martedì 12 febbraio 2013

CNS Capitolo 8 Il Gran giorno

Edward


Il fatidico giorno era arrivato ed io ero nervoso come non mai.
Mi stavo sistemando la cravatta di seta blu in tinta con l'abito per l'ennesima volta quando Bella si avvicinò da dietro e mi diede un dolce bacio sul collo.
“Sei bellissimo Edward e sei perfetto. Devi andare a prendere Nessi” mi disse stringendomi leggermente il braccio.
Feci un sospiro e mi voltai a darle un ultimo bacetto. Sarei andato oltre come sempre se lei non mi avesse allontanato gentilmente.
“No Edward. Non possiamo altrimenti stropicciamo i vestiti e chi la sente poi Alice?” mi disse ridacchiando e scappando dalla porta con un fruscio di seta.
Era bellissima. Aveva un completo attillato color acqua marina che metteva in risalto le sue linee perfette esaltandone la strabiliante bellezza.
Rimasi ancora due minuti in camera davanti allo specchio ad aspettare che il mio corpo si calmasse.
Non avrei certo fatto una bella figura se avessi accompagnato Renesmee all'altare con il rigonfiamento dei pantaloni visibile.
Poi mi guardai intorno e i miei occhi si posarono sull'armadio che conteneva la divisa di Volterra pronta per essere indossata.
Chiusi gli occhi consapevole che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno in famiglia e con un immenso dolore nel cuore m'imposi di dimenticarmi l'imminente partenza. Dovevo godermi quella giornata di felicità e non permettere alle Nuvole di Volterra di oscurarmi il cuore.
Con calma, cercando di rilassarmi e non pensare a quello che sarebbe successo da li a poche ore, uscii e andai in camera di Renesmee.
Era in piedi vestita e pronta.
I suoi capelli lunghi e ramati erano raccolti in un elaborata acconciatura dalla quale sembrava scappata qualche ciocca ribelle che le ricadeva sulle spalle incorniciando il suo viso splendido e coprendo il suo lungo e delicato collo.
Il vestito rigorosamente di seta bianca era di una semplicità e di una eleganza spettacolare.
Un lungo strascico di tulle le partiva dalle spalle come un dolce e delicato mantello arrivandole alle caviglie.
Rimasi fermo ad ammirarla in tutto il suo splendore dimenticandomi di respirare.
“Respira papà” mi disse sorridendomi felice nel vedere il mio sguardo rapito.
“Certo... anche se sicuramente non sarò l'unico che smetterò di farlo” le dissi ridacchiando e prendendola delicatamente per mano.
“Andiamo?” le chiesi con la voce rotta dall'emozione mentre percepivo la sua gioia rimbombare nella mia mente.
“Tranquilla non cadrai... non l'ha fatto tua mamma” risposi poi con un sorriso ai suoi pensieri preoccupati strappandole una sonora risata.
“Se ti avesse sentito...” non terminò la frase ridacchiando e stringendomi il braccio.
Ecco ero pronto a consegnarla al suo futuro compagno... al suo lupo.
Quando arrivammo alla grande sala di casa nostra i suoi occhi si aprirono di meraviglia e gioia.
Rosalie iniziò a suonare la marcia nuziale ed io emozionatissimo come non mai l'accompagnai dal suo Jacob.
Lui era lì in piedi che l'aspettava con un sorriso smagliante e gli occhi gonfi dall'emozione.
Vestito in un elegante frac grigio scuro era raggiante ed elegante come mai l'avevo visto e continuava a spostare il peso da un piede all'altro nervoso mentre le mani erano strette intorno al bouquet di orchidee rosa e bianche che le avrebbe donato al loro incontro.
Quando fui vicino presi la mano di Renesmee la portai alla mia bocca e dopo averle dato un tenero bacio l'appoggiai su quella calda di Jacob.
“Ricordati la tua promessa” gli mormorai.
Vidi gli occhi di mia figlia scrutarmi stupiti ed enigmatici mentre si chiedeva che cosa avevamo tramato alle sue spalle. Jacob invece mi sorrise serio “Non dubitare di me Edward. Manterrò la mia parola”
Annui e andai a raggiungere Bella nella prima fila.
Lei mi diede la mano e alzò lo scudo per farmi percepire la sua gioia.
Ingoiai a vuoto commosso e nervoso mentre sentivo la mano di mia mamma stringermi il braccio.
Mi voltai e lei mi sorrise Andrà tutto bene Edward. Non temere .
Annui e guardai mio padre e i miei fratelli. Erano tutti felici e sorridenti. I miei occhi incontrarono quelli di Jasper e una serenità immensa mi invase il cuore. “Grazie” mormorai grato del suo aiuto ricevendo in risposta una strizzatina d'occhi .

La cerimonia si svolse senza intoppi e sentii gli occhi gonfiarsi di quelle lacrime che non potevano uscire quando i due novelli sposi si baciarono davanti a noi suggellando il loro patto d'amore eterno.
Un lungo applauso e uno scoppio di urla da parte dei Quileute accolse quel lungo bacio così a lungo sospirato.
Chiusi la mente e gli occhi felice che il loro sogno d'amore fosse finalmente sbocciato.
Con tutti gli ospiti ci avviammo al banchetto che era stato adibito in una grossa sala di legno costruita appositamente e decorata con enormi quantità di fiori.
Non potevamo certo festeggiare in giardino con la neve, avevamo anche qualche ospite umano e non potevamo correre il rischio di farli morire di freddo.
Jacob e Nessi aprirono le danze. Lei dolcissima sembrava scivolare sul pavimento con una fluidità invidiabile mentre lui era chiaramente impacciato. Un sorriso mi scappò sulle labbra, loro erano l'esatto opposto di me e Bella. O almeno di quando Bella era umana visto che da vampira era diventata una perfetta ballerina. E dopo aver fatto ballare la mia bambina, iniziai a volteggiare per la pista assieme al mio amore, grato di poterla stringere ancora a me.
Non riuscivo a staccarmi da lei e solo malvolentieri concessi un ballo ad Alice che insistette per tutta la sera fino a che non l'accontentai.
“Lo sai che a volte sei proprio pesante?” la rimbrottai ridacchiando stringendola a me mentre la conducevo con sicurezza sulla pista da ballo.
“Lo sai che mi mancherai vero?? Un ultimo ballo potevi anche concedermelo no??” mi rispose guardandomi con gli occhi pieni di angoscia.
Non le risposi e abbassai gli occhi mortificato. “Non ci pensare Edward. Scusa fratellino” mi mormorò appoggiando la testa sulla mia spalla.
Le sorrisi imbarazzato e la strinsi più forte per trasmetterle l'affetto che provavo per lei ma finito il ballo invece di cercare Bella andai da mia madre.
Volevo sentirmi stringere un ultima volta fra le sue braccia, mi sarebbe mancato il senso di protezione che provavo sempre quando lei era vicino a me.
Ballammo insieme senza una parola. Lei aveva pienamente capito ma non mi disse nulla, cercando solo di trasmettermi quella serenità che cercavo e l'affetto che provava per me.
Conscio che ormai il tempo stava per scadere tornai dalla mia Bella con l'intenzione di godermi gli ultimi sprazzi di felicità con lei cercando ancora una volta di dimenticarmi della partenza e di tutto quello che mi aspettava.

E come avevamo supposto tante volte, ridacchiando con i miei fratelli, il gruppo di licantropi presente non si smentii affatto facendo un fracasso infernale, fra danze, urli e scherzi ai novelli sposi mentre il cibo spariva a vista d'occhio rendendo movimentata e allegra quella splendida serata.
Alla fine presero prima Renesmee e poi Jacob facendoli volare in aria fra le urla, le risa e gli applausi degli invitati.
“E adesso tocca al padre della sposa ” rise Seth venendo assieme ai compagni verso di me.
Ma come la sua mano toccò il mio braccio un sordo ringhio uscii dalle mie labbra. Snudai i denti e l'avrei colpito se Jasper non mi avesse afferrato per le braccia.
“Bravo Edward...va tutto bene...calmati fratellino” mi sussurrò mentre il suo potere entrava nella mia mente come un balsamo.
Seth spalancò gli occhi stupito e spaventato dalla mia reazione mentre iniziava a tremare visibilmente, cercando di non trasformarsi davanti a tutti.
Un attimo di silenzio imbarazzante scese fra noi e solo la calma di Carlisle impedì ulteriori problemi.
“Basta ragazzi. Perché non andiamo tutti a ballare?” disse prendendo Seth per una spalla e allontanandolo da me fra le braccia di Sam che era accorso in aiuto “Jasper porta Edward, a fare due passi...probabilmente ha fatto qualche brindisi di troppo” aggiunse per distrarre gli umani che mi fissavano spaventati.
Lui annui e mi accompagnò fuori tenendomi stretto per un braccio.
Non so se fu il vento freddo o il potere di Jasper ma il vampiro si acquietò subito.
“Sto bene Jasper. Lasciami” dissi liberandomi dalla sua presa ferrea.
Lui mi scrutò un attimo negli occhi, poi qualcosa lo convinse che poteva farlo senza problemi.
“Ok Edward.” disse voltandosi a controllare chi stava arrivando.
Era Bella che con grazia ed eleganza si portò vicino a me.
“Vai Jasper, sto qui io con lui” gli disse sorridendogli.
Mio fratello mi fece un sorriso e visto che ero calmo e che non serviva più si allontanò velocemente con l'urgenza di abbracciare Alice nei suoi pensieri.
“Cosa ti è successo Edward?” mi chiese Bella mentre si levava le scarpe e si rintanava fra le mie braccia.
“ Faccio ancora fatica a controllarmi e quando Seth mi ha toccato...” non finii la frase. Mi vergognavo della mia debolezza.
Lei mi alzò il mento con un dito specchiandosi nei miei occhi che ora erano d'ambra.
“Stai ancora tanto male...vero Edward?” mi chiese senza levare lo sguardo dal mio.
Io invece non resistetti e abbassai la testa.
“Si. Aspettare non è servito a nulla Bella. E adesso devo partire. Devo andare là...Qui sono solo un pericolo per tutti voi” sputai fuori tremando non certo per colpa del freddo.
Glielo avevo detto, l'avevo ferita.
Non sapevo cosa aspettarmi e ancora una volta mi sorprese.
La sberla mi fece voltare la testa “E allora va da lei se è questo quello che vuoi” mi ringhiò contro e senza aspettare una mia risposta si precipitò nella grande costruzione lasciandomi solo nel giardino buio con i miei sensi di colpa.

Rimasi lì fermo a vedere scendere la neve con la morte nel cuore. Ecco alla fine ce l'avevo fatta...ero riuscito a ferirla. Le avevo promesso che non l'avrei mai più abbandonata e ancora una volta mi accingevo a violare la mia parola.
Ancora una volta le avevo mentito quando le avevo promesso che saremmo stati assieme per sempre.

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