mercoledì 13 febbraio 2013

CNS Capitolo 33 Il sole e la luna



Capitolo 33 Il sole e la luna



Bella



Il bosco è silenzioso. Troppo silenzioso.

Sorrido perché so che il motivo non può che essere uno. Un vampiro si sta aggirando fra gli alberi.

Sento la sua scia, il suo profumo così dolce e invitante è un richiamo per me.

Mi affaccio nella radura e lo vedo.

Edward è lì fermo, immobile, ai suoi piedi giace un povero animale dissanguato.

Mi dà la schiena. Mi ha per forza sentito, ma tace. Ho un groppo in gola, non so cosa dirgli...vorrei correre, abbracciarlo, baciarlo... ma ho paura... paura delle sue reazioni paura di sentirmi dire di andare via. Di fronte a lui il mio coraggio sta vacillando... ma non posso mollare non ora... non più.

Prendo fiato e cerco di calmarmi devo aver fiducia in ciò che mi ha detto Carlisle ripeto a me stessa per cercare una sicurezza che sembra sparita alla sua vista.

“Edward” sussurro. So che mi ha sentito, è impossibile che non mi abbia udito... eppure tace. “Posso parlarti?” gli chiedo timidamente in un sussurro appena accennato.

E smetto di respirare aspettando un suo segnale, un suo gesto, una sua risposta...

Dimmi qualcosa ti prego...rispondimi. Sto pregando dentro di me, ho paura tanta paura.

Dei brividi mi scendono lungo la schiena mentre torco le mani e mi mordo le labbra... tesa e nervosa... quasi terrorizzata.

Ma lui tace, si limita ad alzare la testa e guardare la luna.

E' piena ed è sgombra dalle nuvole.

Mi sembra quasi di scorgerci un sorriso o forse è solo la mia immaginazione... la ricerca di una speranza che non esiste.

La sua luce pallida e forte nel contempo illumina la radura gettando strane ombre intorno a noi e sono sicura che anche il suo volto stia brillando...



Silenzio... solo silenzio.



Un altro brivido mi fa tremare come se fossi stata investita da ventata gelida e un singhiozzo mi sfugge dalle labbra. Probabilmente non ha il coraggio di dirmi in faccia la realtà.

Non ha il coraggio di dirmi che lui ama Rebecca... che ora la sua casa è Volterra.


Edward


Quando mi sono alzato ho sentito il suo profumo. Bella, la mia Bella è venuta a cercarmi.

Devo parlarle... devo spiegarle. Il mio cuore trema perché non so cosa dirle, non so come spiegarle che l'amo... che l'ho sempre amata... che sono stato uno sciocco.

Alzo la testa e guardo la luna. Vorrei essere come lei... libero di essere quello che voglio, sicuro che le nuvole prima o poi spariranno e di poter tornare a brillare nella chiara e limpida notte.

Eppure sto capendo... finalmente sto capendo… ma quando ha dovuto soffrire chi mi amava per permettermi finalmente di trovare la mia pace... il mio equilibrio... me stesso?



Forse Carlisle ha ragione... mi ha trasformato troppo presto... non sono un adulto e questo è stato un errore che ha pagato tutta la mia famiglia.



Ma adesso è diverso... adesso il mio cuore è finalmente sgombro... ma sono legato a Volterra.

Certo ho trasformato Volterra… Aro e Caius non saranno più una minaccia per me e la mia famiglia, ma il merito non è stato mio e le nuvole non si sono affatto diradate... sono lì pronte a ricoprire il mio cuore proprio come quelle in cielo pronte a nascondere la luna. Basta una bava di vento, e lei si coprirà nuovamente il volto permettendo alla notte di avere il sopravvento.



Sono perso nei miei pensieri, torturato nell'indecisione, alla ricerca delle parole giuste, del modo migliore per farle capire quando sento un singhiozzo e un veloce fruscio.

Bella sta andandosene... il freddo mi scende nel cuore... non posso perderla ancora... non voglio perderla nuovamente... non posso sopravvivere da solo... non ne ho la forza.



Mi volto e in un lampo mi porto davanti a lei e la stringo fra le mie braccia.

“ Bella... non scappare... ti prego non fuggire da me.” le mie parole sono velate dal dolore.

Abbasso gli occhi e guardo i suoi. Mi perdo nelle loro profondità . Mi smarrisco dentro di loro.

“Ti prego Bella... perdonami” le sussurro tremante.


Bella


Mi sto allontanando da Lui... sto scappando.

Carlisle mi ha detto che devo combattere... ma non ce la faccio. Non posso lottare... l'amore è libertà ed io lo amo troppo per imprigionarlo.

E' un fruscio... un attimo e mi ritrovo fra le sue braccia.

Il suo profumo invade le mie narici, il suo corpo perfetto aderisce al mio e la sua voce è un caldo vento che mi culla.

“Ti prego Bella... perdonami” mi sussurra e mi guarda.

Non riesco a staccare gli occhi dai suoi... non riesco ad allontanarmi.

Il mio corpo è scosso dai singulti non voglio piangere ma non ce la faccio.

Sento il suo fiato vicino e le sue labbra a pochi centimetri dalle mie.

“Ti amo Edward... non ho mai smesso di amarti” riesco a sussurrare a malapena.

Lui si stacca e mi guarda, la sua mano si posa sul mio viso, percorrendolo lentamente come lo scoprisse per la prima volta.

“Perdonami” sussurra ancora.

Non resisto. Il suo tocco è come un fuoco e i suoi occhi tristi sono lo specchio del suo animo.

Ma devo sapere... non posso, non ce la faccio a soffrire ancora.

“E Rebecca?” la mia domanda è sussurrata.

Le sue braccia si abbassano, il suo corpo si allontana dal mio.

Mi sta sfuggendo... “No Edward” grido disperata facendo un passo verso di lui e tendendo le braccia come per afferrarlo.

Lui mi sorride, un sorriso triste e dolce nello stesso tempo.

“E' un amica, una sorella... nulla di più. Ero innamorato di un ombra e di un pensiero. Di me stesso si potrebbe dire. Il suo potere mi aveva stregato e confuso. Lei è stata il mio simbionte... nulla di più. I sensi di colpa mi tormentavano... Avevo bisogno di vederla per capire. Di vedere la vera Rebecca … non il mio simbionte.

Ma adesso ho capito Bella. Ora il mio cuore è libero dal dubbio e là, aiutato dalle Guardie, ho anche imparato a dominare e a imbrigliare nuovamente il vampiro dentro di me...

Ma malgrado quello che è successo… non sono libero. Il giuramento non è sciolto ed io sono sempre una Guardia di Volterra e là dovrò tornare.

Ma il mio cuore è vuoto senza di te... senza la mia famiglia.

Perdonami ancora Bella... ti prego. Non posso vivere senza sapere che mi ami... non posso vivere sapendo che tu mi hai dimenticato”

aveva parlato tutto d'un fiato... senza interrompersi con la voce roca e tesa.

E adesso mi guardava e aspettava.

Come aveva detto Carlisle aspettava solo di sentirsi amato ed accettato.

Scossi la testa chiedendomi come avrei potuto fargli capire che lo amavo, che non importava cosa avesse fatto.


Edward

 
La vidi scuotere la testa. E mi vergognai. Come potevo essere stato così stupido da sperare nel suo perdono??

Abbassai la testa affranto e feci per andarmene. La sua vista mi procurava solo dolore... il mio cuore muto era morto un altra volta.

Ma non feci neanche un passo che me la ritrovai fra le braccia.

“Ma come puoi pensare che io non ti ami? Come puoi pensare che io non abbia passato ogni singolo minuto a pensare a te? Credi forse che il mio amore possa essere passeggero come delle nuvole trasportate dal vento? No Edward... tu sei come il sole che brilla nel cielo ed io come la luna che splende di notte... brillando di luce non propria. Non possiamo stare divisi. Io ho bisogno di te... come tu hai bisogno di me. Le nuvole possono oscurarci, possono nasconderci... ma non distruggono. Basta del vento e torniamo a brillare immutati e immutabili.” le sue mani si allungarono e afferrarono le mie con forza mentre inchiodava i suoi occhi nei miei e la sua voce dolce diventava dura e decisa

“Ed io non intendo rinunciare a te!! Mi hai sposato Edward Cullen malgrado io non volessi... mi hai trasformato per salvarmi e mi hai preso l'anima...

Shhhh... silenzio aspetta.

Hai preso la mia anima perché io te l'ho donata così come ti ho donato il mio cuore. Ti avrei donato anche il sangue se fosse stato necessario... perché ti amo Edward.

E non so più come dimostrartelo...non so più come dirtelo... hai sempre creduto di amarmi di più di me... ma non è vero. Stanotte ho combattuto per Alice e per nostra figlia ...altrimenti non fosse stato per loro mi sarei lasciata morire... perché la mai vita senza di te non ha senso...



Quindi levati quel sorriso scemo dal volto e baciami! Sciocco di un vampiro!!”


Bella



Ecco adesso finalmente ero riuscita a dirgli ciò che avevo dentro e il suo sorriso sghembo che mi aveva fatto innamorare era finalmente riapparso sul suo volto. Ma ciò non mi bastava, avevo bisogno di altro. Avevo bisogno di sentirlo nuovamente mio, di sentire le sue labbra sulle mie, il suo profumo e il suo corpo fondersi con il mio.

Il tempo delle parole era finito ora doveva dimostrarmi a fatti quanto mi amasse e senza timori o remore gli ordinai di baciarmi sperando che non si fermasse lì.


 







Edward



Ero stato a sentirla. Volevo interromperla, dirle che mi spiaceva ma lei mi aveva zittito e aveva continuato a spiegarmi quanto mi amasse.

E più mi parlava più il mio cuore esultava, più si apriva sul mio volto un sorriso beato.



Mi amava!! Lei mi amava ancora, malgrado la sofferenza che le avevo causato... lei credeva ancor in me. Mi aveva perdonato!

E quando la sentii dire “Quindi levati quel sorriso scemo dal volto e baciami. Sciocco di un vampiro!!” rimasi per un attimo a bocca aperta esterrefatto.

Il suo tono era diventato autoritario, non avrebbe mai accettato un rifiuto e felice l'accontentai.

E non mi fermai lì...



Solo gli alberi silenziosi e la chiara luna furono testimoni del nostro amore... perché le mie labbra non si fermarono, le mie mani anelavano il suo corpo e il mio essere voleva fondersi con il suo per ritornare ad essere una cosa sola.

Lontano da tutti e da tutto, per la prima volta senza ombre o paure che ci avevano oppresso negli anni ci amammo intensamente, appassionatamente.

Incapaci di staccarci, incapaci di fermarci ci abbandonammo travolti dal nostro amore consapevoli che insieme potevamo superare qualsiasi problema, qualsiasi cambiamento e che il nostro amore era forte come una diga, capace di fermare le onde del destino che avevano ancora una volta provato a travolgerci.



Come nelle mattine d'estate, nelle giornate limpide, si possono vedere il sole e la luna brillare assieme nel cielo azzurro, un osservatore avrebbe visto me e Bella brillare d'amore in quella verde radura nascosta dal bosco.





Alice



Aprii gli occhi. Avevo male, tanto male. Jasper vicino a me respirava con fatica, il volto tirato dal dolore.

Mi aveva salvato, ci aveva salvato. E anche lui sarebbe sopravvissuto, come tutta la mia famiglia, malgrado le ferite estese. Il Clan dei Cullen era sopravvissuto, con fatica, ma ce l'avevamo fatta ancora una volta.

Gli occhi, ancora stanchi e annebbiati, si aprirono però in una visione. Bella ed Edward stavano venendo verso casa tenendosi per mano. Sul loro volto un sorriso che ormai da anni era scomparso.

“Finalmente” dissi con un filo di voce e i miei occhi si chiusero nuovamente troppo stanchi per riuscire a stare aperti mentre con la mano andavo a cercare e a stringere quella del mio Jasper sdraiato vicino a me che con gli occhi appena aperti mi sorrise con un evidente sforzo mentre assorbiva la mia felicità e mi stringeva a sua volta la mano con la sua.



L'amore di Edward e Bella si stava trasformando in un vento impetuoso, che presto avrebbe investito ogni ostacolo e spazzato via le ultime nuvole di Volterra, pensai, sperando che loro stessi non ne venissero travolti.

Perché quando certi meccanismi si mettono in moto, quando gli eventi si scatenano, spesso non si è capaci di fermarli e si resta imprigionati nelle onde del destino che noi stessi abbiamo provocato.


Nessun commento:

Posta un commento