disubbidisci e la prossima volta non fermeremo Pamela e Jane si
divertirà a lungo.
Rabbrividii, ancora
una volta mi ero cacciato in un vicolo ceco. Dovevo solo
tenere duro, solo resistere. In fondo me l'ero cercata e adesso
avrei scontato la punizione per aver dubitato dei miei sentimenti per
Bella.
Quando
fossi riuscito a tornare da lei gli avrei offerto il mio dolore quale
pegno d'amore.
La
mia unica consolazione veniva dal fatto che almeno la mia famiglia
era al sicuro ignara della mia sorte e convinta che fossi felice.
Alice
Avevo
visto Jasper prendere la sua decisione e le sue conseguenze. Cercai
di bloccare i singhiozzi che rischiavano di travolgermi e con la voce
calma annunciai alla mia famiglia la nostra morte.
“I
licantropi ci attaccheranno e sono in molti. Ho visto la nostra
morte...” mi bloccai e chiusi gli occhi non volevo vedere i
loro
volti stravolti dal dolore e dalla consapevolezza. Ma facendo
così
rivedevo solo quelle terribili immagini.
“Quando
e dove Alice?” mi chiese Emmett stringendo la mano a Rosalie.
“Fra
una settimana quando la luna sarà piena. Verranno qua
Emmett”
risposi cercando di sorridere, quando invece avrei solo voluto
urlare e scappare.
“Dovete
scappare” ci disse Esme.
La
guardai inclinando la testa non capivo cosa intendesse dire.
“Non
possiamo andare via tutti... ci seguirebbero. Ma tu con Bella, Emmett
e Rose potete andare via... potete salvarvi” ci
spiegò stringendo
la mano a Carlisle “Noi li aspetteremo e li terremo
occupati”.
Lo
vidi annuire e baciarle i capelli “Esme ha ragione
ragazzi”
confermò nostro padre..
“No.
Non ha senso. Se devo morire tanto vale farlo assieme e difendendoci.
Io non scapperò davanti a loro. Siamo una famiglia e se
dobbiamo
morire moriremo come tale.” Emmett era sicuro di se.
“Anche
se scappiamo, mamma. Loro ci cercherebbero e ci ucciderebbero uno per
volta. Non possiamo andarcene. Ci batteremo e si pentiranno della
loro decisione” Rosalie non si sarebbe tirata indietro, se
Emmett
rimaneva lei sarebbe stata la suo fianco.
Vidi
Carlisle scuotere la testa “Non cambierete
idea...vero?” gli
chiese poi già sapendo la risposta si voltò verso
di me “Dov'è
Jasper? Raggiungilo. Voi potrete salvarvi” mi disse.
Scossi
la testa. “Jasper non si arrenderà mai Carlisle.
Tornerà da noi
in tempo per la battaglia. Tornerà a morire con me e con voi
… se
riuscirà a tornare.”
Avevo
visto dove era diretto e un brivido mi scese per la schiena.
“Dobbiamo
dirlo a Bella e tenerla al sicuro. Glielo abbiamo promesso”
continuai pensando ad Edward. Lui sarebbe impazzito fosse successo
qualcosa a lei. Io sapevo, ero convinta che lui non aveva mai smesso
d'amarla, e che prima o poi l'avrebbe capito anche lui.
“Le
chiederemo di allontanarsi... lei ha la responsabilità di
Nessi”
disse Carlisle.
Annui
ma vidi nei loro occhi la certezza che avevo anch'io.
Bella
non sarebbe mai scappata anzi forse sarebbe stata grata di porre fine
alla sua esistenza. Avremmo potuto pregarla quanto volevamo ma lei
non ci avrebbe mai dato retta.
Il
suo cuore era morto quando Edward ci aveva salutati e forse sarebbe
stata contenta di rinunciare per sempre a quella vita che adesso
sentiva fredda e vuota senza di lui.
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