Aro
Avevo
fatto tanti errori ma stavolta non sapevo proprio come rimediare.
Essere
il capo dei Volturi non è una posizione facile. In molti ci
considerano un'istituzione ma è difficile riuscire a
mantenere il
potere di fronte alle mille minacce sempre pronte ad annientarci.
La
maggior parte della mia razza, ci considera al di sopra degli altri e
vive indifferente a noi. Ma alcuni, tramano la nostra distruzione o
per invidia o per sete di potere.
Sono
sempre stato affascinato dai poteri che alcuni di noi sono in grado
di sviluppare e ho passato la maggior parte del tempo a cercare
vampiri con doti particolari da mettere al mio servizio. I poteri
sono molto importanti per noi ed io sono consapevole di quanto questi
possano influire negli esiti di una battaglia.
Inutile
dire che la prima volta che conobbi Edward, rimasi affascinato dalla
sua capacità. Anch'io potevo leggere nella mente degli
altri, ma lui
poteva farlo a distanza, senza che le persone se ne accorgessero. Che
potere straordinario, un vero gioiello che mi sarebbe tornato
molto utile. Se poi avessimo combinato assieme i nostri due talenti,
nessuno avrebbe più avuto segreti per me.
Quando
venne a chiederci di essere ucciso, mi rifiutai. Che spreco, sarebbe
stato. Noi siamo immortali e prima o poi sarei riuscito a convincerlo
a mettersi al mio servizio, era solo questione di tempo.
Ma
la sua famiglia era forte e unita oltre che dotata di altri poteri
interessanti. Provammo così con la forza a intimidirli, ma
ci
trovammo di fronte al potere di Bella, la sua donna che aveva
trasformato. E non solo, Edward era stato in grado di riprodursi
biologicamente mettendo al mondo una mezzosangue dai poteri
straordinari. Il clan del mio amico Carlisle, si era troppo
allargato e ormai costituiva quasi un pericolo. Piuttosto che niente
era riuscito persino a farsi amici dei muta-forma pericolosissimi per
quelli della mia razza. Per fortuna che conoscendo bene Carlisle,
sapevo che egli non aspirava ad alcuna forma di potere, voleva solo
la sua libertà e quindi non era una minaccia diretta.
Ma
come rinunciare a quei meravigliosi talenti presenti nella sua
famiglia?
Avevo
deciso fin da subito, che li avrei attirati nelle mie Guardie a
qualsiasi costo ed mi era stato chiaro immediatamente che avrei
dovuto iniziare proprio da suo figlio Edward.
Era
il più forte dal punto di vista caratteriale, il
più difficile da
dominare, ma se ce l'avessi fatta con lui anche gli altri sarebbero
presto caduti sotto il mio potere.
Avevo
così deciso di mandare una squadra composta dai miei
migliori
elementi a catturarlo. Nella squadra avevo mandato anche Chelsea con
l'incarico di tagliare tutti i vecchi legami di Edward e di crearne
di nuovi con noi. Avevo a lungo discusso con lei, poiché
Marcus ci
aveva avvertiti che era un impresa quasi impossibile. Era troppo
legato alla sua famiglia. Ma con pazienza e tempo eravamo sicuri
che Chelsea avrebbe potuto farcela.
Il
primo problema era stato quello di evitare che Alice potesse
prevedere le nostre mosse e le nostre decisioni. Avevamo
così
elaborato il piano all'interno della stanza che avevo poi affidato
ad Edward. Eravamo riusciti a schermarla ed quindi ad aggirare il suo
potere.
Il
secondo problema era stato quello di riuscire a catturare Edward
senza allarmare subito la sua famiglia. Dovevano intercettarlo da
solo, per dare il tempo a Chelsea di lavorare sulla sua mente.
Avevano
dovuto attendere a lungo, Edward difficilmente si allontanava da
solo, ma alla fine complice una fatalità, le mie Guardie
erano
riusciti a prenderlo senza grossi problemi e senza attirare
l'attenzione.
Il
terzo problema che si presentò loro davanti fu la
straordinaria
resistenza che dimostrò al potere di Chelsea.
Quando
arrivarono finalmente a Volterra, Edward era ancora stravolto,
poiché avevano dovuto ferirlo fisicamente e mentalmente in
profondità. Temevo che la lunga sofferenza subita potesse
avere
delle ripercussioni sulla sua mente, ma per fortuna questo non
avvenne.
E
quando prestò il suo giuramento senza problemi credetti di
averlo
finalmente nelle mie mani, visto che da subito iniziò il suo
lavoro
presso di me docile e tranquillo come speravo.
Ovviamente
mi illudevo.
Sapevo
che lo stile di vita di Volterra era molto diverso dal suo vecchio,
per cui decisi di assecondarlo il più possibile per non
creargli
grossi traumi.
Ovviamente
dovevo tenerlo d'occhio, non potevo lasciargli la libertà di
cui
godevano le altre Guardie, così lo affidai a Felix e
Demetri. Non
potevo contare su Jane e Alec, che erano profondamente gelosi della
mia nuova compagnia.
Feci
mettere nella sua stanza libri ed altro che pensavo potesse
interessarlo, ma mi resi subito conto che non era sufficiente a
distrarlo e a rilassarlo aiutandolo ad adeguarsi al nuovo stile di
vita.
Su
suggerimento di Demetri, iniziai a farlo uscire in cortile. Ma anche
lì aveva un comportamento particolare. Attirò
subito l'attenzione e
le altre Guardie lo guardavano incuriosite e divertite.
Si
guadagnò quasi subito il nomignolo di “Vampiro
Triste”, perché
i suoi occhi erano sempre tormentati e il suo comportamento diverso
da quello degli altri.
L'ostacolo
maggiore era però la sua alimentazione.
Mi
resi subito conto di quanto fosse un problema.
Durante
il primo banchetto a cui aveva assistito era addirittura scappato
dalla Rocca meritandosi una severa punizione.
Non
andava bene così!
I
suoi occhi gialli e le sue abitudini alimentari facevano parlare le
altre Guardie dando un brutto esempio. Dovevo cercare di cambiarlo
usando però molta pazienza per evitare che mi si rivoltasse
contro, sperando che alla fine cedesse e si adeguasse ai nostri usi.
Dovetti
anche intervenire per proteggerlo da Jane ed Alec che evidentemente
lo odiavano profondamente.
Non
era certo un soggetto facile da gestire.!!
Dopo
qualche tempo mi illusi che stesse integrandosi nella sua nuova vita e
per incoraggiarlo gli permisi di uscire per Volterra.
Fu
il mio più grande errore.!! E non lo capii subito.!!
Non
immaginavo riuscisse a nascondermi quello che voleva nella mente, e
quando durante il processo riuscii a trovare la sua zona d'ombra
rimasi esterrefatto!! Non solo stava recidendo i legami con noi, ma
aveva risvegliato con prepotenza quelli con la sua famiglia.
Durante
le uscite fatte a Volterra riusciva addirittura a incontrare i suoi
familiari!! Loro erano qua e lo cercavano mentre lui si dibatteva al
limite della pazzia, provocandosi i problemi fisici che notavamo
senza però riuscire mai a capirne fino in fondo la ragione.
Era
ovvio, Carlisle non avrebbe mai abbandonato suo figlio nelle mie
mani, e aveva studiato un piano perfetto.
Gli
proibii allora di uscire per Volterra, volevo isolarlo, eliminare i
suoi incontri clandestini con la famiglia.
Forse
sarei riuscito a farlo nuovamente mio... Ma lui
fuggì… e quando
poi mi chiese di essere lasciato libero capii che lo stavo
perdendo...
Durante
la sua punizione mi recai da Chelsea e le chiesi d'intervenire
nuovamente nella sua mente, in modo da azzerare i suoi ricordi.
Ma
lei scuotendo la testa mi disse “No. Mio Signore Aro. Non
otterrei
niente. Ha la mente oltremodo fragile in questo momento. Se le cose
stanno come dici tu, ha ricostruito quasi tutti i legami con la sua
famiglia, senza spezzare completamente i nostri, altrimenti non
sarebbe ritornato di sua volontà e non ti ubbidirebbe
così
facilmente. Se io intervenissi otterremmo solo di sconvolgergli la
mente fino alla pazzia. E' troppo pericoloso insinuarsi di nuovo
nella sua testa. E' passato troppo poco tempo dall'ultima
volta.”
No
questo non era accettabile! Non potevo rischiare la sua
sanità
mentale! Il suo talento era troppo importante e andava custodito e
protetto!
Fu
Caius a darmi il suggerimento che all'epoca pensavo fosse giusto.
“Hai
sbagliato fratello. Gli hai lasciato troppa libertà. Deve
adeguarsi
al nostro stile di vita. Adesso ha giurato ed è l'ora che si
comporti da Guardia a tutti gli effetti. Devi essere più
duro con
lui. Levagli i libri, i cd e tutte le cose superflue. Le Guardie
non ne hanno bisogno e quegli oggetti gli suscitano ricordi e lo
incitano a cercare la sua libertà.
E
in più è l'ora che si nutra come un vero
vampiro!! Devi riuscire ad
obbligarlo a nutrirsi di sangue umano!! Solo così
capirà di non
poter far ritorno da Carlisle... Con che coraggio si
presenterà a
loro con gli occhi rossi di sangue sapendo di essere diventato un
assassino?”
Avevo
iniziato così un piano ben preciso per costringerlo a
nutrirsi come
volevamo noi.
Mai
avrei immaginato una tale testardaggine e resistenza.
Provai
a piegarlo con la forza e commisi l'ultimo errore!!
Di
fronte all'impossibilità di evitare che il suo istinto
avesse la
meglio preferì pietrificarsi.
Non
lo credevo capace di tanto, altrimenti non mi sarei spinto
così
oltre. Nella mia lunga vita avevo visto solo cinque casi del genere,
e solo un vampiro era tornato alla vita, gli altri si erano
sbriciolati sotto gli occhi di noi testimoni.
Quando
Felix si era trovato il corpo molle di Edward fra le braccia, mi ero
avvicinato stupito.
Purtroppo
avevo capito subito cosa fosse successo.
Era
assurdo!
Non
potevo permettermi di perdere una Guardia così dotata!!
Dovevo
tirarlo fuori da quella situazione!!!
Lo
feci portare in una bella camera luminosa e calda e gli togliemmo la
camicia in modo che si sentisse il più libero possibile. Poi
lo
avvolgemmo in un lenzuolo per tranquillizzarlo e ritardare
l'inevitabile.
Iniziai
a chiamarlo, ordinandogli di svegliarsi e sperando che mi ubbidisse.
Ma nulla, il comportamento era quello di un cadavere.
Chiamai
anche Felix e Demetri con i quali sapevo era sorta una specie di
amicizia, per quello che potevano provare dei Capitani delle
Guardie.
Ma
di nuovo nulla.
E
il tempo passava, senza che desse una minima reazione.
Provai
anche con il potere di Jane, ma non sortì alcun effetto.
La
sua mente era chiusa anche ai poteri della mia sadica vampira.
Ci
provò anche Chelsea, ma quando gli mise le mani sulla fronte
gelata, scosse la testa dispiaciuta “Niente, mio Signore Aro.
La
sua mente è vuota. Si è chiuso a riccio. Solo un
miracolo può
risvegliarlo”
Ero
frustrato. Non volevo finisse così!
Cosa
potevo ancora provare.?
Vedevo
velocemente il suo corpo deperire, mentre si faceva sempre
più
debole. Presto anche se fosse uscito da quello stato non sarebbe
riuscito nemmeno a muoversi o ad alimentarsi. Speravo di
risvegliargli l'istinto e
su
suggerimento di Jane, provammo allora a costringerlo a nutrirsi.
Con
la forza Felix gli apri la bocca mentre la stessa Jane vi versava
del sangue animale. Forse il gusto al quale era abituato gli avrebbe
dato la forza di reagire.
Nulla.
Non ingoiò nulla e non diede segni di vita. Era riuscito a
imprigionare anche il suo istinto di vampiro!! Incredibile...
Ormai
avevo perso le speranze...
Erano
già passati diversi giorni quando Demetri mi venne a
chiamare e mi
portò da Edward. Non era cambiato nulla, solo che era girato
su un
fianco invece di essere sulla schiena come al solito.
“Si
è girato lui?” gli chiesi stupito
“No
l'ho girato io. Guardate mio Signore” e scostando il lenzuolo
vidi
che la pelle della schiena iniziava a creparsi e tre lunghe fessure
si erano già aperte come se fosse stato frustato.
“Ha
diverse crepe aperte anche sulle gambe e sul braccio sinistro. E
sta iniziando anche sul collo e sulla guancia destra” mi
mostrò
chiaramente preoccupato.
Gli
guardai il volto disteso e tranquillo come se stesse dormendo e
sognando qualcosa di piacevole. Era bello, anche per un vampiro era
molto bello. Sulla sua guancia aveva una linea sottile scura, che
sapevo nel giro di poche ore si sarebbe aperta.
“Non
so più che provare” ammisi sconfortato.
Non
volevo morisse, non così!! Un simile talento perso, che
spreco!
“Penso
che dobbiate avvisare la sua famiglia...” mi disse Demetri
“E'
giusto che sappiano.”
Lo
guardai, ma certo... chi altro avrebbe potuto risvegliarlo se non
loro? Se si era rinchiuso per non deluderli forse.. se non era troppo
tardi... avrebbe accettato di risvegliarsi.
Che
stupido a non pensarci prima!
Ma
dovevo giocare bene la partita, Carlisle era furbo e colto.
Dovevo
stupirlo e non dargli il tempo di pensare, in modo da poter giocare
sui suoi sentimenti affinché lo risvegliasse senza
pretendere nulla
in cambio. Certamente sarei riuscito a manovrarlo se avessi giocato
d'astuzia.
Andai
nel mio studio e presi il telefono. “Che piacere sentirti
Carlisle”.
La
trappola era scattata forse sarei riuscito a salvare la mia Guardia e a
legarla a me per l'eternità con l'aiuto inconsapevole della
sua
famiglia.
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