martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 12 - Una promessa che pesa

Carlisle

Non avevamo più avuto notizie di Edward. Tenevamo la posta elettronica sotto controllo in continuazione, ma nulla. Non aveva più scritto.
Speravamo solo che non lo avessero scoperto e punito, ma non potevamo saperlo, solo sperare.
La vita andava avanti come se niente fosse.
I ragazzi andavano all'università ed io in ospedale come se non fosse successo nulla.
La sera dopo che avevamo ricevuto l' e-mail Esme mi aveva messo con le spalle al muro e non potendo mentirle avevo raccontato tutto.
Le avevo anche spiegato i miei dubbi e le mie paure ma lei mi aveva guardato seria in viso. “Edward, non farebbe mai una cosa così a Bella e Nessi, mi rifiuto di crederlo. E così dovreste fare anche tu ed Alice. Guai a voi se provate solo lontanamente ad instaurare un simile dubbio in Bella. Non azzardarti mai più a fare o pensare a una cosa simile Carlisle Cullen, se vuoi avere ancora una moglie al tuo fianco”
Non l'avevo mai vista così arrabbiata. Mi aveva ringhiato contro snudando i denti poi si era allontanata e sapevo che avrebbe fatto la stessa scenata ad Alice.
Non l'avevo più vista, era stata fuori tutta la notte.
Non era un comportamento normale per Esme, ma non volevo andarla a cercare.
Non che mi fossi offeso, ma perché sapevo che avrebbe voluto stare da sola.
Il mattino dopo mi stavo vestendo per andare in ospedale quando entrò dalla finestra.
Non disse una parola si avvicinò e mi bacio. “Scusa Carlisle. Ma non posso credere che Edward, possa solo lontanamente pensare di tradire Bella”
“Hai ragione tu Esme. E' da pazzi pensare una cosa simile ma è che ho paura. Ho paura per lui, paura di perderlo” mormorai.
Lei mi strinse più forte “Anch'io”
Non ne parlammo più. E per diverso tempo questi dubbi non sarebbero saltati nuovamente fuori.

I giorni passarono e ancora una volta fu Alice a darci notizie.
Era eccitatissima e all'inizio non riuscimmo neanche a capire di cosa stava parlando. Saltava come una bambina sbaciucchiando Jasper e invitando tutta la famiglia fare le valigie.
“Andiamo, andiamo. Dobbiamo partire. Dove sono Renesmee e Jacob? Se vogliamo prendere il primo aereo dobbiamo muoverci. Carlisle chiama in ospedale, prenditi ferie. Forza perché non vi muovete?”
Eravamo tutti fermi. Nessuno aveva capito che cosa stava succedendo e anche Jasper che la teneva fra le braccia aveva l'aria confusa.
“Alice, non abbiamo capito nulla” le mormorò tenero.
Lei sbuffò. “Edward. Ho visto Edward.”
“A questo ci siamo arrivati Alice.” le dissi paziente “E' il resto che non capiamo”
“Andrà a Firenze. L'ho visto sul Ponte Vecchio. Possiamo vederlo, incontrarlo, se ci muoviamo lo troveremo là. Su forza sbrigatevi non abbiamo tanto tempo.”
Poi si guardò intorno stupita, nessuno di noi si era mosso.
“No Alice. Glielo abbiamo promesso. Non lo cercheremo” a parlare era stato Jasper
“Ma siete impazziti? Non avete capito... Lo possiamo incontrare, salutare. Bella hai la possibilità di vederlo.”
Vidi Bella chiudere gli occhi un attimo poi con un gran sospiro rispose ad Alice “No. Gli ho promesso che sarei stata qua al sicuro. Lui si agiterebbe, probabilmente ha qualche missione da svolgere, non possiamo interferire.”
“Anche voi la pensate come lei?” si girò guardandoci negli occhi a cercare qualche assenso. Ma non ne trovò. Nessuno voleva tradire la propria parola data ad Edward.
“Che bravi. Potrebbe essere nei guai. E non volete muovervi?” adesso era furente
“Alice, hai visto che è nei guai?” le chiesi paziente
“No” ammise di malavoglia “l'ho visto fissare assorto il fiume. Era da solo, ma qualcuno deve averlo chiamato perché si è girato sorridente e si è avviato.”
“E allora questo chiude la discussione” intervenne Jasper “non andremo e neanche tu.”
Lei si voltò piccata e gli fece una linguaccia, poi si allontanò chiaramente infastidita.
“Se non altro sappiamo che è uscito a fare due passi e che non è chiuso in quei corridoi bui” sorrise Esme. Si ricordava con orrore il gelo e il buio della Rocca quando assieme eravamo andati a recuperarci il nostro figliolo.

Considerammo la discussione chiusa e ognuno tornò alle proprie faccende, tutti un po' più rilassati. Solo Jasper era nervoso. Già una volta Alice aveva fatto di testa sua e coinvolgendo Bella si era messa in pericolo. Ma adesso era sola ed ero convinto che se ne starebbe stata brava qua.
Ma quante volte un genitore sbaglia? Spesso... troppo spesso.

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