Carlisle
Veloci
si avvicinarono e Demetri mi porse una boccetta contenente del
liquido giallognolo.
“Quando
siamo arrivati stava ancora combattendo con lui e se non fossimo
intervenuti sarebbe morta di certo.” poi si voltò
a guardare
Jasper con una strana luce negli occhi “E' molto bravo a
combattere
tuo figlio. Sarebbe un ottima Guardia. Ha abbattuto il licantropo
facilmente e velocemente” finii senza levare gli occhi da lui.
Jasper
si limitò ad emettere un sonoro ringhio d'avvertimento.
“No,
no. Era solo un complimento. Non temere ” si
affrettò ad
aggiungere Demetri.
Non
risposi a quel battibecco, stavo esaminando il veleno che mi avevano
portato.
“E'
sufficiente papà?” chiese Jasper ignorando Demetri.
“Si
credo di si.” Sospirai abbassando gli occhi sul petto di
Edward. Dovevo iniziare a cucirlo nuovamente e avrei dovuto utilizzare
il
veleno di qualche d'un altro. Una vera tortura per Edward, ma non
avevo scelta.
Poi
i miei occhi furono attirati dalla bella vampira rossa.
Con
un gesto deciso aveva spintonato via la nostra Bella e aveva preso
Edward fra le sue braccia.
Rimasi
a fissarla esterrefatto mentre si chinava ad accarezzagli la
fronte.
Bella impietrita
era rimasta ferma ad osservare quella scena così
surreale ai nostri occhi.
Abbassai
gli occhi su Edward e lo sentii rilassarsi.
Il
suo corpo costantemente in tensione sembrò ritrovare un
attimo la
pace mentre apriva gli occhi e guardava con un sorriso la bella
vampira “Rebec..ca, sei qui. Final..men..te. Aiuta..mi. Ho
tanto
ma..le” le mormorò mentre cercava di tirarsi su.
E
con nostro estremo stupore lo vedemmo allungare le labbra a cercare
la sua bocca.
E
Rebecca non si fece pregare e si chinò a baciarlo
appassionatamente. Come un pesce sulla riva cerca disperatamente
l'acqua così il nostro Edward, aveva cercato il suo bacio.
Vidi
gli occhi di Bella farsi grandi dapprima stupiti poi carichi di
rabbia.
Finché
non lo vedo non ci credo aveva detto, ed ecco ora aveva sotto gli
occhi il suo tradimento!
La
vidi alzarsi, barcollare, guardarsi intorno come a essere sicura di
non stare sognando e poi correre via carica di una cieca rabbia.
Anch'io
rimasi lì, fermo incapace di muovermi.
Stordito
da quello che i miei occhi continuavano a vedere.
Continuavano
a baciarsi senza alcuna intenzione d'interrompersi.
E
poi l'amarezza e la rabbia che erano cresciute e si erano nascoste
nel mio cuore, esplosero.
Non
potevo crederci ma era vero.
Lì
sotto i nostri occhi potevamo vedere Edward tradire con passione il
suo amore.
Tradire
quello per cui aveva tanto a lungo combattuto.
Tradire
quella che aveva sempre detto essere la sua ragione di vita.
A
scuotermi fu Jasper. Mi toccò un braccio. Sembrava confuso e
incerto.
“Vado
ad aiutare Bella. Qui io non servo” mi disse e dopo aver
lanciato
una lunga occhiata dubbiosa al fratello si allontanò di
corsa.
Rebecca
si staccò dalla sua bocca e riprese ad accarezzarlo e
coccolarlo.
Lui
emise un gemito di dolore e il suo corpo riprese a tremare attaccato
dal veleno.
La
guardai per la prima volta bene in viso. Era bella, ma c'era un
qualcosa che non capivo, un qualcosa che non riuscivo a comprendere.
Poi il sorriso che
mi rivolse spazzo la nebbia dai miei occhi ciechi.
Assomigliava ad Edward, in maniera terribile, poteva benissimo
passare per la gemella. Il suo sguardo e il suo sorriso erano quelli
di mio figlio.
Mi
riscossi, non aveva importanza, era solo un piccolo dettaglio.
Ero
infuriato, mortificato e con rabbia bagnai l'ago con l'ultima goccia
di veleno che mi era rimasta e l'affondai nel suo petto. Dovevo
finire il mio lavoro. Lo sentii sobbalzare ed emettere un lungo
gemito di dolore. “Rebec...ca bacia..mi.”
sussurrò.
Lei
mi guardò con uno sguardo triste, poi mi strappò
l' ago dalle mani e se lo passò in bocca. Dopo avermelo
passato nuovamente si chinò
a baciare Edward, che si dibatteva per raggiungerla con la bocca.
Ripresi
l'ago dalle sue mani e guardai Demetri senza capire quel gesto.
“Il
veleno di Rebecca dovrebbe essere abbastanza compatibile con
Edward”
mi spiegò con lo sguardo lontano e triste.
Annui,
non poteva fargli più male del veleno di chiunque altro e il
mio era
proprio terminato. Affondai l'ago pronto a tenerlo fermo per il
forte dolore che gli avrei procurato ma con mia enorme sorpresa lo
vidi sussultare appena. Continuai veloce a cucire e appena sentii
l'ago fare fatica a penetrare lo passai alla bella vampira
affinché
lo bagnasse nuovamente.
Lei
si staccò da lui giusto il tempo di bagnarlo e poi riprese a
baciarlo.
Fu
in quell'occasione che notai le tracce profonde di sofferenza che
solcavano il suo bel viso.
Quando
ebbi finito le chiesi di bagnargli le ferite con il veleno e lei dopo
essersi staccata da lui ubbidì senza dire una sola parola.
Infine
lo fasciai, presto queste ferite sarebbero guarite.
Dovevo
ora occuparmi di preparare l'antidoto.
Presi
la boccetta di veleno e la rovesciai in una più grossa che
conteneva
dell'aceto che mi ero portato da casa e vi aggiunsi della polvere di
sangue umano, anch'essa proveniente dalle scorte di Volterra.
Miscelai
tutto velocemente e mi rivolsi a Rebecca “Se smetti un attimo
di
baciarlo, gli do l'antidoto al veleno” e la mia voce
risuonò
carica di tutta quell'amarezza che stavo provando per quella
situazione.
Lei
si stacco sempre silenziosa ed io mi avvicinai a lui
“Edward
mi senti?” gli chiesi sperando che mi riconoscesse
“Rebec..ca”
mormorò.
“Apri
la bocca ragazzo, devi ingoiare l'antidoto al veleno” lo
esortai
“Ho
male.... Rebec...ca aiuta...mi” continuò tenendo
gli occhi chiusi
e allungando le labbra a cercarla nuovamente.
Scuotendo
la testa, gli aprii la bocca con la forza e lo costrinsi a bere una
cucchiaiata di quel liquido schifoso.
Per
un attimo pensai lo vomitasse, poi emise un gemito di sofferenza e si
rannicchiò su se stesso premendo entrambe le braccia sullo
stomaco.
Rebecca
si affrettò a prenderlo tra le braccia e alzatogli la testa
iniziò
nuovamente a baciarlo corrisposta immediatamente da lui.
Scossi
la testa disgustato e con malizia allungai la mano sul suo inguine.
Volevo
verificare se era eccitato da quel contatto, ma contrariamente a
quanto mi aspettassi non era sessualmente attivo.
Probabilmente
il veleno aveva coinvolto anche quello.
Mi
tirai in piedi seguito da Demetri che silenzioso aveva assistito alle
mie cure.
“Vieni
Demetri, dammi il braccio. Sarà meglio che cucia anche
te” gli
dissi
Lui
annui e mi porse il braccio mentre con l'altra mano prendeva l'ago e
se lo passava in bocca. Veloce lo cucii e lo fasciai mentre mi
faceva un sorriso riconoscente.
In
quell'attimo arrivarono Felix, Rosalie ed Emmett.
“Che
succede dove sono Bella e Jasper” mi chiese quest'ultimo
guardandosi intorno.
“Si
sono allontanati” sussurrai, non avevo voglia di spiegargli e
non
ce ne fu neanche bisogno perché in quel momento entrambi i
miei
figli misero a fuoco Edward che si baciava appassionatamente con
Rebecca.
Rosalie
spostò gli occhi su di me e con lo sguardo disgustato mi
disse “Ho
cucito diverse Guardie ferite. Ma c'è ne una che
è stata morsa e
non so come aiutarla” mi riferì.
“Avete
preso il veleno al licantropo?” chiesi a Felix.
Lui
scosse la testa. “Non sappiamo chi abbia morso Sirius. Puoi
aiutarlo ugualmente?” mi chiese.
Rimasi
un attimo in silenzio, poi dissi quello che nessun medico vuole mai
dire “Non c'è speranza Felix. Se non fate nulla
fra quattro o
cinque giorni Sirius morirà tra atroci dolori. Forse sarebbe
meglio ucciderlo subito...” e le mie ultime parole uscirono
come un
sussurro. Non avrei mai voluto pronunciarle ma non c'era scelta.
Lui
mi guardò serio “Grazie Carlisle.”
sussurrò e si allontanò a
testa bassa.
Stava
andando ad uccidere un amico.
Lo
guardai allontanarsi, poi mi rivolsi a Demetri.
“Qui
c'è la cura per Edward. Deve berne un cucchiaio ogni dodici
ore.
Suppongo che debba restare con voi per cui accertati che lo faccia,
altrimenti sarà stato tutto vano.” gli dissi
porgendogli la
boccetta.
Lui
annui “Sta tranquillo dottore. Lo farà. Per quanto
tempo dobbiamo
darglielo? Possiamo portarlo via o deve rimanere fermo per un
po'?”
mi chiese serio.
“Dateglielo
per tre o quattro giorni e tenetelo calmo a letto. E quando intendo
calmo, intendo calmo.” sottolineai guardando di traverso
Rebecca
che lo stava baciando nuovamente. “Ma potete partire se
riuscite a
staccarlo da lei”
Lui
mi sorrise appena abbassando lo sguardo imbarazzato.
“Un
favore solo ti chiedo.” proseguii sperando che mi dicesse di
si
“Fatemi avere sue notizie” gli chiesi con un filo
di voce.
“Non
dipende da me Carlisle, ma farò quello che posso”
mi promise e mi
mi allungò la mano per stringere la mia.
Ricambiai
quel gesto e dopo aver dato un ultima occhiata ad Edward mi
allontanai accompagnato da Emmett e Rosalie.
Dovevamo
cercare Bella e Jasper.
All'improvviso
mi voltai avrei giurato di essermi sentito chiamare da Edward, ma
quando lo vidi capii di essermi sbagliato, era nuovamente intendo a
baciarsi la sua Rebecca.
Nessun commento:
Posta un commento