martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 18 - Odio e Vendetta

Edward

Quando le Guardie a rapporto uscirono Aro mi chiamò “Edward, come ti senti?” alzai la testa stupito, non era da lui chiedermelo.
Bene Aro, non sono ancora stanco” mi risultava strana quella gentilezza per cui gli risposti stando molto attento.
Ascoltami attentamente” il suo tono di voce era cambiato ed era diventato duro e deciso “ Adesso entreranno tre individui. Abbiamo diversi problemi ad Est ed Alec è stato inviato là con una delegazione di Guardie. Questi tre esseri, sono particolari, e sono in rappresentanza del loro... popolo.
Voglio che ti concentri e voglio sapere cosa pensano tutti e tre. Probabilmente sarà difficile, non so cosa troverai ma devi impegnarti al massimo. Te la senti Edward o devo darti un po' di tempo per riposarti?”
Restai in silenzio un attimo valutando le mie condizioni poi annui. “Sto bene, sono in grado di farcela”
Aro annui soddisfatto “Bravo ragazzo. Così mi piaci” Lui non mi vide perché avevo già chinato la testa, ma feci una smorfia. Non me ne importava nulla dei suoi complimenti, volevo solo evitare guai.
Quando entrarono alzai la testa curioso di vedere cosa mi trovavo davanti.
Erano tre come anticipato da Aro. Tre uomini grossi e muscolosi. Lo sguardo era fiero, non sembravano per nulla intimoriti dal trovarsi dentro un covo di vampiri. Quello che mi colpì fu il sentire il battito del loro cuore. Erano umani, potevo sentire il sangue fluire nelle vene. Erano seguiti a vista da Felix e altre otto guardie mentre ai lati dei troni si erano sistemate altre Guardie e Jane. Procedevano sicuri e via via che si avvicinavano potevo sentire il calore emanato dai loro corpi. Ma fu l'odore a colpirmi, un odore che era da più di un mese che non sentivo. L'odore di cane bagnato. Continuai a fissarli , la loro muscolatura, il loro odore, il calore e il battito del cuore assomigliavano a quello dei nostri amici lupo, ma una vocina dentro la mia testa mi diceva che queste erano le uniche cose che avevano in comune e che a diversificarli non era solo il colore chiaro della carnagione e il biondo dei capelli.
Non sapevo che cosa fossero questi tre esseri con esattezza, sembravano dei licantropi , ma ero sicuro che loro non avrebbero mai avuto il coraggio di presentarsi ai Signori di Volterra.
L'odio fra le nostre due specie era vecchio come il mondo. Un qualcosa d'innato, d'istintivo.
Ma stranamente potevo sentire il loro soffio carico d'odio in risposta al ringhio che spontaneo nasceva dal mio petto e da quello di tutte le Guardie.
Presi fiato e abbassai la testa, dovevo calmarmi, trattenere il mio istinto che sentivo agitarsi in me , il mio compito era quello di entrare dentro la loro mente.
Subito percepii con chiarezza i loro pensieri che erano riassumibili in una sola parola.
Odio... la mia mente percepì... un odio infinito e profondo.
Un odio che stava per esplodere.
E nel momento in cui decisero di attaccare io lasciai libero il vampiro che era in me.
Mi mossi, un secondo prima di loro guidato dal mio dono.
Avevo, infatti, percepito nella loro mente il piano di aggredire i miei Signori e senza riflettere lasciai che fosse il mio istinto a guidarmi mentre li attaccavo ringhiando profondamente con la bocca carica di veleno.
Anche loro scattarono in avanti quasi contemporaneamente a me ed io finii addosso ai primi due, in un boato fragoroso, facendoli cadere e rallentando la potenza del loro attacco. Avevo spesso giocato con i miei fratelli alla lotta e contavo di rialzarmi a combattere contro quegli uomini feriti dal mio impatto con loro e vulnerabili al mio veleno, ma quello che successe mi prese alla sprovvista.
Erano caduti senza riportare alcun danno e il terzo essere, partito una frazione di secondo dopo gli altri due si avventò velocissimo, come un lampo, sul mio corpo ancora a terra. Si chinò su di me e mi afferrò per entrambi i polsi con le dita simili ad artigli piantando un piede nella mia schiena. Con una forza impressionante tirò entrambe le braccia verso di lui con un colpo secco. Sbilanciato dall'impatto con i suoi fratelli non ero preparato al suo attacco e sentii uno schianto nella schiena mentre un ringhio di dolore mi scosse tutto il corpo. In un secondo, con una forza sconvolgente, mi alzò sopra la testa e letteralmente mi lanciò ai piedi del trono di Aro emettendo un ululato di rabbia che riecheggiò nella grande sala. Gli avevo rovinato la sorpresa. E lui mi avrebbe ucciso per vendetta.
Rimasi lì ai piedi di Aro stordito dal dolore che si era impadronito di tutto il mio corpo senza alcuna possibilità di muovermi o di difendermi, aspettando che quegli esseri bestiali venissero a finirmi e a massacrare i Signori di Volterra. Avevo infatti percepito una fiamma accendersi nelle loro mani.
Avevo la schiena a pezzi e i tendini delle braccia erano stati strappati.
Quegli esseri erano dotati di una forza sovrannaturale bestiale e la velocità dei movimenti era simile alla nostra. Con uno sforzo tremendo riuscii a voltare la testa e vidi il mio signore Aro con gli occhi dilatati dalla stupore e dalla paura. Nessuno si aspettava quello che stava succedendo e il mio corpo ferito e torturato dal dolore chiedeva solo una rapida morte.

Carlisle

Ero ancora seduto sulle scale, quando vidi Jacob e Renesmee scendere dalla Volvo di Edward tutti felici.
Ciao Nonno” trillò la mia dolce nipotina “Scusate il ritardo, ci siamo trattenuti a ballare . Sai se mamma è in casa? Spero che non sia troppo arrabbiata con me”
Vedevo l'ansia nei suoi grandi occhi marroni e non ebbi il coraggio di dirle che tutti eravamo stati felici di non averla avuta in casa quella notte.
Guardai Jacob e quello che lui vide nei miei occhi lo convinse che era meglio prendere tempo.
Nessi, credo che sia meglio posteggiare la Volvo in garage. Se le succede qualcosa Edward, mi spella vivo al suo ritorno. Perché non lo fai tu?”
Lei lo guardò un attimo di traverso. Era intelligente oltre che bellissima, ma soprattutto conosceva Jacob da sempre. I suoi modi di fare erano uno specchio limpido e non ci voleva molto a capire che era una scusa per parlare con me da solo. Con mia gran sorpresa però non obiettò e canticchiando si avviò verso la macchina.
Che è successo Carlisle?” la domanda arrivò immediatamente fiera e decisa
Alice ha visto Edward...” non trovavo le parole per continuare, la mia mente si rifiutava di ammettere l'accaduto. E il dolore pulsava ancora forte.
E allora...” mi incitò a proseguire sempre più preoccupato.
E' ferito gravemente... probabilmente sta morendo” le ultime parole uscirono a fatica, un sussurro mentre mi nascondevo il volto tra le mani.
Jacob spalancò gli occhi incredulo. “Come, quando...” potevo vedere lo smarrimento e la paura apparire sul suo volto.
Non sappiamo molto... è successo un paio d'ore fa. Alice non ha visto chi o cosa, ma sappiamo che non è un ordine di Aro. Lui era presente ed era spaventato” era vero sapevamo troppo poco e non potevamo fare nulla per cambiare la situazione.
Jacob non ebbe il tempo di rispondere perchè un urlo strozzato mi fece capire che Renesmee aveva origliato la nostra conversazione.
Non è vero nonno. Dimmi che non è vero. Dimmi che papà sta bene. Ti prego” adesso le lacrime uscivano abbondanti mentre Jacob l'abbracciava teneramente.
Mi spiace Nessi.” mormorai.
Lei mi guardò alzando lo sguardo e il mento proprio come faceva Bella e asciugandosi le lacrime con la mano mi chiese “Dov'è la mamma? Come sta?”
Le sorrisi era piccola e grande nel frattempo. Non era più la nostra bambina. Ormai era una donna. Una donna in grado di affrontare un dolore immenso e capace di consolare chi aveva più bisogno di lei.
E' in casa con la nonna” le risposi guardandola con ammirazione
Bene io vado da lei.” e staccandosi da Jacob si avviò con passo deciso, poi sulla soglia si fermò e mi piantò i suoi meravigliosi occhi cioccolata in faccia “Papà è forte. Nessuno può fargli del male. Lui ritornerà da me, perché sa che io ho bisogno di lui” e giratosi si avviò veloce al piano di sopra.
Jacob si sedette vicino a me e mi posò una mano sulla spalla.
Il suo calore e la sua voce sicura entrarono nel mio corpo e sciolsero il gelo dentro al mio cuore “Non temere Carlisle, penso che Nessi abbia ragione. E se non fosse così, chiunque sia stato la pagherà cara... molto cara”
Sì, non avremmo lasciato invendicato Edward, a costo di distruggere e dare fuoco a tutta Volterra.

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