Edward
Li
accompagnai fino alla sala del trono e poi mi allontanai.
Non
ci tenevo ad incontrare Aro e Caius.
Il
primo l'avrei visto quella sera e il secondo mi odiava fortemente.
Non
avevo ancora capito cosa gli avessi fatto per meritarmi il suo odio
ma supponevo fosse perché avevo avuto in passato, assieme
alla mia
famiglia, il coraggio di oppormi a loro.
Il
mio Signore Marcus, invece non sapevo bene cosa pensasse di me. Non
mi aveva mai osteggiato apertamente ne tanto meno protetto.
Probabilmente gli ero indifferente come la maggior parte delle
questioni.
Chiuso
nel suo dolore per la perdita della moglie si era isolato da tutto e
da tutti limitandosi a fare presenza e lasciando ai fratelli le
decisioni importanti. Ma sapevo che non gli sfuggiva nulla. Una
presenza silenziosa ma determinante al tempo stesso.
Mi
allontanai nei corridoi rimuginando e salutando le poche Guardie che
mi conoscevano con fare distratto quando un voce stupita mi chiamo
“Edward”.
Mi
voltai e mi vidi venire in contro Pamela.
Rimasi
fermo non sapendo bene come comportarmi. L'ultima volta che l'avevo
vista mi era letteralmente saltata addosso e solo la presenza di
Rubens mi aveva permesso di evitare il suo assalto.
Certo
la colpa era la mia.
L'avevo
sedotta per rubarle la password del computer e lei quando era stata
trasformata per punizione si era illusa di essere un qualcosa di
più
per me.
Quando
poi le avevo spiegato come stavano le cose mi aveva giurato vendetta
e che in un modo o nell'altro sarei stato suo.
Mi
irrigidì pronto a difendermi.
Non
avevo alcuna intenzione di lasciarmi baciare o di avere una qualsiasi
storia con lei.
Oltre
a non piacermi, il mio cuore era già abbastanza lacerato
senza
aggiungere lei alla lista.
Ma
contrariamente a quanto mi aspettassi si avvicinò tranquilla
sorridendomi come se ci fossimo salutati da ottimi amici.
“Ciao
Edward. Sei tornato” mi disse allegra.
Annui
ed entrai nei suoi pensieri. Non mi aspettavo nulla di diverso,
voleva avermi a tutti i costi.
“Rinunciaci
Pamela. Non perdere tempo con me è una battaglia persa la
tua” le
risposi per mettere subito in chiaro cosa pensassi.
Lei
annui e sempre sorridendo si avvicinò di più a me.
“Non
temere Edward. Mi sono fidanzata con Lucio e non provo più
nulla
per te” mi disse.
Restai
in silenzio, sentivo i suoi pensieri vorticare, non era una bugia ma
neanche la verità.
Sospirai.
“Pamela....leggo nei pensieri” le risposi divertito
dalla sua
espressione stupita.
Fece
una smorfia. “Poco male Edward” mi disse allungando
la mano e
posandomela sul petto.
Arretrai
appoggiandomi con la schiena sul muro del corridoio.
“Cosa
stai facendo?” dissi stupito mentre sentivo il mio respiro
diventare veloce.
Scrollai
la testa per riordinare le idee che sembravano essere diventate
improvvisamente confuse mentre sentivo crescere in me il desiderio
di baciarla e i calzoni tirare all'altezza dell'inguine.
“Mi
stai per baciare Edward” mi disse prima di posare le sue
labbra
sulle mie. Avrei voluto ritrarmi da quel contatto ma qualcosa mi
stava spingendo a ricambiare il suo bacio mentre la stringevo a me.
Le
mie labbra si attaccarono alle sue vogliose e impazienti.
Una
sua mano si posò dietro al mio collo iniziando a giocare con
i miei
capelli mentre l'altra scivolava languida sui pantaloni facendomi
tremare dal desiderio.
Non
riuscivo a ragionare con chiarezza, ero preso da una voglia disperata
di toccarla e di liberarmi dai vestiti mentre sentivo il mio membro
pulsare dolorosamente smanioso di possederla. Le mie mani si
posarono sui suoi glutei cercando di farsi strada sulla pelle
liscia del sedere alla ricerca del suo luogo nascosto.
“Pamela
che stai facendo? Staccati subito da lui !!” la voce forte di
Rubens accompagnarono le sue mani che presero Pamela per le spalle
strattonandola via da me.
Sobbalzai
e presi fiato mentre riprendevo, confuso, nuovamente contatto con la
realtà come se mi fossi appena svegliato da un sogno.
Mi
pulii la bocca con il dorso della mano schifato dal contatto avuto
con lei, mentre li fissavo chiedendomi che cosa fosse accaduto in
realtà.
“Sapevo
che ci avresti provato. Avevo ordine di tenerti d'occhio. Vai
subito nella tua stanza e restaci mentre vado a fare rapporto. Non ti
è consentito usare il tuo potere sulle Guardie dovresti
saperlo
ormai” la voce di Rubens non ammetteva repliche mentre Pamela
gli
sorrideva per nulla intimorita.
“Come
vuoi Rubens. A più tardi Edward... magari la prossima volta
non ci
interromperà nessuno” mi sibilò contro
mandandomi un bacio con la
mano mentre si allontanava di corsa.
Guardai
Rubens ancora confuso.
Lui
sospiro e si rivolse a me “Tutto bene Edward?” mi
chiese gentile.
Annui
“Si....adesso si. Ma non capisco cosa mi sia preso”
chiesi ancora
stupito guardandolo e aspettando una spiegazione da lui.
“Pamela
ha sviluppato in questi mesi un potere particolare. Che non riusciamo
a imbrigliare” mi disse scuotendo la testa chiaramente
irritato.
“Non
avremmo dovuto trasformarla e se non sta attenta saremo costretti a
sopprimerla” disse chiaramente infastidito dagli
atteggiamenti
della bella vampira.
“Quale
potere ?” chiesi cercando di capire che cosa mi era successo
mentre
sentivo il mio corpo teso iniziare a rilassarsi
“Non
ti devi far sfiorare da lei, Edward. Perché vedi basta
toccarla o
anche solo sfiorarla che cadi sotto il suo dono” mi disse.
Strinsi
gli occhi cercando di fare chiarezza nei miei ricordi “E
sarebbe?”
chiesi incuriosito.
“Non
ti sei accorto?” mi domandò divertito .
Stetti
in silenzio un attimo ma quello che era appena successo era solo un
vago ricordo coperto da ombre “Temo di no” dissi.
“Stavi per fare
l'amore per lei e se non ti avessi fermato le saresti
saltato addosso nel giro di poco” disse guardandomi
ridacchiando
nel vedermi sgranare gli occhi dalla sorpresa.
“Ma...”
feci per protestare, ma lui mi zittì invitandomi a guardare
i miei
pantaloni.
“Non
essere imbarazzato Edward, l'ha fatto con quasi tutti, ma non
c'è
verso di bloccarla. Anche perché non viene mai
punita” disse fra i
denti irritato.
“E
perché mai ?” gli domandai stupito e irato con me
stesso per
quello che stavo per combinare nel corridoio.
“Perché
è sotto la protezione di Caius. E quindi al massimo viene
solo
rimproverata... nulla di più” disse scuotendo la
testa.
Non
era una bella notizia quella che mi aveva dato, ci mancava solo
Pamela con il suo strano dono a complicare la mia vita.
E
dopo averlo ringraziato, sia per il suo intervento sia per
l'avvertimento, ci salutammo.
Avrei
dovuto stare attento ovviamente, ma almeno avevo scoperto di avere un
altro amico all'interno della Rocca oltre ad una vampira assatanata
che mi dava la caccia e che avrebbe cercato d'insidiarmi in ogni
momento.
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