Edward
“Ancora
un ultima domanda. Ma perché secondo te mi dà
così fastidio il
piccolo armadio della mia stanza.? Non riesco a capire, ma ogni volta
che lo guardo mi sembra ...inadeguato” Bella aveva risposto a
tutte le mie domande con una pazienza esemplare, sbloccando e
liberando la mia memoria. Ad alcune aveva risposto imbarazzata ad
altre felice. Solo quando le avevo chiesto la connessione con il
libro di Giulietta e Romeo, mi aveva risposto dispiaciuta nel dover
rievocare ricordi assai tristi per entrambi. Ma adesso invece di
rispondermi scoppiò a ridere. La guardai stupito non capivo
il
perché di tanta ilarità. Continuando a
sghignazzare mi rispose
“Alice... E' tutta colpa di Alice. Ha la mania dei vestiti. E
perseguita tutta la famiglia fornendoci armadi immensi strapieni di
vestiti che non mettiamo. Probabilmente ti mancava la
scelta...” e
continuò a ridere.
La
guardai stupito e imbarazzato mentre nelle mia mente affioravano
ricordi di discussioni immense con la mia cara sorella. Iniziai a
sorridere immaginandomi i volturi vestiti da Alice. Poi guardai Bella
ridere e non potei fare a meno di baciarla di nuovo. Era
così
stupenda quando rideva! Lei mi restituì il bacio e non ci
saremmo
fermati lì se il suo cellulare non avesse iniziato a
squillare. Con
un sospiro si stacco da me e guardò chi aveva osato
disturbarci.
“Ma
guarda un po', parli del gatto e ne spunta la coda. E' Alice”
con
un sospiro e un sorriso rispose al telefono “Ciao Alice, cosa
c'è?”
“E
me lo chiedi? Nessuno aveva il coraggio di chiamarvi, ma il tempo
passa e vorremmo tutti salutare Edward. Inoltre ci sono un po' di
cose su cui discutere e … vi stiamo
aspettando”
Abbracciato a Bella sentì la voce squillante di mia sorella e mi misi a sghignazzare mentre prendevo il cellulare dalle sue mani “Alice, sono Edward. Volevo dirti che sei proprio terribile come mi ricordavo.”
Rimase un attimo interdetta poi ridendo mi rispose “Edward, sei sempre il solito. Che ne diresti di smetterla di dedicarti solo a Bella e di venire a salutarci?”
“Ok, arriviamo. A dopo Alice” e con un sospiro chiusi il cellulare. “Temo che abbiano proprio ragione Bella. E' ora di andare, il tempo scorre ed io non ne ho più tanto”
Abbracciato a Bella sentì la voce squillante di mia sorella e mi misi a sghignazzare mentre prendevo il cellulare dalle sue mani “Alice, sono Edward. Volevo dirti che sei proprio terribile come mi ricordavo.”
Rimase un attimo interdetta poi ridendo mi rispose “Edward, sei sempre il solito. Che ne diresti di smetterla di dedicarti solo a Bella e di venire a salutarci?”
“Ok, arriviamo. A dopo Alice” e con un sospiro chiusi il cellulare. “Temo che abbiano proprio ragione Bella. E' ora di andare, il tempo scorre ed io non ne ho più tanto”
La
guardai e per un attimo mi persi nuovamente nei suoi occhi. Era
pensierosa ma non riuscivo a capire cosa le stesse girando per la
testa “Dimmi Bella a cosa stai pensando?” Non mi
ero ancora
abituato all'idea di non poterle leggere nella mente come a tutti gli
altri.
Mi
sorrise e si alzò in piedi ripulendosi i vestiti dalla terra
e dalle
foglie.
“Che
vorrei strozzare Alice!!” rispose.
Stava
mentendo, era sempre stata una pessima bugiarda, ma non ebbi il
coraggio d'indagare ulteriormente, per cui feci finta di niente e
alzandomi la presi per mano “Portami a casa Bella. Andiamo ad
accontentare quel folletto appiccicoso”
Quando
varcai la soglia dell'appartamento dei miei, vi trovai tutti
radunati, ma non feci neanche in tempo a fare due passi che mi
trovai Alice fra le braccia.
“Oh
Edward. Finalmente, sono così felice di rivederti. Posso
abbracciarti vero?”
Scoppiai
a ridere “Direi di sì, visto che l'hai
già fatto” e con una
mano le scompigliai i capelli corti e neri.
“ Bentornato
fratellino” Jasper si avvicinò e mi mise un
braccio sulla spalla
mentre staccava Alice da me “Dai, Alice lascialo
respirare”
Sorrisi
“Grazie ragazzi.” ero commosso e non sapevo come
esprimere la
gioia di essere di nuovo con loro.
“Ehi
Edward, mi riconosci adesso?” mi chiese ridendo Emmett.
“Lo sai
che mi hai fatto perdere la scommessa con Jasper?”
Lo
guardai stupito, a che scommessa si riferiva?
Scuotendo
la testa Jasper mi spiegò “Emmett sosteneva che tu
non avevi
riconosciuto me e Alice, perché non ci sapevamo fare ma che
sarebbe
andata diversamente con lui e Rose”
“E
dai, non dirmi che dalla fontana non ci hai riconosciuti. Hai fatto
la faccia stupita solo per ingannare le tue guardie vero?”
Emmett
non si dava per vinto.
“Veramente,
Emmett. Mi sono fermato a guardarvi solo
perché......” non volevo
dirgli la verità, così decisi di far felice
Rosalie “Ti stavo
invidiando la ragazza. Mi spiace ammetterlo... ma stavo ammirando
Rose.” Scoppiarono tutti a ridere, mentre Rosalie si
avvicinò e mi
fece una carezza sulla testa “Finalmente. Sono ottant'anni
che
aspetto che tu l'ammetta.”. L'abbracciai “Non ti
vantare troppo
sorellina. E non farci l'abitudine.” Mi restituì
l'abbraccio e si
scostò per lasciare il posto ad Emmett che mi
stritolò fra le sue
braccia. “ Peccato. Speravo proprio di aver fregato
Jasper” .
Quando si scostò ebbi la possibilità di vederli tutti e il mio sguardo cadde su un ragazzino giovane che non ricordavo di aver mai visto. Lui mi sorrise “Ciao Edward.”.
Quando si scostò ebbi la possibilità di vederli tutti e il mio sguardo cadde su un ragazzino giovane che non ricordavo di aver mai visto. Lui mi sorrise “Ciao Edward.”.
Poi
capii, era un altro licantropo. Assomigliava troppo a Jacob come
odore e il suo cuore batteva caldo. Ma quanti licantropi frequentava
la mia famiglia? Jacob doveva aver notato la mia espressione incerta
perché si affannò a chiamarmi mentalmente per non
offenderlo
“Edward. E' Seth. Appartiene al mio branco e ti ha
aiutato
contro Victoria nella radura. Ti ricordi?”
Ma
certo... adesso ricordavo...quasi. “Ciao Seth. Non mi
aspettavo di
vederti qui” mi giustificai.
“Figurati, non potevo certo lasciare un amico nelle mani dei cattivoni.” mi rispose disinvolto.
“Figurati, non potevo certo lasciare un amico nelle mani dei cattivoni.” mi rispose disinvolto.
Mi
guardai intorno e vidi tutta la mia famiglia e i miei amici che mi
guardavano sorridenti e felici. La tensione e l'emozione della nottata
mi crollarono addosso tutte assieme e mi sentii girare la
testa. Probabilmente sarei caduto per terra se Jasper a fianco a me
non si fosse accorto del mio stato d'animo e non avesse allungato le
braccia per prendermi al volo.
“Edward. Va tutto
bene. Vieni siediti, devi essere stanco” Jasper mi
afferrò per un braccio e mi fece sedere sul divano
lì vicino,
mentre con il suo potere cercava di tranquillizzarmi. Quando abbassai
gli occhi prendendo un respiro profondo per cercare di calmarmi e
rimanere lucido, il mio sguardo cadde sul suo polso. Portava un
bracciale di cuoio su cui era fissato uno strano stemma in argento,
riportante un leone, una mano e un trifoglio.
“Cos'è questo
bracciale Jasper?” gli chiesi tremando, ricordavo di averne
posseduto uno anch'io che Aro mi aveva strappato subito dopo il
giuramento. Jasper sembrava imbarazzato e si voltò a
guardare
Carlisle “E' il simbolo della nostra famiglia Edward. Tutti
noi ne
portiamo uno addosso.” mi spiegò mio padre. Alzai
la testa a
guardarlo “Anch'io ne avevo uno come Jasper?”
chiesi emozionato.
“Si Edward.” mi rispose Esme “Voi ragazzi
avete tutti lo stesso
bracciale.” poi si frugò in tasca e mi porse un
bracciale identico
a quello di Jasper ed Emmett “Questo è il tuo. Aro
c'è l'ha
mandato qualche tempo fa”
L'osservai
di nuovo emozionatissimo mentre mi dimenticavo di respirare.
“Adesso
ricordo, mamma. Ma vorrei che lo tenessi ancora tu. Fra poco devo
rientrare e non vorrei aggiungere altri motivi di punizione a quelli
che già mi aspettano” e gli allungai di nuovo il
braccialetto.
“Cosa
vuoi dire Edward? Non hai ricevuto il permesso di uscire?” la
preoccupazione era evidente nella voce di Carlisle.
“No.
Per la verità sono scappato. Loro non sanno che sono qui. O
almeno
lo spero.”
“Come
scappato? Non potevi aspettare di uscire di nuovo per Volterra, come
l'altra volta?” adesso erano chiaramente tutti agitati.
Scossi
la testa dispiaciuto. Dovevo spiegargli come stavano le cose, anche
se ne avrei fatto volentieri a meno. Non avevo il coraggio di
guardarli, e così tenendo la testa bassa iniziai a raccontare
“Dopo
il guaio che ho combinato nella libreria, mi hanno messo in
punizione. Ma soprattutto Aro mi ha proibito di uscire per Volterra
per altri sei mesi. Io non potevo resistere tanto tempo senza
vedervi di nuovo così ho approfittato che stasera
è arrivato un
gruppo di turisti e... sono particolarmente distratti quando
accade.”
“Sei
impazzito Edward? Adesso se torni, ti metteranno in
punizione!”
la voce di Esme era terrorizzata.
Dovevo
calmarla “Non ti preoccupare mamma. Mi hanno già
messo in
punizione altre volte. Basta che mi faccia trovare prima dell'alba e
non mi succederà nulla di troppo grave”
“Devi
proprio rientrare?” Bella aveva la voce rotta dall'ansia.
Avrei
voluto dirle che potevo restare, che sarei restato con lei per
l'eternità, ma il medaglione brillante che pendeva dal mio
collo,
era la testimonianza del mio odioso destino.
“Ho
fatto un giuramento Bella. Mi odio per questo, ma ormai la mia vita
è
segnata per sempre.
Vorrei
restare con te... con voi... ma... sono legato a Volterra per
l'eternità” Mi nascosi il volto fra le mani, e se
avessi potuto
mi sarei messo a piangere.
Silenzio,
nessuno parlava, erano rimasti impietriti.
“Lo
sapevamo Edward. E nessuno te ne fa una colpa. Sappiamo che il
giuramento è infrangibile. Siamo solo preoccupati per te.
Non
vogliamo che ti facciano del male. Ma c'è una speranza
figlio mio” A parlare era stato Carlisle che si era messo in
ginocchio davanti
a me e mi aveva levato le mani dal viso costringendomi a guardarlo
negli occhi.
“Edward,
figliolo, non ti scoraggiare. Sappiamo che vorresti rimanere con noi.
Sappiamo tutti quanto ami Bella e Renesmee, ed è per questo
che
abbiamo un piano. Ma devi essere tu a realizzarlo. Non sarà
facile e
anzi sarà assai pericoloso per te! Ma la scelta è
tua. Se non te
la senti, noi spariremo da qua e tu potrai continuare nella Guardia,
e magari venirci a trovare quando Aro te lo permetterà.
Nessuno te
ne farà una colpa, e noi ci adegueremo e capiremo. Te lo
prometto
Edward.”
Lo
stavo guardando negli occhi incredulo, come poteva pensare che
rifiutassi una possibilità di spezzare il giuramento? Avrei
fatto
qualsiasi cosa per tornare da loro, sarei morto piuttosto che servire
i Signori di Volterra per l'eternità. Se c'era una strada
l'avrei
seguita, non importava se fosse stata dolorosa o pericolosa.
“Dimmi
padre. Cosa posso fare per avere la mia libertà?”
“No
Carlisle. Non dirglielo. Gli faranno del male. Non voglio che soffra,
ti prego. Io e Nessie possiamo farcela... No Edward ti prego
è
troppo pericoloso” Bella mi aveva abbracciato stringendomi
stretto a lei come per impedire che mi allontanassi.
La
guardai incredulo. “Bella, se c'è una
possibilità, io devo
seguirla. Io impazzisco a stare là. Non è la mia
vita, non è la
vita che voglio. Anche se tu fossi forte e coraggiosa, anche se
rinunciassi al mio amore, io lotterei lo stesso per tornare libero. Ti
prego, se mi ami, lascia almeno che io possa sapere e
tentare.”
“E'
giusto Bella. La scelta deve essere sua. Il nostro compito era di
metterlo in grado di decidere. Adesso la decisione deve essere
sua”
Esme si era alzata e aveva abbracciato Bella “Lascia che
Carlisle
gli spieghi come possa liberarsi dal giuramento”
Bella
mi guardò un attimo poi si alzò e uscì
dalla porta.
Mio
padre la guardò stupito poi torno a fissarmi
“Ascolta, tu non
puoi rompere il giuramento. Non è nelle tue
possibilità. Ma loro
possono... per così dire... mandarti in
“congedo”. A volte
capita che qualche vampiro dia troppi problemi all'interno della
Guardia, e poiché non possono ucciderlo, vincolati dal loro
stesso
regolamento, decidano di allontanarlo, rinunciando ai suoi
servigi.”
“Mi
stai dicendo, che se mi comporto male, Aro potrebbe stufarsi e
mandarmi via?”
“Più
o meno. Ma c'è un grosso pericolo Edward, potrebbero invece
decidere
di piegarti con la forza a furia di castighi e punizioni. Otterresti
così solo di renderti impossibile la vita lì
dentro.”
“Bhe,
per questo, ci sono abituato. Diciamo che non sono una Guardia
esemplare” Cercai di scherzare per alleggerire la tensione.
“Alice”
il grido di Jasper attirò la nostra attenzione. La mia cara
sorellina era caduta in trance. Entrai d'istinto nella sua mente,
esattamente come facevamo prima del mio rapimento. “Edward,
guarda. Aro è arrabbiato ed ha inviato Demetri ed altri
vampiri a
cercarti. Fra un ora saranno qua”
“Grazie
Alice. Devo andare. Demetri mi sta cercando. E non voglio che vi
trovi. Gli andrò incontro.”
Si
voltarono a guardarmi, stavolta tristi e preoccupati.
“Edward,
stai attento. Se vedi che ti puniscono troppo, se non ce la fai...
Desisti. Troveremo un altro modo per riportarti a casa. Promettimelo,
ti prego”
“Certamente
mamma. Stai tranquilla.” Le sfiorai la testa con un bacio
mentre
accarezzavo Alice sulla testa. “Fate tutti i bravi, mi
raccomando.
Emmett, Jasper, niente colpi di testa. Sono tanti e
pericolosi.”
Poi
mi voltai verso Rosalie che si era avvicinata ad Emmett “Mi
raccomando Rose, tieni a bada Emmett”
“Ci
puoi contare. A presto Edward. Sono sicura che con il caratteraccio
che hai, Aro si stuferà presto di te”
“Lo
credo anch'io. Mamma, Papà, vi chiedo di prendervi cura di
Bella e
di Nessie. Spero che capiranno...” Mi alzai e feci per
voltarmi ed
uscire quando Jacob mi chiamò “Edward, io e Seth
ti accompagniamo.
Con il nostro odore confonderemo le tracce in modo che non ci trovino
se decidessero di controllare dove sei andato.”
Sorrisi
triste “Grazie Jacob. Ottima idea.” poi mi voltai
verso Alice che Jasper abbracciava teneramente. “Alice un
ultima cosa. C'è Jane
con loro?”
“No
Edward. Che io conosca c'è solo Demetri.”
Sospirai
di sollievo, Jane mi terrorizzava, mentre sapevo che Demetri non mi
avrebbe fatto nulla se gli avessi obbedito.
Senza
una parola e senza voltarmi, era troppo doloroso vederli tristi, mi
allontanai seguito da Jacob e Seth.
Non
andai molto lontano che mi sentii chiamare “Edward
aspetta.”
Era
Bella, mi voltai e la vidi correre verso di me.
“Perdonami,
amore. Sono sempre stata un egoista. Non pensavo a quanto devi stare
male tu ...chiuso in quella fortezza. Promettimi solo di non fare
scemate. Ti aspetterò, Edward, anche per tutta
l'eternità se sarà
necessario”
La
guardai teneramente, e la baciai con dolcezza. Chissà se o
fra
quanto avrei potuto baciarla di nuovo “Starò
attento te lo
prometto. Ma non resterò al loro servizio. Ti amo Bella, e
prima o
poi riuscirò a tornare da te o morirò nel
tentativo. Abbi cura di
Nessie e dille che mi manca tanto, sii forte anche per lei”
Poi
la baciai sulla testa e mi allontanai senza voltarmi conscio della
presenza dei due licantropi alle mie spalle.
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