martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 23 - Una Guardia da addestrare

Edward

Ero di nuovo a terra.

Non era ancora sorto il sole che Felix era venuto a prenderci.
In silenzio nervoso e teso come se dovessi affrontare un esame l'avevo seguito nei corridoi con Rebecca per mano.
Mi aveva portato in un piccolo cortile, circondato dalle solite alte mura che ci avrebbero protetto dagli occhi indiscreti. Per terra l'erbetta verde era un morbido tappeto destinato ad essere annientato nei prossimi giorni. Solo qualche rara quercia era sparsa lungo il perimetro.
Nel centro del cortile Kong ed Ilmi mi aspettavano in maglietta nera chiacchierando tra di loro.
“Benvenuto Edward. Spero che tu ti sia abbastanza riposato, ragazzo” iniziò Ilmi squadrandomi dalla testa ai piedi. Il suo fisico imponente mi metteva a disagio ma mai quanto i suoi occhi rossi e penetranti che risaltavano sulla sua carnagione d'ebano.
Mi limitai ad annuire intimidito. Sapevo che dovevano giudicarmi oltre che insegnarmi e i loro pensieri erano carichi di superiorità nei miei confronti. Loro erano gli Addestratori con la A maiuscola, ed erano tra i più forti e potenti fra le Guardie di Volterra.
“Bene, allora procederemo così. Oggi ti insegneremo a difenderti. Ma per farlo dobbiamo prima capire cosa sai fare. Inizierai a difenderti dai miei attacchi, mentre Kong studierà i tuoi movimenti. Poi faremo il contrario. Abbiamo due modi molto diversi di attaccare e vogliamo vedere come te la cavi. Tutto chiaro ragazzo?”
Annui di nuovo mentre lo scrutavo di sottecchi prendendo confidenza con la sua mente
E' un impresa disperata. E' stato trasformato giovane e si vede da come si muove che non ha mai combattuto seriamente. Anche i muscoli non sono tanto sviluppati. Speriamo sia almeno veloce”
Scocciato dai suoi pensieri, mi levai la mantellina che mi avrebbe dato fastidio e mi misi in posizione di difesa, conscio che non sarebbe stato facile.
Con la coda dell'occhio vidi Rebecca sedersi a un paio di metri dietro le mie spalle affianco a Felix che sembrava tutto contento. Probabilmente si sarebbe divertito un mondo a vedermi atterrare da Ilmi.
Ed aveva ragione. Nel giro di tre minuti ero stato atterrato tre volte, trovandomi i suoi denti all'altezza del collo.
“In piedi Edward. Voglio credere che tu possa fare di meglio” mi stuzzicò prendendomi per il polso per aiutarmi ad alzarmi.
Mi voltai veloce per guardare Rebecca. E lei mi sorrise come per incoraggiarmi.
Vidi Kong avvicinarsi veloce “Sei troppo distratto Edward. Rebecca per favore vieni a sederti vicino a me dietro a Ilmi in modo che Edward, non debba voltarsi per vederti”
Aveva ragione, sentivo Rebecca distante e non potendola vedere ero agitato.
“Ecco... cosi. Adesso Edward, cerca di concentrarti per favore” continuò Kong quando vide Rebecca sedersi e sorridermi da dietro la schiena di Ilmi. Ci eravamo dimenticati che Rebecca è la sua simbionte. E questo complicherà parecchio le cose durante la battaglia. Per ora, facendola spostare, dovrebbe riuscire a concentrarsi meglio . Non voglio abbia in testa altri pensieri che quello di combattere. Non deve distrarsi ulteriormente.
Svuotai la testa dei suoi pensieri e mi concentrai su Ilmi.
Lottammo a lungo. Lui attaccava ed io provavo a difendermi. Riuscivo ad entrare nei suoi pensieri e a prevedere i suoi attacchi ma spesso non riuscivo a fermarli. Su dieci attacchi ne bloccai cinque e la cosa sembrò piacere ai miei istruttori.
“Bene Edward. Temevo peggio.” mi sorrise Kong “adesso proviamo a cambiare e vediamo come te la cavi”
Fu un disastro. I pensieri di Kong erano velocissimi e penso avesse capito quanto mi affidavo alla mia dote, perché iniziò a colpirmi senza darmi il tempo di decifrare la sua mente.
Ero sempre a terra.
Il sole era ormai alto nel cielo quando si fermò “Adesso basta Edward. Vatti a sedere vicino a Rebecca e prendi fiato che devo parlare con Ilmi”
Annui di malavoglia e mi sdraiai a fianco a Rebecca che mi guardava sorridendo enigmatica.
Rimasi lì in silenzio, con lei che mi accarezzava i capelli, a guardare le nuvole che ogni tanto oscuravano il sole passando veloci sulla nostra testa.
“Edward vieni qui” a chiamarmi era stato Ilmi che in piedi accanto a Kong mi spettava con lo sguardo severo.
Mi avvinai velocissimo e loro si scambiarono uno sguardo d'intesa.
“Bene ragazzo. Rispondici solo a questa domanda. Hai combattuto molto peggio con Kong, perché? Che differenza hai trovato fra di noi? Eri stanco o c'è qualche altro motivo?”
Li guardai imbarazzato “I tuoi pensieri Ilmi, sono più lenti. Riuscivo a capire il tipo di attacco che volevi farmi anche se non riuscivo sempre a fermarlo” accennai sperando che non si offendesse.
“Avevo ragione” ridacchio Kong. “Si affida totalmente al suo dono.”
Ilmi annui “Bene Edward. Effettivamente la tua dote ti viene molto utile in battaglia e sei anche molto veloce malgrado la potenza e la forza siano scarse. Adesso ti insegneremo le mosse che si possono fare per fermare efficacemente i colpi e poi inizieremo nuovamente a combattere in modo che tu possa imparare ad applicarle nel modo e momento giusto a seconda dell'attacco portato. Mettiti in posizione di difesa!”
Passai le ore successive a imparare i vari modi per fermare e schivare gli attacchi portati a turno dai due istruttori mentre l'altro a fianco a me mi correggeva e mostrava gli errori.

Soltanto in tardo pomeriggio iniziammo nuovamente a combattere. Mi difendevo molto meglio ma malgrado questo finivo sempre per terra ammaccato. Se anche paravo un colpo, mi veniva portato di seguito un altro e un altro ancora fino a quando un mio errore mi faceva ruzzolare sul duro terreno.
Ero esasperato, se provavo a rispondere ai colpi si fermavano e mi sgridavano rimproverandomi che non era il momento giusto e che dovevo solo difendermi e non attaccare. Non avevo scelta potevo solo provare a non prenderle più di tanto.
Quando, per l'ennesima volta, cadendo per terra sentì un forte dolore alla schiena, esasperato con un ringhio mi rigirai e attaccai a testa bassa Ilmi che si era voltato soddisfatto di essere riuscito ad atterrarmi.
Fu Felix a bloccarmi per le spalle dal dietro. “Fermati Edward, che cosa stai facendo?” mi rimproverò.
Sentivo il veleno uscire dalla mia bocca, mentre l'istinto si era impadronito di me.
“Finalmente” sorrise Kong. “C'è ne voluto per far uscire il tuo istinto ragazzo. Devi imparare ad usarlo. Ad imprigionarlo per i tuoi scopi, ma a farti condurre da lui. Il solo sapere le mosse non basta in un combattimento. Lascialo andare Felix. Preparati Edward”
E con un balzò mi attaccò. Lasciai il mio istinto libero governato dal mio dono e dalle nuove conoscenze. E per la prima volta Kong dopo una serie infinita di colpi si fermò sorridente.
“Bene, bravo ragazzo. Finalmente ci siamo. Hai imparato a difenderti in maniera soddisfacente.”
Non aveva finito la frase che vidi Sirius avvicinarsi incantato da quello che aveva visto
“Aro ha bisogno di Edward questa sera.” riferì ai miei istruttori allontanandosi poi velocemente guardandomi intimorito e disgustato.
“Bene. Tanto è giusto che Edward si riposi un po'. Ci vediamo più tardi. Quando è libero e riposato portalo di nuovo qua Felix. A dopo ragazzo” mi salutarono i due insegnanti.
Rebecca e Felix si avvicinarono e insieme ci dirigemmo alla mia stanza. Felix mi concesse giusto il tempo di cambiare la camicia, la mia era finita a brandelli, che mi ritrovai in ginocchio a svolgere il mio lavoro per Aro.
Non durò tanto. Era ancora notte che Aro mi mandò a riposare. Qui malgrado la mia reticenza Rebecca mi fece sdraiare sul letto e posandomi le labbra sulla fronte mi costrinse a scivolare nel buio.

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