Edward
Ero
di nuovo a terra.
Non
era ancora sorto il
sole che Felix era venuto a prenderci.
In
silenzio nervoso e
teso come se dovessi affrontare un esame l'avevo seguito nei corridoi
con Rebecca per mano.
Mi
aveva portato in un
piccolo cortile, circondato dalle solite alte mura che ci avrebbero
protetto dagli occhi indiscreti. Per terra l'erbetta verde era un
morbido tappeto destinato ad essere annientato nei prossimi giorni.
Solo qualche rara quercia era sparsa lungo il perimetro.
Nel
centro del cortile
Kong ed Ilmi mi aspettavano in maglietta nera chiacchierando tra di
loro.
“Benvenuto
Edward.
Spero che tu ti sia abbastanza riposato, ragazzo”
iniziò Ilmi
squadrandomi dalla testa ai piedi. Il suo fisico imponente mi metteva
a disagio ma mai quanto i suoi occhi rossi e penetranti che
risaltavano sulla sua carnagione d'ebano.
Mi
limitai ad annuire
intimidito. Sapevo che dovevano giudicarmi oltre che insegnarmi e i
loro pensieri erano carichi di superiorità nei miei
confronti. Loro
erano gli Addestratori con la A maiuscola, ed erano tra i
più forti
e potenti fra le Guardie di Volterra.
“Bene,
allora
procederemo così. Oggi ti insegneremo a difenderti. Ma per
farlo
dobbiamo prima capire cosa sai fare. Inizierai a difenderti dai miei
attacchi, mentre Kong studierà i tuoi movimenti. Poi faremo
il
contrario. Abbiamo due modi molto diversi di attaccare e vogliamo
vedere come te la cavi. Tutto chiaro ragazzo?”
Annui
di nuovo mentre lo
scrutavo di sottecchi prendendo confidenza con la sua mente
“E' un impresa disperata. E' stato trasformato giovane e si vede da come si muove che non ha mai combattuto seriamente. Anche i muscoli non sono tanto sviluppati. Speriamo sia almeno veloce”
“E' un impresa disperata. E' stato trasformato giovane e si vede da come si muove che non ha mai combattuto seriamente. Anche i muscoli non sono tanto sviluppati. Speriamo sia almeno veloce”
Scocciato
dai suoi pensieri, mi levai la mantellina che mi avrebbe dato
fastidio e mi misi in posizione di difesa, conscio che non sarebbe
stato facile.
Con
la coda dell'occhio vidi Rebecca sedersi a un paio di metri dietro le
mie spalle affianco a Felix che sembrava tutto contento.
Probabilmente si sarebbe divertito un mondo a vedermi atterrare da
Ilmi.
Ed
aveva ragione. Nel giro di tre minuti ero stato atterrato tre volte,
trovandomi i suoi denti all'altezza del collo.
“In
piedi Edward. Voglio credere che tu possa fare di meglio” mi
stuzzicò prendendomi per il polso per aiutarmi ad alzarmi.
Mi
voltai veloce per guardare Rebecca. E lei mi sorrise come per
incoraggiarmi.
Vidi
Kong avvicinarsi veloce “Sei troppo distratto Edward. Rebecca
per
favore vieni a sederti vicino a me dietro a Ilmi in modo che Edward,
non debba voltarsi per vederti”
Aveva
ragione, sentivo Rebecca distante e non potendola vedere ero
agitato.
“Ecco...
cosi. Adesso Edward, cerca di concentrarti per favore”
continuò
Kong quando vide Rebecca sedersi e sorridermi da dietro la schiena di
Ilmi. Ci eravamo dimenticati che Rebecca è la sua
simbionte. E
questo complicherà parecchio le cose durante la battaglia.
Per
ora, facendola spostare, dovrebbe riuscire a concentrarsi meglio .
Non voglio abbia in testa altri pensieri che quello di combattere.
Non deve distrarsi ulteriormente.
Svuotai
la testa dei suoi pensieri e mi concentrai su Ilmi.
Lottammo
a lungo. Lui attaccava ed io provavo a difendermi. Riuscivo ad
entrare nei suoi pensieri e a prevedere i suoi attacchi ma spesso non
riuscivo a fermarli. Su dieci attacchi ne bloccai cinque e la cosa
sembrò piacere ai miei istruttori.
“Bene
Edward. Temevo peggio.” mi sorrise Kong “adesso
proviamo a
cambiare e vediamo come te la cavi”
Fu un
disastro. I pensieri di Kong erano velocissimi e penso avesse capito
quanto mi affidavo alla mia dote, perché iniziò a
colpirmi senza
darmi il tempo di decifrare la sua mente.
Ero
sempre a terra.
Il
sole era ormai alto nel cielo quando si fermò
“Adesso basta
Edward. Vatti a sedere vicino a Rebecca e prendi fiato che devo
parlare con Ilmi”
Annui
di malavoglia e mi sdraiai a fianco a Rebecca che mi guardava
sorridendo enigmatica.
Rimasi
lì in silenzio, con lei che mi accarezzava i capelli, a
guardare le
nuvole che ogni tanto oscuravano il sole passando veloci sulla nostra
testa.
“Edward
vieni qui” a chiamarmi era stato Ilmi che in piedi accanto a
Kong
mi spettava con lo sguardo severo.
Mi
avvinai velocissimo e loro si scambiarono uno sguardo d'intesa.
“Bene
ragazzo. Rispondici solo a questa domanda. Hai combattuto molto
peggio con Kong, perché? Che differenza hai trovato fra di
noi? Eri
stanco o c'è qualche altro motivo?”
Li
guardai imbarazzato “I tuoi pensieri Ilmi, sono
più lenti.
Riuscivo a capire il tipo di attacco che volevi farmi anche se non
riuscivo sempre a fermarlo” accennai sperando che non si
offendesse.
“Avevo
ragione” ridacchio Kong. “Si affida totalmente al
suo dono.”
Ilmi
annui “Bene Edward. Effettivamente la tua dote ti viene molto
utile
in battaglia e sei anche molto veloce malgrado la potenza e la forza
siano scarse. Adesso ti insegneremo le mosse che si possono fare per
fermare efficacemente i colpi e poi inizieremo nuovamente a
combattere in modo che tu possa imparare ad applicarle nel modo e
momento giusto a seconda dell'attacco portato. Mettiti in posizione
di difesa!”
Passai
le ore successive a imparare i vari modi per fermare e schivare gli
attacchi portati a turno dai due istruttori mentre l'altro a fianco a
me mi correggeva e mostrava gli errori.
Soltanto
in tardo pomeriggio iniziammo nuovamente a combattere. Mi difendevo
molto meglio ma malgrado questo finivo sempre per terra ammaccato. Se
anche paravo un colpo, mi veniva portato di seguito un altro e un
altro ancora fino a quando un mio errore mi faceva ruzzolare sul duro
terreno.
Ero
esasperato, se provavo a rispondere ai colpi si fermavano e mi
sgridavano rimproverandomi che non era il momento giusto e che dovevo
solo difendermi e non attaccare. Non avevo scelta potevo solo provare a
non prenderle più di tanto.
Quando,
per l'ennesima volta, cadendo per terra sentì un forte
dolore alla schiena, esasperato con un ringhio mi rigirai e attaccai a
testa
bassa Ilmi che si era voltato soddisfatto di essere riuscito ad
atterrarmi.
Fu
Felix a bloccarmi per le spalle dal dietro. “Fermati Edward,
che
cosa stai facendo?” mi rimproverò.
Sentivo
il veleno uscire dalla mia bocca, mentre l'istinto si era impadronito
di me.
“Finalmente”
sorrise Kong. “C'è ne voluto per far uscire il tuo
istinto
ragazzo. Devi imparare ad usarlo. Ad imprigionarlo per i tuoi scopi,
ma a farti condurre da lui. Il solo sapere le mosse non basta in un
combattimento. Lascialo andare Felix. Preparati Edward”
E con
un balzò mi attaccò. Lasciai il mio istinto
libero governato dal
mio dono e dalle nuove conoscenze. E per la prima volta Kong dopo una
serie infinita di colpi si fermò sorridente.
“Bene,
bravo ragazzo. Finalmente ci siamo. Hai imparato a difenderti in
maniera soddisfacente.”
Non
aveva finito la frase che vidi Sirius avvicinarsi incantato da quello
che aveva visto
“Aro
ha bisogno di Edward questa sera.” riferì ai miei
istruttori
allontanandosi poi velocemente guardandomi intimorito e disgustato.
“Bene.
Tanto è giusto che Edward si riposi un po'. Ci vediamo
più tardi.
Quando è libero e riposato portalo di nuovo qua Felix. A
dopo
ragazzo” mi salutarono i due insegnanti.
Rebecca
e Felix si avvicinarono e insieme ci dirigemmo alla mia stanza. Felix
mi concesse giusto il tempo di cambiare la camicia, la mia era
finita a brandelli, che mi ritrovai in ginocchio a svolgere il mio
lavoro per Aro.
Non
durò tanto. Era ancora notte che Aro mi mandò a
riposare. Qui
malgrado la mia reticenza Rebecca mi fece sdraiare sul letto e
posandomi le labbra sulla fronte mi costrinse a scivolare nel buio.
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