martedì 12 febbraio 2013

CNS Capitolo 24 La goccia che fa traboccare il vaso

Jasper

Pur temendo che la mia richiesta sarebbe stata inutile, con coraggio e determinazione chiesi aiuto ai Signori di Volterra.
E la loro risposta segnò la nostra condanna a morte. Non sarebbero intervenuti per proteggere la mia famiglia ma mi offrirono la loro protezione.
Per un attimo pensai che in quelle fredde mura avremmo potuto sopravvivere, ma i miei occhi si posarono nuovamente su Edward sempre inginocchiato ai loro piedi e un fremito di rabbia mi percorse per tutto il corpo. La visione di Alice era a un passo dall'avverarsi.
Ma conscio del destino che ci avrebbe atteso, sicuro d'interpretare il volere di tutti, con decisione rifiutai ciò che mi era stato offerto, loro ed io stesso avremmo preferito morire piuttosto che perdere la nostra libertà e inginocchiarci ai loro piedi.
Alla fine avevano vinto, il Clan dei Cullen sarebbe stato annientato.
Vidi sul volto di Edward passare dapprima la speranza e poi la delusione. Forse si era aspettato che loro cedessero, che capissero ma la consapevolezza di quello che sarebbe successo si fece strada anche dentro di lui e la sua disperazione mi travolse. Era rimasto in silenzio senza reagire accucciato ubbidiente ai piedi dei suoi Signori permettendo ad Aro di leggere nei miei pensieri, sperando in quello che era chiaro sarebbe stato solo un miracolo.
Con il cuore stretto in una tenaglia lo salutai promettendogli che avrei cercato di mantenere la mia parola e di salvare Bella come mi aveva chiesto.

E cercando di nascondere nella mia mente la mia angoscia mi voltai pronto ad andare verso il mio destino.
Fu allora che sentii la sua voce ferma e determinata rimbombare nella grande sala. Con immenso stupore mi girai e lo vidi in piedi davanti ai suoi signori.
Stava dritto con il viso alto e le sue parole erano piene di speranza. Non finii nemmeno di parlare che lo vidi crollare sotto il potere di Jane. Un brivido mi scese lungo la schiena. Non avevo mai provato di persona ma potevo immaginare quanto male facesse.
Ritornai sui miei passi ma mi bloccai quando lo vidi tirarsi in piedi e sorridermi.
Tremai conscio che dietro a quel sorriso c'era una volontà di ferro, lui non si sarebbe fermato... avrebbe sfidato i suoi Signori.
E lo vidi cadere un altra volta e un altra ancora. Con un ringhio cercai di avventarmi su quella serpe che lo stava torturando. Ma le braccia forti di Felix e Demetri mi bloccarono. Ero circondato dalle Guardie e per quanto abile fossi non sarei mai riuscito a fare nulla.
Con orrore lo vidi tirarsi su a fatica. Dal naso, dalle labbra che lui stesso si era ferito e dagli occhi colava il nero veleno rendendolo di fatto una maschera del terrore. Si voltò a guardarmi e il cuore mi si strinse dolorosamente. Quanto aveva patito ogni qualvolta si era ribellato agli ordini di quei mostri? Quante volte doveva essere stato punito e umiliato? Mi sentii un verme per aver pensato che si fosse arreso senza combattere, per averlo sottovalutato e disprezzato.
Chiunque, anch'io probabilmente mi sarei accucciato ai piedi di Aro per evitare quella sofferenza immensa.
E con vergogna finalmente capii che tante cose non ce le aveva mai raccontate per non ferirci, che aveva taciuto e nascosto i suoi sentimenti, solo questo poteva giustificare la sua sottomissione.
E una rabbia profonda e cieca iniziò a montare nel mio cuore, come la marea lentamente saliva sommergendo il mio cuore di guerriero.
E mentre le sue urla riempirono la sala un ringhio profondo iniziò a uscirmi dal petto. Un ringhio di rabbia e di dolore. Ma lui incapace ormai di muoversi alzò la testa un ultima volta sfidando ancora i suoi Signori. E la preghiera che mormorava durante gli attacchi di Jane risuonò ancora un ultima volta ormai quasi inudibile.
Rimasi lì fermo attonito quando vidi il suo corpo rimanere immobile per terra. Aveva dato tutto, aveva fatto tutto quello che poteva ma la voce di Caius risuonò forte pronunciando la sua condanna a morte per tradimento.
Tradimento.... pensai con ironia.
Secondo Caius, Edward aveva tradito i suoi Signori mentre in realtà erano loro a tradire il loro stesso ruolo e la loro stessa razza. Mi venne la nausea a pensare di come ancora una volta avevano sovvertito la verità per smania di potere.
E quando lo vidi trascinare stordito e indifeso davanti a Caius e vidi le mani di quel lurido essere alzarsi per staccargli la testa il mio ringhio esplose violento e con uno strattone mi liberai e mi buttai contro quell'essere immondo pronto a morire per difendere mio fratello.
Pensavo che sarei stato atterrato prima di arrivare, che il mio gesto sarebbe stato inutile e tardivo ma con mia grande sorpresa nessuno mi fermò e come una palla di fucile piombai addosso a Caius travolgendolo con un ringhio bestiale che echeggiò come un tuono tra le alte mura affrescate.

Demetri

Guardavo Edward dimenarsi per terra chiedendomi cosa lo spingesse a comportarsi così. Il suo dolore era evidente e mi colpiva ricordandomi con quanta determinazione aveva lottato sugli Urali e con quanto coraggio mi aveva salvato la vita a rischio della sua.
E adesso la sua famiglia sarebbe morta.
Stava usando lo stesso coraggio e la stessa determinazione per cercare di salvarli, ma sarebbe stato inutile.
Ricordavo ancora sua sorella cucire le Guardie ferite senza chiedere neanche il loro nome, ricordavo con estrema chiarezza quando suo padre mi aveva cucito il braccio e mi aveva stretto la mano salutandomi. Quante Guardie avevano salvato quel giorno?? Se qualcuno era sopravvissuto dovevamo ringraziare loro, quei vampiri dagli occhi gialli che senza problemi si erano schierati in nostro aiuto solo perché eravamo in difficoltà.
Non si erano limitati a salvare Edward, ci avevano aiutati senza alcun motivo se non quello di difendere qualcuno della loro razza. E adesso Aro si rifiutava di rendere loro il favore e continuava a colpire quel ragazzo che ubbidiente si era sottomesso al suo volere malgrado fosse stato ingannato e arruolato contro la sua volontà.
Fermai Jasper. Era il mio compito ma al suo ringhio si unì il mio.
E quando vidi Caius prepararsi ad eseguire la condanna a morte più ingiusta di tutta Volterra capii che Edward aveva ragione.
Non stavo seguendo la mia famiglia reale, coloro che avevano il compito di proteggere la mia razza, ma un branco di assassini avidi di potere che avevano rinnegato e calpestato il loro stesso giuramento.
Quel giuramento che avevo rispettato e che mi ero impegnato a far rispettare ai miei simili e nel quale credevo ciecamente.
E al ringhio che sentivo crescere intorno si unì il mio, il dolore di Edward divenne il mio e la mia rabbia esplose in tutta la sua potenza.
Con un rapido sguardo a Felix lasciai libero Jasper d'attaccare e lo segui mentre la mia voce riecheggiava nell'ampio salone “Guardie a me!”.


Rebecca

Vidi Jasper attaccare Caius e cadere insieme a lui e al trono per terra. Sapevo che era la cosa giusta, la punizione che avevo subito per aver lasciato libero Edward era stata terribile e le sue cicatrici mi avrebbero accompagnato per sempre.
Ma il punto era che quel ragazzo aveva detto solo la verità.
Aveva ragione... su tutto. Aro ci aveva usati tutti solo per avidità nascondendosi dietro a un giuramento che di fatto calpestava quando gli interessava. Molti di noi erano stati ingannati o obbligati proprio come Edward.
Il velo sui nostri occhi era stato squarciato dallo stesso vampiro che ora stava per essere ucciso.
E come vidi Demetri seguire Jasper capii che era la cosa giusta da fare e con un ringhio bestiale mi avventai su Lucio decapitando quel vampiro che gongolava nel vedere Edward ridotto in quello stato. Con la coda dell'occhio vidi Felix seguire Demetri e un ringhio potentissimo salii nell'ampia sala e si unì ai nostri, ma non era di un piccolo gruppo di vampiri ma dell'intero corpo di Guardia che si stava ribellando ai suoi Signori.

E mentre intorno a me scoppiava il caos e una lotta fratricida fra guardie, mi accucciai sul corpo di Edward esanime per proteggerlo con il mio. Nessuna guardia avrebbe potuto fargli del male, l'avrei difeso fino alla morte.
Damon, rimasto un attimo stupito, mi sorrise felice, pieno di riconoscenza per aver messo al sicuro il suo Capitano, poi si avventò su Pamela che in cerca della sua vendetta per la morte di Lucio si era avvicinata e si preparava ad attaccarmi  pronta a finire ciò che Caius non era riuscito a terminare.

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