Edward
I
pensieri di Demetri bussarono nella mia mente. Mi stava cercando e
presto sarebbe entrato dalla porta.
Feci
invio senza finire la frase e chiusi il computer velocissimo.
Feci
appena in tempo a sedermi sul divano trascinando vicino a me una
sbalordita Rebecca.
“Ciao
Demetri mi stavi cercando?” sorrisi cercando di sembrare il
più
tranquillo possibile.
Lui
si guardò intorno attento e incuriosito mentre realizzava
che stavo
seduto sul divano con Rebecca appoggiata alla mia spalla.
“Cosa
stai facendo Edward....qui?” i suoi occhi si strinsero mentre
sentivo i pensieri galoppare.
Perché
è venuto in questa stanza? Aveva intenzione di uscire ? Non
ha
alcuna ragione di stare qua. Non mi piace questa storia.
Sospirai
dovevo dargli una spiegazione plausibile per evitare guai e calmare
le acque. “Quando mi sono alzato siamo andati a fare due
passi e
siamo capitati qui. Volevo fare un giro d'esplorazione ma mi girava
la testa e mi sono seduto.”
Mi
guardò scettico.
Potevo
sentire i dubbi che si rincorrevano vorticosi nella sua testa.
“Andiamo, Aro ti ha
convocato nel suo studio, e visto che non eri in camera mi
ha mandato a cercarti.” il tono di voce perentorio non
ammetteva
repliche.
Era
chiaramente infastidito dalla situazione e dopo aver lanciato un
occhiata sospettosa al computer e alla porta di uscita mi fece cenno
di seguirlo avviandosi rapidamente all'interno della Rocca.
Lo
seguimmo senza una parola mentre realizzavo che non solo non avevo
cancellato la posta inviata ma che sarebbe stato impossibile
rimediare al mio errore prima che Pamela iniziasse il suo lavoro.
Lanciai
uno sguardo spaventato a Rebecca. Cosa mi sarebbe successo se mi
avessero scoperto? A quale punizione mi avrebbe sottoposto Aro?
Non
potevo immaginare che il mio errore avrebbe avuto conseguenze
tragiche anche su altri.
Durante
il tragitto pensai a cosa mi aspettava. Ero disorientato.
Perché Aro
mi aveva convocato nello studio? Quando lo faceva si profilavano
sempre guai. Ma avevo combattuto per lui, perché avrebbe
dovuto
punirmi?
Con
un misto di curiosità ed apprensione entrammo nel suo studio.
Era
vuoto.
Solo
Sirius e Barbara erano in piedi davanti alla parete vuota. Lui non
c'era.
Mi
guardai intorno e con stupore vidi Demetri puntare dritto verso le
due Guardie.
“ Ci stanno
aspettando” la voce
del Capitano risuonò secca, e con stupore vidi Sirius farsi
da parte
e Demetri spingere una porta nascosta.
“Vieni
Edward, seguimi” ordinò varcando la soglia.
Rimasi
un attimo stupito e feci per seguirlo, ma Rebecca mi fermò
per un
braccio e scuotendo la testa mi sistemò la mantellina che
avevo
buttato di corsa sulle spalle.
Sospirai
sorridendole. “A volte sei troppo pignola Rebecca”
scherzai.
Lei
mi guardò con aria offesa.
Non potevo immaginare che almeno questa volta aveva una motivazione più che valida per il suo gesto dal momento che lei sapeva esattamente cosa ci stava attendendo.
Carlisle
Eravamo
ovviamente preoccupati.
Ma
nessuno voleva far vedere il proprio stato d'animo agli altri. Solo
la fronte corrugata di Jasper indicava lo sforzo che stava facendo
per trasmetterci un minimo di serenità.
Approfittai
del fatto che Alice stesse parlando con Rosalie fuori sulla veranda per
raggiungere entrambe.
“Ciao
Alice, ciao Rose” le salutai sedendomi vicino a loro. Non
avevo
molto tempo, dovevo recarmi in ospedale, ma non volevo nemmeno
rinviare quel colloquio.
“Ciao
Carlisle” mi risposero sorridendomi.
“Ragazze
ho un problema” iniziai “anzi abbiamo tutti un
problema”
Mi
guardarono incuriosite.
“Non
ho più visto nulla Carlisle. Non so cosa sia successo ad
Edward.
Dico sul serio non è una bugia” si
affrettò a giustificarsi Alice
con lo sguardo addolorato.
Era
sempre molto triste quando non riusciva a vedere quello che cercava.
“Non
è a questo che mi riferisco Alice” le sorrisi
“E
allora a cosa Carlisle?" intervenne Rosalie decisa
“Nessi
e Jacob” affermai guardandole negli occhi.
Avevo
bisogno del loro aiuto.
“Eh. Non hanno fatto
nulla di male. Io ed Emmett ci stiamo molto attenti.
Stai tranquillo non credo abbiano intenzione di fare scemate, per
ora Jacob riesce a tenere a freno quel diavoletto di Nessi”
sorrise
Rosalie facendomi l'occhiolino “Non so per quanto
riuscirà ancora
a non farsi strappare i vestiti da addosso, ma la paura di Bella fa
da ottimo freno” continuò sogghignando apertamente.
“Non
mi riferivo a questo Rose.” risposi sorridendo a mia volta
“E
allora a cosa?” chiese chiaramente stupita
“Hanno
in mente qualcosa. Loro...” iniziai a spiegare
“Cosa
intendi Carlisle?” mi interruppe Alice
“Lasciami
parlare e capirai” continuai infastidito dall'irruenza di
Alice.
Ma
d'altronde Alice è Alice e non c'è niente da fare.
“Stavo
dicendo che loro hanno in mente di combinare qualcosa e non sono
tranquillo” finii
“Cosa
hanno in mente, lo sappiamo tutti” sghignazzo Rosalie
Alzai
gli occhi al cielo, ma perché lei ed Emmett non pensavano
mai ad
altro?
“Non
in quel senso Rose” ribadì sospirando
“Intendi
che stanno organizzando qualcosa per andare da Edward?”
chiese
Alice stupita.
“Temo
di sì ragazze” confermai
“Non
se ne parla nemmeno” alzò la voce Rosalie
“è una pazzia”
“Concordo
con te” affermai “è per questo
che ho bisogno di voi, per
tenerli d'occhio”
“Certamente
Carlisle. Conta su di noi.” si affrettarono a rispondere
entrambe.
Soddisfatto
mi allontanai. Qualsiasi cosa avessero in mente, se Rosalie ed
Alice avessero tenuto gli occhi aperti non avrebbero avuto la
possibilità di combinare nulla.
Non
potevo permettermi di stare in ansia anche per i due fidanzatini.
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