Capitolo 33 Il sole e
la luna
Bella
Il bosco è silenzioso.
Troppo silenzioso.
Sorrido perché so che il
motivo non può che essere uno. Un vampiro si sta aggirando fra gli
alberi.
Sento la sua scia, il suo
profumo così dolce e invitante è un richiamo per me.
Mi affaccio nella radura
e lo vedo.
Edward è lì fermo,
immobile, ai suoi piedi giace un povero animale dissanguato.
Mi dà la schiena. Mi ha
per forza sentito, ma tace. Ho un groppo in gola, non so cosa
dirgli...vorrei correre, abbracciarlo, baciarlo... ma ho paura...
paura delle sue reazioni paura di sentirmi dire di andare via. Di
fronte a lui il mio coraggio sta vacillando... ma non posso mollare
non ora... non più.
Prendo fiato e cerco di
calmarmi devo aver fiducia in ciò che mi ha detto Carlisle
ripeto a me stessa per cercare
una sicurezza che sembra sparita alla sua vista.
“Edward” sussurro. So
che mi ha sentito, è impossibile che non mi abbia udito... eppure
tace. “Posso parlarti?” gli chiedo timidamente in un sussurro
appena accennato.
E smetto di respirare
aspettando un suo segnale, un suo gesto, una sua risposta...
Dimmi qualcosa ti
prego...rispondimi. Sto pregando dentro di me, ho paura tanta
paura.
Dei brividi mi scendono
lungo la schiena mentre torco le mani e mi mordo le labbra... tesa e
nervosa... quasi terrorizzata.
Ma lui tace, si limita ad
alzare la testa e guardare la luna.
E' piena ed è sgombra
dalle nuvole.
Mi sembra quasi di
scorgerci un sorriso o forse è solo la mia immaginazione... la
ricerca di una speranza che non esiste.
La sua luce pallida e
forte nel contempo illumina la radura gettando strane ombre intorno
a noi e sono sicura che anche il suo volto stia brillando...
Silenzio... solo
silenzio.
Un altro brivido mi fa
tremare come se fossi stata investita da ventata gelida e un
singhiozzo mi sfugge dalle labbra. Probabilmente non ha il coraggio
di dirmi in faccia la realtà.
Non ha il coraggio di
dirmi che lui ama Rebecca... che ora la sua casa è Volterra.
Edward
Quando mi sono alzato ho sentito il suo profumo. Bella, la mia Bella è venuta a cercarmi.
Devo parlarle... devo
spiegarle. Il mio cuore trema perché non so cosa dirle, non so come
spiegarle che l'amo... che l'ho sempre amata... che sono stato uno
sciocco.
Alzo la testa e guardo la
luna. Vorrei essere come lei... libero di essere quello che voglio,
sicuro che le nuvole prima o poi spariranno e di poter tornare a
brillare nella chiara e limpida notte.
Eppure sto capendo...
finalmente sto capendo… ma quando ha dovuto soffrire chi mi amava
per permettermi finalmente di trovare la mia pace... il mio
equilibrio... me stesso?
Forse Carlisle ha
ragione... mi ha trasformato troppo presto... non sono un adulto e
questo è stato un errore che ha pagato tutta la mia famiglia.
Ma adesso è diverso...
adesso il mio cuore è finalmente sgombro... ma sono legato a
Volterra.
Certo ho trasformato
Volterra… Aro e Caius non saranno più una minaccia per me e la mia
famiglia, ma il merito non è stato mio e le nuvole non si sono
affatto diradate... sono lì pronte a ricoprire il mio cuore proprio
come quelle in cielo pronte a nascondere la luna. Basta una bava di
vento, e lei si coprirà nuovamente il volto permettendo alla notte
di avere il sopravvento.
Sono perso nei miei
pensieri, torturato nell'indecisione, alla ricerca delle parole
giuste, del modo migliore per farle capire quando sento un
singhiozzo e un veloce fruscio.
Bella sta andandosene...
il freddo mi scende nel cuore... non posso perderla ancora... non
voglio perderla nuovamente... non posso sopravvivere da solo... non
ne ho la forza.
Mi volto e in un lampo mi
porto davanti a lei e la stringo fra le mie braccia.
“ Bella... non
scappare... ti prego non fuggire da me.” le mie parole sono velate
dal dolore.
Abbasso gli occhi e
guardo i suoi. Mi perdo nelle loro profondità . Mi smarrisco dentro
di loro.
“Ti prego Bella...
perdonami” le sussurro tremante.
Bella
Mi sto allontanando da Lui... sto scappando.
Carlisle mi ha detto che
devo combattere... ma non ce la faccio. Non posso lottare... l'amore
è libertà ed io lo amo troppo per imprigionarlo.
E' un fruscio... un
attimo e mi ritrovo fra le sue braccia.
Il suo profumo invade le
mie narici, il suo corpo perfetto aderisce al mio e la sua voce è un
caldo vento che mi culla.
“Ti prego Bella...
perdonami” mi sussurra e mi guarda.
Non riesco a staccare gli
occhi dai suoi... non riesco ad allontanarmi.
Il mio corpo è scosso
dai singulti non voglio piangere ma non ce la faccio.
Sento il suo fiato vicino
e le sue labbra a pochi centimetri dalle mie.
“Ti amo Edward... non
ho mai smesso di amarti” riesco a sussurrare a malapena.
Lui si stacca e mi
guarda, la sua mano si posa sul mio viso, percorrendolo lentamente
come lo scoprisse per la prima volta.
“Perdonami” sussurra
ancora.
Non resisto. Il suo tocco
è come un fuoco e i suoi occhi tristi sono lo specchio del suo
animo.
Ma devo sapere... non
posso, non ce la faccio a soffrire ancora.
“E Rebecca?” la mia
domanda è sussurrata.
Le sue braccia si
abbassano, il suo corpo si allontana dal mio.
Mi sta sfuggendo... “No
Edward” grido disperata facendo un passo verso di lui e tendendo le
braccia come per afferrarlo.
Lui mi sorride, un
sorriso triste e dolce nello stesso tempo.
“E' un amica, una
sorella... nulla di più. Ero innamorato di un ombra e di un
pensiero. Di me stesso si potrebbe dire. Il suo potere mi aveva
stregato e confuso. Lei è stata il mio simbionte... nulla di più.
I sensi di colpa mi tormentavano... Avevo bisogno di vederla per
capire. Di vedere la vera Rebecca … non il mio simbionte.
Ma adesso ho capito
Bella. Ora il mio cuore è libero dal dubbio e là, aiutato dalle
Guardie, ho anche imparato a dominare e a imbrigliare nuovamente il
vampiro dentro di me...
Ma malgrado quello che è
successo… non sono libero. Il giuramento non è sciolto ed io
sono sempre una Guardia di Volterra e là dovrò tornare.
Ma il mio cuore è vuoto
senza di te... senza la mia famiglia.
Perdonami ancora
Bella... ti prego. Non posso vivere senza sapere che mi ami... non
posso vivere sapendo che tu mi hai dimenticato”
aveva parlato tutto d'un
fiato... senza interrompersi con la voce roca e tesa.
E adesso mi guardava e
aspettava.
Come aveva detto Carlisle
aspettava solo di sentirsi amato ed accettato.
Scossi la testa
chiedendomi come avrei potuto fargli capire che lo amavo, che non
importava cosa avesse fatto.
La vidi scuotere la
testa. E mi vergognai. Come potevo essere stato così stupido da
sperare nel suo perdono??
Abbassai la testa
affranto e feci per andarmene. La sua vista mi procurava solo
dolore... il mio cuore muto era morto un altra volta.
Ma non feci neanche un
passo che me la ritrovai fra le braccia.
“Ma come puoi pensare
che io non ti ami? Come puoi pensare che io non abbia passato ogni
singolo minuto a pensare a te? Credi forse che il mio amore possa
essere passeggero come delle nuvole trasportate dal vento? No
Edward... tu sei come il sole che brilla nel cielo ed io come la
luna che splende di notte... brillando di luce non propria. Non
possiamo stare divisi. Io ho bisogno di te... come tu hai bisogno di
me. Le nuvole possono oscurarci, possono nasconderci... ma non
distruggono. Basta del vento e torniamo a brillare immutati e
immutabili.” le sue mani si allungarono e afferrarono le mie con
forza mentre inchiodava i suoi occhi nei miei e la sua voce dolce
diventava dura e decisa
“Ed io non intendo
rinunciare a te!! Mi hai sposato Edward Cullen malgrado io non
volessi... mi hai trasformato per salvarmi e mi hai preso l'anima...
Shhhh... silenzio
aspetta.
Hai preso la mia anima
perché io te l'ho donata così come ti ho donato il mio cuore. Ti
avrei donato anche il sangue se fosse stato necessario... perché ti
amo Edward.
E non so più come
dimostrartelo...non so più come dirtelo... hai sempre creduto di
amarmi di più di me... ma non è vero. Stanotte ho combattuto per
Alice e per nostra figlia ...altrimenti non fosse stato per loro mi
sarei lasciata morire... perché la mai vita senza di te non ha
senso...
Quindi levati quel
sorriso scemo dal volto e baciami! Sciocco di un vampiro!!”
Bella
Ecco adesso finalmente
ero riuscita a dirgli ciò che avevo dentro e il suo sorriso sghembo
che mi aveva fatto innamorare era finalmente riapparso sul suo volto.
Ma ciò non mi bastava, avevo bisogno di altro. Avevo bisogno di
sentirlo nuovamente mio, di sentire le sue labbra sulle mie, il suo
profumo e il suo corpo fondersi con il mio.
Il tempo delle parole era
finito ora doveva dimostrarmi a fatti quanto mi amasse e senza timori
o remore gli ordinai di baciarmi sperando che non si fermasse lì.
Edward
Ero stato a sentirla.
Volevo interromperla, dirle che mi spiaceva ma lei mi aveva zittito
e aveva continuato a spiegarmi quanto mi amasse.
E più mi parlava più il
mio cuore esultava, più si apriva sul mio volto un sorriso beato.
Mi amava!! Lei mi amava
ancora, malgrado la sofferenza che le avevo causato... lei credeva
ancor in me. Mi aveva perdonato!
E quando la sentii dire
“Quindi levati quel sorriso scemo dal volto e baciami. Sciocco di
un vampiro!!” rimasi per un attimo a bocca aperta esterrefatto.
Il suo tono era
diventato autoritario, non avrebbe mai accettato un rifiuto e felice
l'accontentai.
E non mi fermai lì...
Solo gli alberi
silenziosi e la chiara luna furono testimoni del nostro amore...
perché le mie labbra non si fermarono, le mie mani anelavano il suo
corpo e il mio essere voleva fondersi con il suo per ritornare ad
essere una cosa sola.
Lontano da tutti e da
tutto, per la prima volta senza ombre o paure che ci avevano
oppresso negli anni ci amammo intensamente, appassionatamente.
Incapaci di staccarci,
incapaci di fermarci ci abbandonammo travolti dal nostro amore
consapevoli che insieme potevamo superare qualsiasi problema,
qualsiasi cambiamento e che il nostro amore era forte come una diga,
capace di fermare le onde del destino che avevano ancora una volta
provato a travolgerci.
Come nelle mattine
d'estate, nelle giornate limpide, si possono vedere il sole e la
luna brillare assieme nel cielo azzurro, un osservatore avrebbe visto
me e Bella brillare d'amore in quella verde radura nascosta dal
bosco.
Alice
Aprii gli occhi. Avevo
male, tanto male. Jasper vicino a me respirava con fatica, il volto
tirato dal dolore.
Mi aveva salvato, ci
aveva salvato. E anche lui sarebbe sopravvissuto, come tutta la mia
famiglia, malgrado le ferite estese. Il Clan dei Cullen era
sopravvissuto, con fatica, ma ce l'avevamo fatta ancora una volta.
Gli occhi, ancora stanchi
e annebbiati, si aprirono però in una visione. Bella ed Edward
stavano venendo verso casa tenendosi per mano. Sul loro volto un
sorriso che ormai da anni era scomparso.
“Finalmente” dissi
con un filo di voce e i miei occhi si chiusero nuovamente troppo
stanchi per riuscire a stare aperti mentre con la mano andavo a
cercare e a stringere quella del mio Jasper sdraiato vicino a me che
con gli occhi appena aperti mi sorrise con un evidente sforzo mentre
assorbiva la mia felicità e mi stringeva a sua volta la mano con la
sua.
L'amore di Edward e Bella
si stava trasformando in un vento impetuoso, che presto avrebbe
investito ogni ostacolo e spazzato via le ultime nuvole di Volterra,
pensai, sperando che loro stessi non ne venissero travolti.
Perché quando certi
meccanismi si mettono in moto, quando gli eventi si scatenano,
spesso non si è capaci di fermarli e si resta imprigionati nelle
onde del destino che noi stessi abbiamo provocato.
Nessun commento:
Posta un commento