Jasper
Pur
temendo che la mia
richiesta sarebbe stata inutile, con coraggio e determinazione chiesi
aiuto ai Signori di Volterra.
E
la loro risposta segnò
la nostra condanna a morte. Non sarebbero intervenuti per proteggere
la mia famiglia ma mi offrirono la loro protezione.
Per
un attimo pensai che
in quelle fredde mura avremmo potuto sopravvivere, ma i miei occhi si
posarono nuovamente su Edward sempre inginocchiato ai loro piedi e un
fremito di rabbia mi percorse per tutto il corpo. La visione di
Alice era a un passo dall'avverarsi.
Ma
conscio del destino
che ci avrebbe atteso, sicuro d'interpretare il volere di tutti, con
decisione rifiutai ciò che mi era stato offerto, loro ed io
stesso avremmo preferito morire piuttosto che perdere la nostra
libertà e inginocchiarci ai loro piedi.
Alla
fine avevano vinto,
il Clan dei Cullen sarebbe stato annientato.
Vidi
sul volto di Edward
passare dapprima la speranza e poi la delusione. Forse si era
aspettato che loro cedessero, che capissero ma la consapevolezza di
quello che sarebbe successo si fece strada anche dentro di lui e la
sua disperazione mi travolse. Era rimasto in silenzio senza reagire
accucciato ubbidiente ai piedi dei suoi Signori permettendo ad Aro di
leggere nei miei pensieri, sperando in quello che era chiaro sarebbe
stato solo un miracolo.
Con il cuore stretto in una tenaglia lo salutai promettendogli che avrei cercato di mantenere la mia parola e di salvare Bella come mi aveva chiesto.
Con il cuore stretto in una tenaglia lo salutai promettendogli che avrei cercato di mantenere la mia parola e di salvare Bella come mi aveva chiesto.
E
cercando di
nascondere nella mia mente la mia angoscia mi voltai pronto ad
andare verso il mio destino.
Fu
allora che sentii la
sua voce ferma e determinata rimbombare nella grande sala. Con
immenso stupore mi girai e lo vidi in piedi davanti ai suoi signori.
Stava
dritto con il viso
alto e le sue parole erano piene di speranza. Non finii nemmeno di
parlare che lo vidi crollare sotto il potere di Jane. Un brivido mi
scese lungo la schiena. Non avevo mai provato di persona ma potevo
immaginare quanto male facesse.
Ritornai
sui miei passi ma mi bloccai quando lo vidi tirarsi in piedi e
sorridermi.
Tremai
conscio che dietro
a quel sorriso c'era una volontà di ferro, lui non si
sarebbe
fermato... avrebbe sfidato i suoi Signori.
E
lo vidi cadere un altra
volta e un altra ancora. Con un ringhio cercai di avventarmi su
quella serpe che lo stava torturando. Ma le braccia forti di Felix e
Demetri mi bloccarono. Ero circondato dalle Guardie e per quanto
abile fossi non sarei mai riuscito a fare nulla.
Con
orrore lo vidi
tirarsi su a fatica. Dal naso, dalle labbra che lui stesso si era
ferito e dagli occhi colava il nero veleno rendendolo di fatto una
maschera del terrore. Si voltò a guardarmi e il cuore mi si
strinse
dolorosamente. Quanto aveva patito ogni qualvolta si era ribellato
agli ordini di quei mostri? Quante volte doveva essere stato punito e
umiliato? Mi sentii un verme per aver pensato che si fosse arreso
senza combattere, per averlo sottovalutato e disprezzato.
Chiunque, anch'io probabilmente mi sarei accucciato ai piedi di Aro per evitare quella sofferenza immensa.
Chiunque, anch'io probabilmente mi sarei accucciato ai piedi di Aro per evitare quella sofferenza immensa.
E
con vergogna finalmente capii che tante cose non ce le aveva mai
raccontate per
non ferirci, che aveva taciuto e nascosto i suoi sentimenti, solo
questo poteva giustificare la sua sottomissione.
E
una rabbia profonda e
cieca iniziò a montare nel mio cuore, come la marea
lentamente
saliva sommergendo il mio cuore di guerriero.
E mentre le sue urla
riempirono la sala un ringhio profondo iniziò a uscirmi dal
petto.
Un ringhio di rabbia e di dolore. Ma lui incapace ormai di muoversi
alzò la testa un ultima volta sfidando ancora i suoi
Signori. E la
preghiera che mormorava durante gli attacchi di Jane risuonò
ancora
un ultima volta ormai quasi inudibile.
Rimasi
lì fermo attonito
quando vidi il suo corpo rimanere immobile per terra. Aveva dato
tutto, aveva fatto tutto quello che poteva ma la voce di Caius
risuonò forte pronunciando la sua condanna a morte per
tradimento.
Tradimento....
pensai con ironia.
Secondo
Caius, Edward aveva tradito i suoi Signori mentre in realtà
erano loro a tradire
il loro stesso ruolo e la loro stessa razza. Mi venne la nausea a
pensare di come ancora una volta avevano sovvertito la
verità per
smania di potere.
E
quando lo vidi
trascinare stordito e indifeso davanti a Caius e vidi le mani di
quel lurido essere alzarsi per staccargli la testa il mio ringhio
esplose violento e con uno strattone mi liberai e mi buttai contro
quell'essere immondo pronto a morire per difendere mio fratello.
Pensavo
che sarei stato
atterrato prima di arrivare, che il mio gesto sarebbe stato inutile e
tardivo ma con mia grande sorpresa nessuno mi fermò e come
una palla
di fucile piombai addosso a Caius travolgendolo con un ringhio
bestiale che echeggiò come un tuono tra le alte mura
affrescate.
Demetri
Guardavo
Edward dimenarsi
per terra chiedendomi cosa lo spingesse a comportarsi così.
Il suo
dolore era evidente e mi colpiva ricordandomi con quanta
determinazione aveva lottato sugli Urali e con quanto coraggio mi
aveva salvato la vita a rischio della sua.
E
adesso la sua famiglia
sarebbe morta.
Stava
usando lo stesso
coraggio e la stessa determinazione per cercare di salvarli, ma
sarebbe stato inutile.
Ricordavo
ancora sua
sorella cucire le Guardie ferite senza chiedere neanche il loro nome,
ricordavo con estrema chiarezza quando suo padre mi aveva cucito il
braccio e mi aveva stretto la mano salutandomi. Quante Guardie
avevano salvato quel giorno?? Se qualcuno era sopravvissuto dovevamo
ringraziare loro, quei vampiri dagli occhi gialli che senza problemi
si erano schierati in nostro aiuto solo perché eravamo in
difficoltà.
Non
si erano limitati a
salvare Edward, ci avevano aiutati senza alcun motivo se non quello
di difendere qualcuno della loro razza. E adesso Aro si rifiutava di
rendere loro il favore e continuava a colpire quel ragazzo che
ubbidiente si era sottomesso al suo volere malgrado fosse stato
ingannato e arruolato contro la sua volontà.
Fermai
Jasper. Era il mio
compito ma al suo ringhio si unì il mio.
E
quando vidi Caius
prepararsi ad eseguire la condanna a morte più ingiusta di
tutta
Volterra capii che Edward aveva ragione.
Non
stavo seguendo la mia
famiglia reale, coloro che avevano il compito di proteggere la mia
razza, ma un branco di assassini avidi di potere che avevano
rinnegato e calpestato il loro stesso giuramento.
Quel
giuramento che avevo
rispettato e che mi ero impegnato a far rispettare ai miei simili e
nel quale credevo ciecamente.
E
al ringhio che sentivo
crescere intorno si unì il mio, il dolore di Edward divenne
il mio
e la mia rabbia esplose in tutta la sua potenza.
Con
un rapido sguardo a
Felix lasciai libero Jasper d'attaccare e lo segui mentre la mia voce
riecheggiava nell'ampio salone “Guardie a me!”.
Rebecca
Vidi
Jasper attaccare
Caius e cadere insieme a lui e al trono per terra. Sapevo che era la
cosa giusta, la punizione che avevo subito per aver lasciato libero
Edward era stata terribile e le sue cicatrici mi avrebbero
accompagnato per sempre.
Ma
il punto era che quel
ragazzo aveva detto solo la verità.
Aveva
ragione... su
tutto. Aro ci aveva usati tutti solo per avidità
nascondendosi
dietro a un giuramento che di fatto calpestava quando gli
interessava. Molti di noi erano stati ingannati o obbligati proprio
come Edward.
Il velo sui nostri occhi
era stato squarciato dallo stesso vampiro che ora stava per essere
ucciso.
E
come vidi Demetri
seguire Jasper capii che era la cosa giusta da fare e con un ringhio
bestiale mi avventai su Lucio decapitando quel vampiro che gongolava
nel vedere Edward ridotto in quello stato. Con la coda dell'occhio
vidi Felix seguire Demetri e un ringhio potentissimo salii
nell'ampia sala e si unì ai nostri, ma non era di un piccolo
gruppo di vampiri ma dell'intero corpo di Guardia che si stava
ribellando ai suoi Signori.
E
mentre intorno a me
scoppiava il caos e una lotta fratricida fra guardie, mi accucciai
sul corpo di Edward esanime per proteggerlo con il mio. Nessuna
guardia avrebbe potuto fargli del male, l'avrei difeso fino alla
morte.
Damon,
rimasto un attimo
stupito, mi sorrise felice, pieno di riconoscenza per aver messo al
sicuro il suo Capitano, poi si avventò su Pamela che in
cerca
della sua vendetta per la morte di Lucio si era avvicinata e si
preparava ad attaccarmi pronta a
finire ciò che Caius non era riuscito a terminare.
Nessun commento:
Posta un commento