Edward
Il
fatidico giorno era
arrivato ed io ero nervoso come non mai.
Mi
stavo sistemando la
cravatta di seta blu in tinta con l'abito per l'ennesima volta quando
Bella si avvicinò da dietro e mi diede un dolce bacio sul
collo.
“Sei
bellissimo Edward
e sei perfetto. Devi andare a prendere Nessi” mi disse
stringendomi
leggermente il braccio.
Feci
un sospiro e mi
voltai a darle un ultimo bacetto. Sarei andato oltre come sempre se
lei non mi avesse allontanato gentilmente.
“No
Edward. Non
possiamo altrimenti stropicciamo i vestiti e chi la sente poi
Alice?”
mi disse ridacchiando e scappando dalla porta con un fruscio di seta.
Era
bellissima. Aveva un
completo attillato color acqua marina che metteva in risalto le sue
linee perfette esaltandone la strabiliante bellezza.
Rimasi
ancora due minuti
in camera davanti allo specchio ad aspettare che il mio corpo si
calmasse.
Non
avrei certo fatto una
bella figura se avessi accompagnato Renesmee all'altare con il
rigonfiamento dei pantaloni visibile.
Poi
mi guardai intorno e
i miei occhi si posarono sull'armadio che conteneva la divisa di
Volterra pronta per essere indossata.
Chiusi
gli occhi
consapevole che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno in famiglia
e con un immenso dolore nel cuore m'imposi di dimenticarmi
l'imminente partenza. Dovevo godermi quella giornata di
felicità e
non permettere alle Nuvole di Volterra di oscurarmi il cuore.
Con
calma, cercando di
rilassarmi e non pensare a quello che sarebbe successo da li a poche
ore, uscii e andai in camera di Renesmee.
Era
in piedi vestita e
pronta.
I
suoi capelli lunghi e
ramati erano raccolti in un elaborata acconciatura dalla quale
sembrava scappata qualche ciocca ribelle che le ricadeva sulle spalle
incorniciando il suo viso splendido e coprendo il suo lungo e
delicato collo.
Il
vestito rigorosamente
di seta bianca era di una semplicità e di una eleganza
spettacolare.
Un
lungo strascico di
tulle le partiva dalle spalle come un dolce e delicato mantello
arrivandole alle caviglie.
Rimasi
fermo ad ammirarla
in tutto il suo splendore dimenticandomi di respirare.
“Respira
papà” mi
disse sorridendomi felice nel vedere il mio sguardo rapito.
“Certo...
anche se
sicuramente non sarò l'unico che smetterò di
farlo” le dissi
ridacchiando e prendendola delicatamente per mano.
“Andiamo?”
le chiesi
con la voce rotta dall'emozione mentre percepivo la sua gioia
rimbombare nella mia mente.
“Tranquilla
non
cadrai... non l'ha fatto tua mamma” risposi poi con un
sorriso ai
suoi pensieri preoccupati strappandole una sonora risata.
“Se
ti avesse
sentito...” non terminò la frase ridacchiando e
stringendomi il
braccio.
Ecco
ero pronto a
consegnarla al suo futuro compagno... al suo lupo.
Quando
arrivammo alla
grande sala di casa nostra i suoi occhi si aprirono di meraviglia e
gioia.
Rosalie
iniziò a suonare
la marcia nuziale ed io emozionatissimo come non mai l'accompagnai
dal suo Jacob.
Lui
era lì in piedi che
l'aspettava con un sorriso smagliante e gli occhi gonfi
dall'emozione.
Vestito
in un elegante
frac grigio scuro era raggiante ed elegante come mai l'avevo visto e
continuava a spostare il peso da un piede all'altro nervoso mentre le
mani erano strette intorno al bouquet di orchidee rosa e bianche che
le avrebbe donato al loro incontro.
Quando
fui vicino presi
la mano di Renesmee la portai alla mia bocca e dopo averle dato un
tenero bacio l'appoggiai su quella calda di Jacob.
“Ricordati
la tua
promessa” gli mormorai.
Vidi
gli occhi di mia
figlia scrutarmi stupiti ed enigmatici mentre si chiedeva che cosa
avevamo tramato alle sue spalle. Jacob invece mi sorrise serio
“Non dubitare di me Edward. Manterrò la mia
parola”
Annui
e andai a
raggiungere Bella nella prima fila.
Lei
mi diede la mano e
alzò lo scudo per farmi percepire la sua gioia.
Ingoiai
a vuoto commosso
e nervoso mentre sentivo la mano di mia mamma stringermi il braccio.
Mi
voltai e lei mi
sorrise Andrà tutto bene Edward. Non temere .
Annui
e guardai mio padre e i miei fratelli. Erano tutti felici e
sorridenti. I miei occhi incontrarono quelli di Jasper e una
serenità
immensa mi invase il cuore. “Grazie” mormorai grato
del suo
aiuto ricevendo in risposta una strizzatina d'occhi .
La
cerimonia si svolse senza intoppi e sentii gli occhi gonfiarsi di
quelle lacrime che non potevano uscire quando i due novelli sposi si
baciarono davanti a noi suggellando il loro patto d'amore eterno.
Un
lungo applauso e uno scoppio di urla da parte dei Quileute accolse
quel lungo bacio così a lungo sospirato.
Chiusi
la mente e gli occhi felice che il loro sogno d'amore fosse
finalmente sbocciato.
Con
tutti gli ospiti ci avviammo al banchetto che era stato adibito in
una grossa sala di legno costruita appositamente e decorata con
enormi quantità di fiori.
Non
potevamo certo festeggiare in giardino con la neve, avevamo anche
qualche ospite umano e non potevamo correre il rischio di farli
morire di freddo.
Jacob
e Nessi aprirono le danze. Lei dolcissima sembrava scivolare sul
pavimento con una fluidità invidiabile mentre lui era
chiaramente
impacciato. Un sorriso mi scappò sulle labbra, loro erano
l'esatto
opposto di me e Bella. O almeno di quando Bella era umana visto che
da vampira era diventata una perfetta ballerina. E dopo aver fatto
ballare la mia bambina, iniziai a volteggiare per la pista assieme
al mio amore, grato di poterla stringere ancora a me.
Non
riuscivo a staccarmi da lei e solo malvolentieri concessi un ballo
ad Alice che insistette per tutta la sera fino a che non
l'accontentai.
“Lo
sai che a volte sei proprio pesante?” la rimbrottai
ridacchiando
stringendola a me mentre la conducevo con sicurezza sulla pista da
ballo.
“Lo
sai che mi mancherai vero?? Un ultimo ballo potevi anche concedermelo
no??” mi rispose guardandomi con gli occhi pieni di angoscia.
Non
le risposi e abbassai gli occhi mortificato. “Non ci pensare
Edward. Scusa fratellino” mi mormorò appoggiando
la testa sulla
mia spalla.
Le
sorrisi imbarazzato e la strinsi più forte per trasmetterle
l'affetto che provavo per lei ma finito il ballo invece di cercare
Bella andai da mia madre.
Volevo
sentirmi stringere un ultima volta fra le sue braccia, mi sarebbe
mancato il senso di protezione che provavo sempre quando lei era
vicino a me.
Ballammo
insieme senza una parola. Lei aveva pienamente capito ma non mi disse
nulla, cercando solo di trasmettermi quella serenità che
cercavo e
l'affetto che provava per me.
Conscio
che ormai il tempo stava per scadere tornai dalla mia Bella con
l'intenzione di godermi gli ultimi sprazzi di felicità con
lei cercando ancora una volta di dimenticarmi della partenza e di tutto
quello che mi aspettava.
E
come avevamo supposto tante volte, ridacchiando con i miei fratelli, il
gruppo di licantropi presente non si smentii affatto facendo un
fracasso infernale, fra danze, urli e scherzi ai novelli sposi
mentre il cibo spariva a vista d'occhio rendendo movimentata e
allegra quella splendida serata.
Alla
fine presero prima Renesmee e poi Jacob facendoli volare in aria fra
le urla, le risa e gli applausi degli invitati.
“E
adesso tocca al padre della sposa ” rise Seth venendo assieme
ai
compagni verso di me.
Ma
come la sua mano toccò il mio braccio un sordo ringhio uscii
dalle
mie labbra. Snudai i denti e l'avrei colpito se Jasper non mi avesse
afferrato per le braccia.
“Bravo
Edward...va tutto bene...calmati fratellino” mi
sussurrò mentre il
suo potere entrava nella mia mente come un balsamo.
Seth
spalancò gli occhi stupito e spaventato dalla mia reazione
mentre iniziava a tremare visibilmente, cercando di non trasformarsi
davanti a tutti.
Un
attimo di silenzio imbarazzante scese fra noi e solo la calma di
Carlisle impedì ulteriori problemi.
“Basta
ragazzi. Perché non andiamo tutti a ballare?”
disse prendendo Seth
per una spalla e allontanandolo da me fra le braccia di Sam che era
accorso in aiuto “Jasper porta Edward, a fare due
passi...probabilmente ha fatto qualche brindisi di troppo”
aggiunse
per distrarre gli umani che mi fissavano spaventati.
Lui
annui e mi accompagnò fuori tenendomi stretto per un braccio.
Non
so se fu il vento freddo o il potere di Jasper ma il vampiro si
acquietò subito.
“Sto
bene Jasper. Lasciami” dissi liberandomi dalla sua presa
ferrea.
Lui
mi scrutò un attimo negli occhi, poi qualcosa lo convinse
che poteva
farlo senza problemi.
“Ok
Edward.” disse voltandosi a controllare chi stava arrivando.
Era
Bella che con grazia ed eleganza si portò vicino a me.
“Vai
Jasper, sto qui io con lui” gli disse sorridendogli.
Mio
fratello mi fece un sorriso e visto che ero calmo e che non serviva
più si allontanò velocemente con l'urgenza di
abbracciare Alice
nei suoi pensieri.
“Cosa
ti è successo Edward?” mi chiese Bella mentre si
levava le scarpe
e si rintanava fra le mie braccia.
“
Faccio ancora fatica a controllarmi e quando Seth mi ha
toccato...”
non finii la frase. Mi vergognavo della mia debolezza.
Lei
mi alzò il mento con un dito specchiandosi nei miei occhi
che ora
erano d'ambra.
“Stai
ancora tanto male...vero Edward?” mi chiese senza levare lo
sguardo dal mio.
Io
invece non resistetti e abbassai la testa.
“Si.
Aspettare non è servito a nulla Bella. E adesso devo
partire. Devo
andare là...Qui sono solo un pericolo per tutti
voi” sputai fuori
tremando non certo per colpa del freddo.
Glielo
avevo detto, l'avevo ferita.
Non
sapevo cosa aspettarmi e ancora una volta mi sorprese.
La
sberla mi fece voltare la testa “E allora va da lei se
è questo
quello che vuoi” mi ringhiò contro e senza
aspettare una mia
risposta si precipitò nella grande costruzione lasciandomi
solo nel
giardino buio con i miei sensi di colpa.
Rimasi
lì fermo a vedere scendere la neve con la morte nel cuore.
Ecco alla
fine ce l'avevo fatta...ero riuscito a ferirla. Le avevo promesso che
non l'avrei mai più abbandonata e ancora una volta mi
accingevo a
violare la mia parola.
Ancora
una volta le avevo mentito quando le avevo promesso che saremmo
stati assieme per sempre.
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