martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 16 - Uno specchio infrangibile

Edward

Fu la voce di Damiano a riscuotermi dal mio torpore. “ Rebecca, Aro lo vuole. Dovete venire.”
Aprii un occhio e vidi il viso preoccupato di Rebecca studiarmi attentamente. Forse aveva paura che la sgridassi, ma in fondo le ero riconoscente. Mi sentivo bene fisicamente e per la prima volta da giorni anche riposato, senza contare che era scomparsa anche la tristezza che aveva accompagnato il mio precedente risveglio.
Va tutto bene Rebecca. Non ti preoccupare. Adesso mi alzo e mi vesto. E' assurdo irritare Aro. Mancano meno di due mesi alla mia libertà”
Lei annui e mi porse la divisa pulita, poi come al solito si voltò.
Mi vestii veloce, non avevo il tempo per farmi una doccia e d'altronde neanche la necessità. Era più un abitudine che un reale bisogno.

Quando entrammo, mi sistemai ai piedi di Aro come al solito. Sapevo che Rebecca si metteva dietro vicino a Renata, e se si fosse allontanata me ne sarei accorto subito.
Non sei uscito oggi pomeriggio?!” mi domandò Aro anche se sembrava più una constatazione che una domanda
No, ero troppo stanco. Ho preferito rimanere ancora un po' a letto.” risposi sussurrando.
Lui mi guardò accigliato poi fissò i miei occhi nuovamente neri a causa dello sforzo al quale mi sottoponeva tutti i giorni.
Hai di nuovo sete Edward?” non sapevo cosa rispondergli. Avrei voluto dirgli di no per evitare altri omicidi ma non potevo mentirgli, i miei occhi e i miei pensieri mi tradivano. Mi limitai così ad annuire.
Vedremo di trovare un modo” sorrise, poi mi abbassò la testa mentre entrava la prima coppia di vampiri.


Carlisle

Trovai Alice in cima al grande albero che dominava la nostra casa. Era seduta su un ramo con lo sguardo perso nel vuoto.
Che vuoi Carlisle?” la sua voce era dura.
Volevo sapere se hai notizie di Edward, siamo un po' in ansia per lui.” le risposi lieto che non mi avesse ringhiato mentre mi accomodavo vicino a lei.
E perché dovrei dartele? Mi avete detto tutti di farmi gli affari miei, dopotutto!” era ancora molto offesa .
Alice, ho parlato poco fa con Bella e credo abbia capito e scusato. Anche se hai agito d'impulso e questo è imperdonabile” non potei evitare di farle la predica sperando che non mi cacciasse via a ringhi.
Ah, bene questo mi fa piacere. Ma non era pericoloso, non avrei mai messo Nessi in pericolo. Lo avevo visto che saremmo tornati senza problemi, solo non riuscivo a capire il perché la vedevo piangere.” scuoteva la testa, triste “mi manca Edward anche per questo, lui vedeva le mie visioni e insieme ne parlavamo. Spesso riusciva a capirle più di me. Speravo tanto di riuscire a vederlo, a parlargli, ma non è stato possibile... ma almeno sappiamo che si è nutrito e che sta bene.” adesso aveva cambiato voce, si era tranquillizzata.
Alice, credo che tu abbia agito pensando di fare la cosa giusta. Solo che siamo una famiglia e dobbiamo parlarci. Non puoi fare sempre di testa tua” cercavo di farla ragionare.
Già. Ma vedi Carlisle. C'è qualcosa che non torna. Non era una scusa per giustificarmi. Sono sul serio preoccupata per lo specchio che segue Edward. Gli ho parlato prima di partire ed era preoccupato che Aro volesse, con una scusa, tenerselo per sempre là. ” i suoi occhi ambrati riflettevano adesso la paura che trapelava nella voce.
Si, ma Aro non lo può obbligare. Deve rispettare le sue stesse regole” ero stupito che Edward avesse parlato di questo con Alice.
Lui però era preoccupato, ancora all'aeroporto ho dovuto tranquillizzarlo che lo vedevo di ritorno. Tutti sappiamo che le mie visioni cambiano con le scelte delle persone e la visione sparirebbe se Edward scegliesse di rimanere con loro...” la preoccupazione era evidente “ Per ora lo vedo sempre tornare da noi ma la mia paura è che Aro in qualche modo lo possa condizionare e fargli cambiare decisione all'ultimo.” concluse.
Scossi la testa sconsolato “E' per questo che hai paura dello specchio? Hai paura che si nasconda qualcuno che possa manovrarlo e spingerlo a fare la scelta sbagliata ?” chiesi.
Lei annui in silenzio poi sospirò “E' ora che vada a fare la pace con Bella e Jasper. Tanto ho già visto che sarebbe successo” e mi fece l'occhiolino sorridendo.
Le sorrisi felice di quella decisione “Hai più visto Edward?” chiesi ansioso
No Carlisle, niente di rilevante. Altrimenti ve lo avrei detto” rise impertinente mentre con un abile balzo scendeva dall'albero.
Era proprio un folletto dispettoso. La più piccina d'aspetto ma la più terribile. Non c'erano aggettivi per descriverla lei era Alice …e basta!


Edward

La prima coppia di vampiri si era presentata per chiedere giustizia. Le loro rimostranze furono seguite dai miei Signori con molta attenzione e dopo una discussione accesa vennero accolte. L'indomani una spedizione composta da tre guardie guidate da Flavio avrebbe portato giustizia in un angolo remoto della Scandinavia.
Mentre aspettavamo che introducessero altri due vampiri che dovevano essere ascoltati da Aro, ne approfittai per lanciare uno sguardo a Rebecca. Lei sempre ferma al suo posto mi sorrise ed io tirai un sospiro di sollievo. Mi dava fastidio ammetterlo con me stesso, ma ormai ne ero diventato dipendente. Sembrava fosse la mia droga. Dovevo sapere di averla vicino a me, dovevo essere certo in continuazione che non si allontanasse. E purtroppo non era più solo una questione fisica, ma un proprio e vero bisogno mentale. Ormai dipendevo da lei, avevo bisogno della sua presenza costante e spesso mi domandavo che cosa sarebbe successo alla fine dei tre mesi. Non potevo certo portarmela a casa!! Eppure mi era difficile in questo momento immaginare un futuro senza di lei.
Avevo bisogno del suo sorriso, del suo sguardo rassicurante e delle sue carezze costanti. Lei era il mio conforto e il mio rifugio. Mi proteggeva e mi aiutava. Quando ero sfinito da Aro, assorbiva la mia stanchezza facendomi riposare, quando ero triste scacciava la malinconia dalla mia mente. Il suo tocco mi portava conforto e le sue carezze rallegravano il mio animo. Eppure non aveva sostituito Bella nel mio cuore, non ero innamorato di lei. Il rapporto con lei era diverso, era il rapporto che chiunque avrebbe avuto con il suo Simbionte.
Rabbrividii, al pensiero di quanto fosse diventata indispensabile per me, mi sentivo perso senza di lei, e spesso mi domandavo che cosa ne sarebbe stato di me se le fosse successo qualcosa e viceversa.
Due persone, due destini che erano legati in maniera indissolubile... almeno per adesso.

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