martedì 12 febbraio 2013

CNS Capitolo 7 - Una festa pericolosa

Edward

Avrei tanto voluto starmene con Bella quella notte a coccolarla e ad amarla ancora una volta ma sapevo già che non potevo tirarmi indietro.
Bisognava festeggiare i due sposini.
Bella con le mie sorelle, Emily, Sue, Leah e tutte le altre che nel frattempo si erano fidanzate con i licantropi portarono Renesmee a festeggiare.
Mia mamma e mio padre restarono invece a casa con gli ospiti vampiri che non avevamo coinvolto per evitare problemi con il branco.
Io invece accompagnato dai miei fratelli ero andato con i licantropi al gran completo a festeggiare Jacob.
Non avevano organizzato niente di particolare, solo un gran falò in mezzo alle montagne impervie con una gran quantità di roba da mangiare, vino e birra a fiumi.
Era la prima volta che partecipavamo a un loro raduno e tutti e tre eravamo tesi, non sapevamo infatti cosa aspettarci.
Ci sedemmo tutti intorno al fuoco che rischiarava la notte buia e assistemmo al banchetto dei licantropi.
Per cortesia provarono a offrirci il cibo e ovviamente si trovarono davanti un nostro chiaro rifiuto.
Sentivo nei pensieri dei miei fratelli domandarsi come facessero a bere e mangiare quantità simili di cibo, eravamo abituati a Jacob e ai suoi pasti abbondanti ma vederlo fare a tutti insieme ci risultò alquanto strano.
Esattamente come era strano stare seduti vicino a quel grosso fuoco.
Ero nervoso, la loro puzza e l'odore della legna che bruciava rievocava in me l'ultimo scontro avuto con dei licantropi nel quale avevo rischiato fortemente di morire.
Il vampiro in me si agitava inquieto, la Guardia era innervosita dalla situazione.
Anche l'odore del cibo e delle bevande era fastidioso e ancora una volta avrei preferito essere da tutt'altra parte.
Sentivo invece tranquillità nei pensieri dei miei fratelli che incuriositi osservavano il banchetto, sorridendo e scambiandosi battute con i lupi circa la loro fame insaziabile.
Non era un caso che fossi seduto fra di loro. Avevo Jasper alla mia destra ed Emmett alla mia sinistra. Non erano molto tranquilli sul mio comportamento e si erano sistemati pronti ad intervenire se il vampiro avesse preso il sopravvento su di me.
Quando finalmente ebbero finito di mangiare e tutto il cibo fu sparito iniziarono a raccontare storie e aneddoti sulla vita della loro tribù.
Ascoltammo in silenzio rapiti dalle loro leggende e solo quando Sam raccontò quella sui freddi  un brivido d'odio mi scese lungo la schiena. Subito sentii la mano di Jasper sulla mia spalla e la calma entrare nella mia mente.
Grazie Jasper” mormorai riconoscente del suo intervento
Tranquillo Edward. Riprendi il controllo, ci siamo qua noi.
Gli sorrisi e mi affrettai a distogliere la mente dalle loro leggende. Un sospiro mi scappò mentre pensavo a quanto ero cambiato e a quanto pericoloso e instabile ero diventato.
Volterra mi aveva trasformato risvegliando il mostro in me e adesso ero diventato un pericolo per tutti, persino Jasper era ora molto più controllato di me.
Ero perso nei miei ragionamenti quando mi sentii chiamare ad alta voce da Seth “Edward, dai tocca a te”
Alzai la testa confuso, non avevo seguito i discorsi e non sapevo a cosa si riferisse.
Edward, ti sei addormentato?” mi chiese Jacob scoppiando a ridere seguito da tutti i suoi amici.
Noi non potevamo dormire...
E' una battuta Edward mi spiegò mentalmente Seth che vedeva il mio volto confuso.
Sorrisi imbarazzato e scossi la testa divertito nel vedere la loro reazione esagerata alla battuta di Jacob
Coraggio è il tuo turno” mi disse Sam “Vogliamo vedere per una volta i vampiri bere la birra. Jasper l'ha già fatto e adesso tocca a te”
I suoi movimenti e la sua parlata indicavano chiaramente che non era molto sobrio e guardandomi in giro notai che i licantropi erano tutti decisamente alticci.
Jasper mi passo la bottiglia di birra in mano.
Lo guardai dubbioso. Noi non potevamo bere e mangiare e Carlisle ci aveva più di una volta raccomandato di non farlo.
Ho fatto finta, mi sono solo bagnato le labbra...giusto per farli contenti mi confermò Jasper.
Annui. Non potevamo certo rifiutarci e rovinargli la festa.
Presi la bottiglia e la guardai annusando il suo contenuto.
L'odore era raccapricciante e una smorfia di disgusto si dipinse sul mio viso. Al che una selva di risate scroscianti scaturì dalle gole dei nostri amici lupi.
Si stavano divertendo da morire a vedere la nostra reazione.
Forza Edward. Chiudi il naso e ingoia, dimostra di essere un vero uomo e di avere gli attributi al posto giusto! ...Una volta tanto!” la voce leggermente impastata di Jacob mi fece scappare un ringhio sommesso.
Non fare l'idiota Edward. Fai finta di bere e accontentali mi suggerì Jasper che aveva percepito la mia rabbia e stava cercando di smontarla.
Mi voltai a guardarlo sornione e alzando la bottiglia a mo' di saluto verso i licantropi l'avvicinai alle labbra come se quello fosse per me il gesto più normale che esistesse.
Smisi di respirare e senza un tentennamento feci scivolare quel liquido disgustoso nella mia gola.
Fermati, ma che stai facendo? Il grido mentale di Emmett mi riscosse e scostai la bottiglia dalla mia bocca, poi guardando Jacob e il branco la voltai completamente facendone cadere solo un paio di gocce a terra.
Hai bisogno di altre dimostrazioni?... Cucciolo??” gli chiesi ironico.
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante nel quale percepii la preoccupazione nella mente dei miei fratelli alla bravata che avevo fatto, la confusione di Jacob e lo stupore del branco al mio gesto ma soprattutto alle mie parole chiaramente offensive. Poi le risate e gli applausi dei licantropi m'investirono fragorose smorzando il clima teso che si era instaurato.
Adesso sarà meglio che torniamo tutti a casa, prima che le nostre mogli ci massacrino” disse Emmett preoccupato per le conseguenze che sicuramente ci sarebbero state al mio gesto stupido e infantile “E anche tu Jacob, altrimenti domani rischi di addormentarti in piedi e di lasciare la povera Nessi in bianco alla sua prima notte di nozze ” finii con una sonora risata che contagiò tutto il gruppo.

Non ricordo bene quello che successe dopo, solo che mi ritrovai, nella notte fonda, appoggiato a un albero a vomitare quel liquido schifoso.
Emmett e Jasper erano vicini a me e li sentivo mugugnare e scuotere la testa.
Ogni tanto giuro che non ti capisco Edward. Si può sapere cosa ti è preso?? Lo sai che bere quelle schifezze ci fa solo stare male.” Jasper mi stava sgridando sorridendo bonario.
Sembrava proprio il fratello maggiore che rimprovera il più piccino.
Scossi la testa. “Ho solo un po' di nausea” cercai di giustificarmi minimizzando la mia reale situazione fisica.
Solo un po' ?” mi rispose ironico Emmett “Sono dieci minuti che vomiti e sembra che tu non abbia ancora finito” brontolò mentre un altro conato mi squassava il corpo.
Quando ebbi finito e mi fui finalmente liberato di quello schifoso liquido mi lasciai scivolare a terra stringendomi lo stomaco.
Va meglio?” mi chiese Jasper sedendosi vicino a me e facendomi una veloce carezza sulla testa ancora chiaramente preoccupato per la mia salute.
Annui, finalmente il senso di nausea stava passando.
Si credo sia tutto finito” risposi con la bocca finalmente invasa dal familiare gusto del veleno.
Vorrei sapere cosa ci provano a passare la serata a mangiare, a ubriacarsi e a raccontare vecchie leggende” disse Emmett sedendosi vicino a noi.
E loro probabilmente si chiederanno perché noi passiamo le nostre ultime nottate da scapoli a cacciare” rispose Jasper sogghignando.
Li guardai e mi resi conto che era l'ultima volta che potevo stare a scherzare con loro.
Avrei voluto salutarli e dirgli che mi sarebbero mancati a Volterra, ma non volevo che sapessero fino all'ultimo. Non potevo rischiare che quelle due teste calde impedissero la mia partenza.
Così rimanemmo qualche ora seduti noi tre nel bosco a chiacchierare e ridere come non succedeva ormai da tanto tempo mentre aspettavamo che fossi in grado di tornare a casa senza dare spettacolo.
Senza saperlo mi regalarono un momento meraviglioso che avrei portato con me nel mio cuore.

Quando rientrammo erano le prime luci dell'alba del 2 Dicembre e nel pomeriggio la mia bambina si sarebbe sposata il suo lupo.

Nessun commento:

Posta un commento