Edward
Quando
provai ad alzarmi,
mi resi subito conto che stavo peggiorando velocemente.
Non
riuscivo a reggermi
in piedi e la testa mi girava furiosamente.
Rebecca
mi fece
nuovamente sedere preoccupata mentre Angela mi guardava scuotendo la
testa e porgendomi il suo sciroppo.
Lo
ingoiai malvolentieri,
era denso e puzzava.
Dovevo
scendere fino ai
sotterranei, ma mi domandavo come avrei fatto ad arrivarci.
Non
ci misi molto ad
avere la risposta. In quel momento entrò Felix che
delicatamente mi prese fra le braccia.
Chiusi
gli occhi troppo
stanco per vedere dove mi portava.
“Te
l'avevamo detto che
dovevi stare ancora a letto Edward. Vuoi sempre fare di testa tua e
guarda come ti sei ridotto” mi brontolò
“Hai la testa dura
ragazzo ”
Quando
arrivammo Demetri,
che ci aveva accompagnato aprii una cella e Felix mi posò
per terra
in un angolo.
Subito
sentii due cuori
battere e l'odore del sangue invadermi la gola prepotentemente.
Probabilmente
l'idea era
quella di uccidere un uomo e portarmi vicino per permettermi di
nutrirmi, ma il vampiro che era in me uscii fuori in tutta la sua
prepotenza e prese il sopravento.
Non
ricordo nemmeno il
volto di quell'uomo, perchè appena mi appoggiò
per terra, scattai
come una belva e mi avventai sul primo che vidi. Chino iniziai a
succhiare avidamente la mia preda isolandomi da tutto quello che mi
circondava. Ero un assassino, uno dei peggiori. Mi ero fatto
dominare completamente dall'istinto e quando alzai la testa dopo
aver dissanguato la mia preda vidi gli occhi stupiti di Demetri e
Felix incrociare i miei. Mai mi avevano visto così poco
umano e
così tanto vampiro. Non capivo come fosse potuto succedere,
non
credevo fosse per me possibile perdere il controllo così.
“Sei
sazio Edward?”
mi chiese Felix studiando preoccupato il mio volto sporco di sangue.
Io
annui e abbassai gli
occhi rendendomi conto di quello che avevo fatto.
La
sete e il bruciore
della gola erano passati ma mi sentivo debole e stanco ugualmente
mentre diventavo consapevole di quello che mio malgrado ero
diventato. Un mostro!
Cercai
di tirarmi in
piedi, e ci riuscii malgrado facessi fatica. La testa mi girava ma
riuscivo a stare in piedi da solo.
Rebecca
con gli occhi
rossi come i miei mi sorrise beata avvicinandosi e stringendosi a me
preoccupata per la mia salute.
“Riesci
a stare in
piedi da solo?” chiese Demetri nel vedermi muovere con
circospezione.
Annui
di nuovo
silenzioso.
“Edward,
riesci a
parlare adesso?” mi chiese invece Felix, evidentemente anche
lui
preoccupato per il mio stato fisico e mentale.
“Si,
va molto meglio ”
risposi sapendo di mentire. “Voglio andare dal computer,
voglio
comunicare con la mia famiglia” insistetti.
Loro
si guardarono
indecisi. “Credo che adesso sarebbe meglio che tu riposassi
un po'.
Poi quando ti sarai ripreso ti accompagneremo come promesso”
affermò Demetri cercando di convincermi.
“No.
Sto bene” mentii
nuovamente.
Lui
mi guardò triste poi
dopo aver fatto un cenno d'intesa con Felix mi invitò a
seguirlo.
Non
era entusiasta di
portarmi dal computer e non riuscivo a capire come mai.
Non gli lessi la mente,
ero troppo concentrato a cercare di camminare dietro a lui. E questo
fu un errore imperdonabile da parte mia.
Con
calma e senza
fretta, per non affaticarmi, mi accompagnò in una stanzetta
dove
c'era un computer acceso.
“Ecco
qui. Puoi starci
quanto vuoi. O perlomeno fino a che non crolli sfinito.”
disse
scuotendo la testa in segno di disapprovazione “Poi ti porto
di
corsa in stanza e te ne stai a letto da bravo fino a che Angela non
decide di lasciarti alzare” affermò deciso.
“Tu
vai via?” gli
chiesi combattuto sul volere o meno la sua presenza.
“Si.
Sono fatti tuoi.
Io non ne voglio sapere niente. Ti aspetto fuori. E... Rebecca se
sta male chiamami” concluse uscendo e tirandosi dietro la
porta.
Mi
sedetti adesso che
finalmente potevo scrivergli con calma mi resi conto che non sapevo
da dove iniziare. Avrei dovuto raccontargli troppe cose, alcune per
nulla piacevoli.
Era
un sollievo stare
seduto.
La
testa aveva smesso di
girarmi e mi sentivo abbastanza lucido. Probabilmente levarmi la
sete mi aveva fatto stare molto meglio malgrado la repulsione che
sentivo verso me stesso ogniqualvolta ci pensassi.
Con
calma aprii la posta
elettronica e iniziai a scrivere.
Ciao
finalmente sto
bene. Grazie a voi sono sano e salvo.
Sono
ancora debole ma
mi hanno permesso di scrivervi. Sanno che lo sto facendo e quindi
potete rispondermi tranquillamente.
Mi
hanno raccontato
cosa avete visto e cosa avete dedotto dal mio comportamento.
Io
non ricordo nulla
di quello che ho fatto o detto, ma sicuramente avete dato un
interpretazione sbagliata.
Io
non amo Rebecca.!
Non ti ho tradito Bella.! Il mio cuore è ancora tuo.!
Rebecca
è il mio
simbionte. Ha il potere particolare di legarsi alle persone e
rendersi indispensabile ad esse. La sua lontananza è una
sofferenza
fisica per me, che solo lei può lenire.
E'
come se fosse
diventata una parte di me ed in quanto tale è in grado di
succhiare
il male dentro di me rendendolo più sopportabile.
Per
questo avevo
bisogno della sua bocca e delle sue carezze.
Ti
prego di credermi e
perdonarmi amore mio. Ti amo e mi manchi da morire.
So
che i miei occhi
rossi devono avervi disgustato anche perchè io per primo lo
sono di
me stesso. So di essere diventato un assassino e una Guardia capace
di uccidere senza titubanza.
Ma
non avevo scelta e
posso cambiare, posso ritornare a essere di nuovo quello che ero.
Ma
ho bisogno del
vostro aiuto e del tuo amore Bella. Sarà difficile ma se
riuscirete a perdonarmi e a capirmi lotterò con tutto me
stesso e
riuscirò a imbrigliare nuovamente il mostro dentro di me.
Vi
voglio bene, un
bacio e un abbraccio forte
Vs Edward
Ps.
Non tutto quel che
oro brilla
Rilessi
e soddisfatto feci invio. Adesso dovevo solo aspettare che mi
scrivessero che avevano capito e perdonato. Mi appoggiai allo
schienale e chiusi gli occhi troppo stanco per fare altro.
Carlisle
Non
potevo crederci, non poteva essere vero. Lessi e rilessi il testo
più di una volta. Eravamo tutti in silenzio, tutti basiti da
quella
lettera.
Poi
sentii vicino a me Bella scoppiare in singhiozzi nascondendosi il
viso tra le mani.
Anche
Esme si avvicinò a me e nascose il volto sul mio petto.
“Non
è possibile Carlisle. Non riesco a crederci”
singhiozzò
sconvolta.
Anch'io
ero sconvolto e con l'unica speranza rimasta mi rivolsi a Jasper
“Ha
scritto lui? E' autentica?” gli chiesi ma sapevo
già la risposta.
La
potevo leggere sul suo volto impietrito “Si Carlisle. Il
codice è
giusto. Ha scritto lui” poi si girò verso Alice e
stringendola le
disse “Andiamo via, non vale nemmeno la pena di
rispondergli”
Lei
scosse la testa. “Non so cosa sia successo Jasper, ma non
voglio
credere a quelle parole. Forse è solo confuso... forse ha
solo
bisogno di sentirci vicino. Dobbiamo rispondergli pregarlo se
necessario. Lo farai Bella? Lo farai per me, almeno?”
Forse
fu il tono di Alice, forse fu la sua capacità di non
arrendersi
facilmente... ma Bella annui.
Io
guardai di nuovo il monitor, cosa mai avremmo potuto rispondergli?
Non c'era nulla che potessimo dirgli e mi persi in quelle parole
così
dolorose per noi.
Ciao
finalmente sto
bene. Grazie a voi sono sano e salvo.
Sono
ancora debole ma
mi hanno permesso di scrivervi. Sanno che lo sto facendo e quindi
potete rispondermi tranquillamente.
Mi
hanno raccontato
cosa avete visto e cosa avete dedotto dal mio comportamento.
Mi
spiace l'abbiate
saputo così. Avrei voluto parlarvene ma non c'è
stata l'occasione
Io
amo Rebecca.! Mi
spiace averti tradito Bella.! Ma il mio cuore è ora suo!
Rebecca
è la mia
compagna ed io mi sono legato profondamente a lei.
La sua lontananza è
una sofferenza fisica per me, che solo lei può lenire. E'
come se
fosse diventata una parte di me ed io una parte di lei. Il nostro
legame è forte e profondo.
So
cosa avete visto,
so che i miei occhi rossi devono avervi disgustato. So di essere
diventato un assassino e una Guardia capace di uccidere senza
titubanza.
Ma
ora sono questo e
non posso cambiare, non posso ritornare a essere di nuovo quello che
ero.
Vi
prego pertanto di
perdonarmi e di accettare le mie scelte . Resterò qua,
questo
adesso è il mio posto, qua ormai c'è il mio
cuore. Vi voglio
bene, un bacio e un abbraccio forte.
Vs Edward
Ps.
Non tutto quel che
oro brilla
Chiusi
gli occhi , non volevo più leggere quelle parole che
bruciavano come
il fuoco la mia anima.
Ci
aveva detto addio.
Ci
chiedeva di scusarlo e di capirlo.
Ci
chiedeva di accettare le sue scelte e quello che era diventato.
Scossi
la testa disperato.
Mi
avesse chiesto di aiutarlo a cambiare a ritornare quello che era, lo
avrei accolto a braccia aperte. Sapevo che Volterra lo avrebbe
cambiato in qualche modo, Aro voleva tenerselo e ci avrebbe provato.
Ma
non poteva chiedermi la sua approvazione.
Non
dopo quello che stava facendo a Bella.
Non
l'avrebbe mai avuta da nessuno di noi l'approvazione al suo
tradimento e al suo nuovo stile di vita.
E con
il cuore in gola vidi Bella sedersi al computer e rispondergli a nome
di tutti.
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