martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 30 - Un medico vampiro

Carlisle

Demetri mi vide e mi guardò come se avesse visto un fantasma.
“Carlisle?” mormorò stupito guardandosi intorno
“Si.” annui rapido scostando la sua mano per verificare le ferite del mio ragazzo.
Jasper e Bella si avvicinarono di corsa a noi, il nostro arrivo aveva fatto scappare i licantropi superstiti.
“Edward” gridò sgomenta Bella quando si rese conto che a terra giaceva morente il suo amore.
“ Dov'è ferito Carlisle?” chiese Jasper chinandosi vicino a me.
Sentii il terrore invadermi mentre scostando la camicia ormai a brandelli i miei occhi si posarono sul suo fianco morsicato.
“E' stato morso Jasper. Il loro veleno è penetrato in lui” tremai consapevole del suo destino.
Un destino orrendo l'aspettava se non avessimo recuperato il veleno del licantropo che l'aveva morso.
“Re..bec...ca... , Re..bec..ca ” il suo sussurro carico di dolore mi riscosse e veloce diventai il medico che ero.
Con movimenti rapidi frugai veloce nel marsupio che avevo in vita e tirai fuori ago e filo.
Dovevo ricucire la pelle del petto dilaniata e bloccare la fuoriuscita del suo veleno prima che s'indebolisse troppo.
“Che fai Carlisle?” mi chiese Demetri che stava tenendo fermo il mio Edward che tremava come se avesse freddo.
“I tagli sul petto. Non guariranno da soli. Le loro unghie sono micidiali. Devo cucirglieli e poi bagnarli di veleno per chiuderli. Dobbiamo fermare l'emorragia di veleno prima che sia troppo tardi.” spiegai mentre infilavo il filo nell'ago veloce e rapido.
“Ma l'ago si spezzerà non esiste nulla capace di bucare la pelle di un vampiro” l'apprensione nella voce di Bella mi costrinse a guardarla negli occhi.
“Quest'ago è fatto con un dente di licantropo Bella e il filo sono i suoi tendini.” la vidi rabbrividire e mentre aprivo la bocca di Edward con forza continuai , dovevano sapere per capire “ sono un ricordo di quando ho vissuto con i volturi e sono le uniche cose che come sapete possono bucare la nostra pelle.” spiegai
“Cosa gli stai facendo?” mi chiese Bella che si era posata la testa di Edward sulle ginocchia e lo teneva fermo mentre lui cercava di ribellarsi alla mia presa.
“Ho bisogno del suo veleno. Per bucare la pelle l'ago deve essere impregnato di veleno. E se uso il suo, il corpo lo riconoscerà e non sentirà male.” le spigai infilando la mano nella bocca del mio ragazzo a forza.
“Maledizione. Non ne ha già più !” imprecai frustrato.
Il veleno di un altro vampiro avrebbe reagito sul suo corpo provocandogli ulteriore dolore, come se fosse stato morso. Ed era una tortura che avevo sperato di potergli risparmiare.
Con rabbia mi ficcai l'ago in bocca bagnandolo con il mio.
Dovevo tentare, non c'era altra strada.
“Che stai facendo?” Mi chiese Jasper.
Gli sorrisi stanco di tutte quelle domande. “Io ho trasformato Edward. Il suo corpo ha già conosciuto il mio veleno e spero che lo accetterà. Se usassi il tuo o quello di chiunque altro, aggiungerei dolore a dolore, ma forse con il mio...” poi senza ulteriori ripensamenti iniziai a cucire non c'era altro tempo da perdere e nessun'altra strada da percorrere.

Il corpo di Edward si tese mentre l'ago perforava la sua pelle martoriata. Un gemito gli sfuggì dalle labbra. “Re.. bec.. ca” implorò disperato.
A parte quella disperata richiesta d'aiuto che mormorava in continuazione sembrava incosciente incapace di aprire gli occhi e capire cosa gli stesse succedendo.
“Sono Bella. Sono qui Edward. Amore, sono qui. Ti stiamo curando fatti coraggio. Rispondimi ti prego” Bella continuava a chiamarlo a cercare di farsi sentire per portargli coraggio, sperando che le sue parole e carezze riuscissero a penetrare nella sua mente ma dalla sua bocca continuava ad uscire quel solo nome “Re ..bec..ca ” .
Guardai mia figlia e vidi la disperazione entrarle nel cuore.
“Rebecca è quella vampira dai capelli rossi che combatteva con lui, vero?” la sentii chiedere a Demetri con la voce rotta dal dolore.
Lui annui, poi si voltò verso di me “Vado a cercarla. Si è allontanata per inseguire il licantropo che l'ha morso. Probabilmente ha bisogno di aiuto, sicuramente non sta bene neanche lei e se riesco ad aiutarla ad ucciderlo e a prendere il suo veleno forse possiamo salvare tuo figlio” la sua voce era decisa ma non mi guardava negli occhi, probabilmente imbarazzato da quella situazione.
Poi si voltò verso Jasper “ Vieni con me, può darsi che ci sia da combattere” gli disse scrutando attentamente il suo volto fiero e deciso. Sicuramente le cicatrici di Jasper svelavano la sua abilità ed esperienza nei combattimenti.
Jasper si limitò ad annuire. “ Se riusciamo a trovare il lupo e Rebecca , forse potremo salvare tuo fratello dalla morte”
Fu solo allora che notai che con una mano si stringeva un braccio. Era ferito, ma non aveva detto nulla, mentre mi aiutava a tenere fermo Edward. Per questo aveva chiesto aiuto a mio figlio.
“Vai Jasper. Noi siamo al sicuro ormai.” lo incitai.
Veloci si allontanarono a cercare la bella vampira che reggeva nelle sue mani la vita del nostro ragazzo.


Cucivo più veloce che potevo.
I suoi occhi erano chiusi, ma a volte quando l'ago entrava nella sua pelle, li spalancava emettendo un sordo gemito di dolore. Ansimava e faceva fatica a deglutire.
Il suo corpo tremava violentemente, e Bella faceva fatica a tenerlo fermo.
Avevo saturato il secondo taglio, quando vidi Emmett e Rosalie avvicinarsi. Probabilmente avevano aiutato il primo gruppo in cui ci eravamo imbattuti e quando i lupi si erano ritirati erano venuti a cercarci.
“Come sta? Siamo arrivati in tempo?” chiese Rosalie inginocchiandosi affianco a me.
“Male. E se Jasper e gli altri non portano il veleno per l'antidoto, è destinato a morire, come aveva visto Alice” risposi asciutto.
Bella continuava ad accarezzarlo e baciarlo in fronte ma lui sembrava non accorgersi minimamente di lei.
Poi come se sapesse che qualcuno era arrivato iniziò nuovamente a gemere “Rebecca...aiu..ta..mi. Sto ma..le. Sof..fo..co” mormorò cercando di tirarsi a sedere.
“Stai giù Edward. Stai fermo. Adesso arriva. Jasper la sta cercando” cercò di consolarlo Bella.
“E' ...” Emmett non finì la frase, perché una vocina da bambina lo interruppe da dietro le nostre spalle “...la sua nuova compagna” finì Jane guardando dritta in faccia Bella con un sorrisetto malizioso.
“Cosa ci fate voi qui, Cullen?” chiese rivolta a noi.
“Siamo venuti a salvare le tue Guardie. Visto che da soli non sapete cavarvela” rispose con lo stesso tono di sfida Rosalie.
“Credo che sarebbe opportuno ringraziarvi... ma abbiamo ancora molte cose da fare e ce la saremmo cavata lo stesso. Sapete che fine hanno fatto Demetri e Rebecca? Sono stati bruciati anche loro??” chiese guardando verso le pire ancora accese fra le quali frugavano le poche guardie superstiti in cerca di sopravvissuti.
“Si sono allontanati Jane. Sono andati a caccia di licantropi. Credo che torneranno presto” risposi guardandola dritto negli occhi. Non mi faceva paura, provavo solo disgusto a parlare con quella creatura meschina.
Lei annui. “Vieni Felix andiamo a cercare gli altri. Quando ritornano mandateli da me. Dobbiamo cercare Alec e Demetri è l'unico che può riuscire a trovarlo velocemente in quel labirinto di case. Abbiamo un lavoro da finire.” ordinò come se fossimo stati ai suoi ordini.
Sentii un forte sibilo uscire dalla bocca di Emmett, ma per fortuna Rosalie lo zitti subito “Lasciala stare sta solo cercando di provocarci.” .
Felix aspettò che Jane si allontanasse e poi si avvicinò lentamente. “Se la caverà?” chiese guardando Edward che continuava a tremare e gemere.
Gli sorrisi “Forse, se Demetri e gli altri riescono nella loro impresa”. Mi ero fermato dal cucire, avevo finito il veleno nella mia bocca e non avevo il coraggio di prenderlo agli altri. Volevo farlo riposare un attimo e volevo risparmiargli quella tortura. Non sarebbe servita a niente se non portavano il veleno del licantropo per fare l'antidoto.
Così mi limitai tenergli premuta la stoffa per fermare l'emorragia dell'ultimo taglio ancora aperto.
Potevamo solo aspettare e sperare.
“Carlisle. Ho una richiesta da farti.” continuò Felix imbarazzato.
“Dimmi” risposi
“Abbiamo alcuni feriti e Oliver, il nostro medico è morto. Quando hai finito puoi dare un occhiata ai miei ragazzi?? Quasi tutti i superstiti hanno riportato tagli e ferite superficiali che hanno bisogno di essere curate. ” finì la frase a bassa voce quasi timoroso di chiedermelo.
“Certamente.” risposi.
Ero un medico, e un medico guarisce chi ne ha bisogno, senza guardare in faccia nessuno. “Rosalie, tu hai studiato medicina. Te la senti?” le dissi porgendole un secondo ago e del filo.
“Vado Carlisle. Cercherò di fare tutto il possibile. Emmett accompagnami, per favore” e decisa si avviò ad aiutare chi fino a quindici anni prima aveva cercato di ucciderci.
Guardai Bella e la vidi distrutta.
Il comportamento di Edward, e più ancora le parole di Jane avevano aperto in lei una profonda ferita.
“Non lo puoi giudicare Bella” cercai di confortarla memore delle parole di Alice. Ecco cosa aveva visto la nostra piccola veggente.
Lei annuì e si chinò a baciare sulla fronte Edward, che continuava ad agitarsi.
“Stai calmo amore, sono qui. Sono Bella” ripeté ancora una volta.
“R..e...bec..ca” lo sentimmo nuovamente mormorare sempre più piano, sempre più disperato mentre il veleno penetrava sempre più veloce nel suo corpo.

Sentii un rumore provenire da dietro le mie spalle e mi voltai.
Stavano arrivando tutti e tre di corsa.
Tirai un sospiro di sollievo. I loro volti stanchi ma felici portavano la speranza per Edward ma con essa stava arrivando anche la bellissima vampira dai capelli rossi, la sua Rebecca.

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