martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 28 - La tragedia Incombe

Edward

Eravamo in macchina diretti ai monti Urali.
Avevo passato tutto il giorno a riposare e solo in tarda serata era venuto Damiano a chiamarmi.
Dopo essermi lavato mi ero vestito in borghese. Lo eravamo tutti mentre su cinque macchine sfrecciavamo nella notte andando in contro al nostro destino.
Il viaggio durò tre lunghi giorni. In macchina nessuno parlava e il silenzio regnava sovrano. Ognuno era perso nei propri pensieri ed io per fortuna mi era calmato.
Aveva ragione Aro, la stanchezza e la tensione accumulata mi avevano sfinito. Adesso mi sentivo più tranquillo e freddo. Gli altri avevano partecipato a un banchetto la sera precedente e i loro occhi erano rosso fuoco.
A me era stato risparmiato. Probabilmente Aro sapeva che non ero in condizioni tali da potermi permettere ulteriori motivi di stress. Ero così partito abbastanza affamato, ma ero certo di riuscire a gestire la sete senza grossi problemi.
Potevo sentire il nervosismo nella mente dei miei compagni di viaggio. Tutti pensavano all'imminente battaglia e al destino che ci attendeva.
Solo Rebecca, come al solito immune al mio potere, se ne stava apparentemente tranquilla con la testa appoggiata alla mia spalla stringendomi forte la mano.
Non c'erano segni di tensione in lei. O era una completa incosciente o aveva una fiducia pazzesca nella mia capacità di combattere. Pensavo che fosse la prima ipotesi. Io non avevo molta fiducia in me stesso, ma non mi sarei tirato indietro. Eppure mi sentivo orgoglioso di essere riuscito a superare l'addestramento e avevo gongolato quando avevo visto l'aria schifata di Jane nel vedermi salire in macchina.


Quando arrivammo ci fermammo al limite di uno scuro e intricato bosco.
Le Guardie lo guardarono con sospetto. Non si sentivano tranquille all'ombra di quei vecchi e imponenti alberi.
Per me era invece differente. Mi sentivo a casa e felice annusavo i suoi odori. Un profumino di Alce giunse alle mie narici e d'istinto mi scappò un basso soffio. Ero assetato, e mi sarei fatto volentieri uno spuntino.
Vidi Sirius guardarmi di traverso divertito, mentre tirava una gomitata al vicino Damon. “Se non stiamo attenti, Edward se ne va a caccia di Alci. Altro che combattere” i due sghignazzavano e un ringhio di avvertimento sfuggì alle mie labbra.
Lo udirono e subito si silenziarono. Sirius mi aveva visto combattere e sapeva che ero diventato superiore a lui anche in quello e non solo nel grado.
Riportai la mia attenzione a Jane, che aveva preso il comando dando ordini secchi.
Non è ancora spuntata l'alba. Molti di loro saranno appena rientrati nelle loro case stanchi e sazi. Ci avvicineremo di soppiatto attraverso il bosco e attaccheremo sorprendendoli nel sonno e uccidendoli senza che neanche se ne accorgano”
La stavo a sentire, ma qualcosa non mi piaceva nel suo piano. L'istinto mi diceva che era tutto troppo facile.
Ci divideremo in tre gruppi. Il primo sarà guidato da Felix e con lui andranno le sei guardie della sua squadra e Oliver. Il secondo passerà alla sua destra e sarà guidato da Demetri con le sue altre sei. Il terzo lo guiderò io e passerò alla sinistra di Felix, in modo da aggirare il paese ed entrare dalla parte opposta e con me verranno le altre sei guardie del mio contingente. E' tutto chiaro?” chiese guardandoci dritto negli occhi.
Con chi andranno Edward e Rebecca ? Loro non sono stati assegnati ad una squadra precisa” chiese Demetri guardandola sbuffare.
Visto che ci tieni così tanto a lui. Prendili tu Demetri” rispose sprezzante “E controlla che non vada a succhiarsi un Alce invece di combattere” aggiunse ridacchiando. Anche le altre Guardie ridacchiarono e Demetri si voltò verso di me. “Benissimo. Verrete con me” mi sorrise mentre fulminava con lo sguardo la sua squadra.
Rimasi fermo con la bocca piena di veleno. E stavo per ribattere piccato a quell'odiosa vampira quando sentii un pensiero veloce entrarmi nella testa.
Mi girai di scatto e chiusi gli occhi. Svuotai la mente e indirizzai il mio dono fra gli alberi.
Quello che sentii mi fece accapponare la pelle.
Jane.” la chiamai agitato
Lei mi guardò sprezzante, pensando che volessi ribattere alla sua battuta.
Che vuoi Tarzan? O forse dovremmo chiamarti Bestia, dal momento che preferisci il loro sangue a quello umano?” la sua battutina venne accolta da una schiera di risatine. Ma io non avevo tempo per queste stupidate.
Ci stanno aspettando. Il tuo piano ci porterà dritti in una trappola. E ' pericoloso dividerci” la guardai negli occhi mentre stavo concentrato e attento a seguire i pensieri fra gli alberi che parlavano di agguati e di morte.
Non ci casco Edward.” lei scosse la testa. Il solito risolino di scherno dipinto sulle sue labbra. “Non fare il furbo con me.” continuò con la voce acida e decisa “Ubbidirai come gli altri e seguiremo il mio piano. Non voglio contestazioni da parte tua. Sono stata chiara, Edward?”
Scossi la testa. “Sono sugli alberi che ci aspettano. Quando saremo dentro ci attaccheranno da là. Voi non sapete combattere nella foresta. Ci massacreranno tutti se restiamo divisi” avevo alzato la voce e guardarla negli occhi fu l'ultima cosa che sentii prima che il dolore mi costringesse a rotolarmi per terra.
Silenzio. Edward. Se hai paura rimani qua.” mi intimò liberandomi dal suo potere.
Ero per terra, ansimante e alzai la testa. “Come vuoi Jane. Ma ricordati delle mie parole quando vedrai le tue Guardie cadere intorno a te”
Una nuova scarica di dolore mi percorse tutto il corpo.
Andiamo. Non abbiamo tempo da perdere” disse voltandosi e avviandosi verso il sentiero che penetrava nella foresta seguita dai suoi vampiri.
Vidi Felix voltarsi verso di me e lanciarmi un preoccupato sguardo prima di avviarsi seguito dai suoi uomini.
Felix” lo chiamai. Lui si voltò “Stai attento, guardate in alto. Ricordati come mi hai visto attaccare in cortile. Faranno qualcosa di simile” lui mi sorrise e fece un cenno affermativo con la testa mentre si avviava.
Demetri si portò vicino a me aiutandomi ad alzarmi mentre vidi con la coda dell'occhio Barbara aiutare Rebecca.
Andiamo ragazzo. E tieni la mente aperta. Appena li senti che intendono attaccare, avvertici” mi sorrise il mio Capitano dandomi una pacca sulla spalla.
E assieme ci avviammo in quella scura e intricata foresta dove il destino ci aspettava crudele.


Carlisle

Non avevamo perso tempo e di corsa ci affrettammo a partire.
Abbracciai Esme teneramente. Mi costava tantissimo separarmi da lei e la vidi con gli occhi gonfi da quelle lacrime che non potevano uscire, stringersi forte al mio petto.
Stai attento Carlisle” mormoro, poi si alzò sulle punte dei piedi e mi baciò teneramente.
Con la coda dell'occhio vidi fare la stessa cosa ad Alice. Anche lei era distrutta all'idea di lasciare Jasper da solo. Ma la consapevolezza che se fossero state presenti ci avrebbero messo in pericolo diede ad entrambe la forza di salutarci.
Bella invece abbracciava Renesmee e Jacob teneramente.
Stai attenta Bella. - si raccomandò Jacob - non so cosa possa aver visto Alice, ma stai attenta, ti prego” e in quelle ultime parole c'era tutto l'affetto e l'amore che Jacob aveva provato per lei.
Stai tranquillo. In genere sei tu quello pazzo fra di noi. Te ne sei dimenticato?” provò a sdrammatizzare Bella.
Certo, certo. Ma tu stai in campana. Non fare idiozie.” proseguì imperterrito con il volto triste e sconsolato.
Stai tranquillo Jacob. Ritorneremo tutti, sani e salvi” gli sorrise.
Salutami papà e digli che gli voglio tanto bene. Sarei voluta venire anch'io” disse Renesmee abbracciando la mamma.
Lo so. Renesmee, ma il tuo dovere è là, a fianco all'uomo che ami e che presto diventerà tuo marito. Papà capirà, e presto sarà di ritorno. Fate i bravi ragazzi, mi raccomando” E dopo aver dato un bacione a entrambi si stacco salendo sulla macchina con il volto triste ma determinato.
Jasper salì dietro vicino a lei e a Rose mentre io prendevo posto davanti vicino a Emmett che si era messo alla guida.

Nel giro di un paio di giorni saremmo arrivati a destinazione. Per fortuna Alice aveva visto dove erano diretti e noi eravamo abbastanza vicini da poter intervenire in tempo.
Speravo solo di riuscire a cambiare il destino e di salvare il nostro Edward, ma non avevamo certezze solo la visione imprecisa e incerta di Alice.
Si, ci avremmo provato anche se il silenzio di Alice pesava su di noi come un macigno. Cosa aveva mai visto la nostra veggente?
Poco prima di partire mi aveva preso da parte e mi aveva sussurrato. “Bella avrà bisogno del vostro aiuto, temo, statele vicino.” .
Avevo provato a chiederle altro, sul tipo di aiuto almeno. Ma si era zittita scuotendo la testa e mormorando “ Veglia su di lei Carlisle, ormai è tua figlia e... anche Edward. Non scordartelo, ti prego. Non scordarti l'amore che hai sempre avuto per lui.” e a testa bassa si era allontanata da me portandosi dietro il suo segreto.

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