martedì 12 febbraio 2013

CNS Capitolo 29 L'inizio della fine

Edward

Eravamo partiti. Dieci guardie fra cui Felix, Demetri, Ilmi, e Anna avevano seguito me e Jasper.
Ero preoccupato ed ansioso per cui mi misi al volante io.
Ero molto abile come pilota e volevo andare veloce, avevo fretta di raggiungere la mia famiglia, ma la nebbia ostacolava la mia guida.
Non potevamo infatti correre come avremmo voluto, le strade italiane intasate dal traffico e dalle macchine che andavano lente e rispettavano i limiti di velocità m'impedivano di sfrecciare come ero solito fare, senza contare i soliti lavori incompiuti sulle autostrade che rallentavano la velocità.
Jasper al mio fianco cercava con il suo potere di rasserenarmi ma di fatto sapevo che stavamo perdendo troppo tempo.

Arrivati in prossimità della casa fermammo le macchine lungo la strada principale. Non sapevamo cosa avremmo trovato a casa e insieme a Jasper decidemmo che era meglio presentarsi a piedi attraverso il bosco.
Quando scendemmo mi voltai verso Felix e Demetri per attendere le loro decisioni sul modo di affrontare la battaglia e con mio enorme stupore vidi che entrambi mi guardavano aspettando i miei ordini.
Edward... Coraggio... organizzali. Non abbiamo molto tempo” m' incitò mentalmente Jasper.
Mi voltai a guardarlo smarrito e preoccupato. Non sapevo cosa fare.
Lui mi sorrise e si limitò ad annuire. “Non temere qualsiasi cosa dirai ti seguiranno... adesso sono i tuoi uomini”
Jasper la faceva facile, lui era stato nell'esercito, sapeva cosa andava fatto.
Io no. Non avevo mai avuto la responsabilità di altri sulle mie spalle. La famiglia era guidata da Carlisle ed io mi limitavo a seguire le decisioni di nostro padre.
Ma adesso avevo io la responsabilità, adesso ero io di fatto il Capitano e toccava a me organizzare la spedizione.
Li guardai in faccia pensando a quanta fiducia dovevano avere per farsi guidare in battaglia da un ragazzino... ma dovevo prendere il comando e fare di tutto per far ritornare il maggior numero di Guardie possibili a casa.
Presi fiato e parlai mentre ringraziavo con il pensiero Jasper che con il suo potere mi stava calmando, donandomi, di fatto, quella lucidità di cui avevo bisogno:
Guardie di Volterra!
Sapete benissimo perché siete qui!
I licantropi sono i nostri nemici da sempre. Questa volta dobbiamo spazzarli via, dobbiamo levare la loro puzza dalla terra. Siete stati chiamati a combattere per la nostra razza, dovremo tenere alto il nostro onore e il nome di Volterra affinché tutti sappiano che la Guardia non può essere battuta, e portino rispetto al Nostro Signore Marcus e al nostro Clan.
L'eco di questa battaglia giungerà ai vampiri di tutto il mondo e ora più che mai dobbiamo dimostrare tutta la nostra forza.
Non possiamo dimostrarci deboli o ci troveremo ad affrontare battaglie interne alla razza, molti non aspettano altro che la caduta di Volterra per prenderne il posto.
Quando arriveremo probabilmente lo scontro dovrà ancora iniziare e ci schiereremo al fianco di quei vampiri che ci hanno salvato sui Monti Urali. Ma se così non fosse, se la battaglia fosse già iniziata... dovremo attaccare senza possibilità di organizzarci ulteriormente. Sapete benissimo che sono velenosi e se vedete un vostro compagno morso, uccidete il licantropo e segnatelo in modo da ritrovarlo in secondo tempo”
Mi zittii e li guardai, volevo essere certo che avessero capito.
Come facciamo a segnarlo?” mi chiese una giovane Guardia che conoscevo appena “Telemaco, ci sono molti modi... puoi staccargli una zampa, metterlo in una posizione strana, sedertici sopra... inventa qualcosa, ma ricordati che ne va della vita del tuo compagno” conclusi ridacchiando per cercare di stemperare la paura che vedevo nei suoi occhi.
Potevo sentire la calma che Jasper stava infondendo su tutti noi e così continuai “Un ultima cosa. Dividetevi a coppie e guardatevi le spalle a vicenda. Sono forti e pericolosi ma li abbiamo già battuti una volta e adesso dobbiamo mettere fine alla loro razza per sempre.” conclusi ringhiando e stringendo i pugni.
Li vidi annuire mentre un sorriso compiaciuto e soddisfatto spuntava sul volto di Jasper “Ben detto fratellino” lo sentii commentare mentalmente.
Bene andiamo... seguitemi!” dissi muovendomi verso il bosco seguito da Jasper e dai miei uomini.



Eravamo quasi arrivati quando la puzza di legno bruciato e quella di licantropo investii il mio olfatto mentre alle nostre orecchie arrivò il suono della battaglia.
Eravamo arrivati tardi… avevano già attaccato.
Con un balzo felino e un ruggito di rabbia, spaventato da quello che avrei potuto trovare, mi lanciai verso la radura “Jasper seguimi” gridai mentre la mia velocità mi portava a distanziare tutti.
Quando giunsi davanti alla casa, come una palla di fucile, il mio cuore sussultò di dolore, e con ruggito tremendo, senza aspettare nessuno, mi fiondai a testa bassa in mezzo ai lupi che avevano attaccato e stavano distruggendo la mia famiglia.



Carlisle

Eravamo attenti. Le visioni di Alice sulla battaglia erano sparite con l'arrivo di Jacob ma lei ci aveva dato una speranza approfittando di una breve uscita di Jacob.
Jasper ed Edward stanno arrivando, e con loro le guardie di Volterra” ci aveva annunciato sorridente.
E adesso aspettavamo con i sensi allerta sperando di ricevere rinforzi.
Ma i lupi non avevano aspettato il loro arrivo e quella sera li vedemmo venire verso di noi, con le bocche aperte da cui colava il veleno e gli occhi gialli dilatati, pronti a balzarci addosso.
Ci siamo” dissi a me stesso poi rapido mi rivolsi a Jacob “Porta via Nessi, nascondetevi sul retro della casa come abbiamo deciso. Se si mettesse male... fuggite!” gli intimai. Lui si voltò fiero per nulla soddisfatto dal fatto che volessi tenerlo in disparte. Ora che li vedeva di fronte a se era difficile per lui evitare la battaglia.
Jacob. Hai la responsabilità di Nessi, non dimenticarlo.” gli dissi guardandolo negli occhi “E cerca di non trasformarti se puoi” aggiunsi.
I suoi occhi si sgranarono dallo stupore “Come faccio a proteggerla se non mi trasformo?” mi chiese.
Annui “Hai ragione, ma se arrivassero le Guardie ti prenderebbero per uno di loro...” non finii la frase, non c'era bisogno di aggiungere altro.
Lo vidi inclinare la testa e sorridermi “Sarà la volta che ucciderò qualche vampiro invece che esseri della mia stessa razza” sghignazzo.
Scossi la testa preoccupato “Non sono della tua razza. Non sono per nulla come te, quindi vedi di non farti uccidere per favore” gli dissi dandogli una pacca sulla spalla.
Anche perché se succede qualcosa a Nessi...ci penserà Edward a te” aggiunse Rosalie con un sorrisino angelico.
Tranquilla Bionda so badare a me stesso e posso proteggerla senza fatica. Pensa più che altro al tuo di collo” lo sentii rispondere.
E tu vedi di non farti ammazzare cane...ormai mi ci stavo abituando alla tua puzza” gli rispose lei.
Adesso basta... andate” intervenne Esme.
Jacob annui, sorrise a Rosalie facendole l'occhiolino, e preso Nessi si allontanò nel buio sotto gli occhi tristi e preoccupati di Bella.

Lei era stata in silenzio, temevo che avrebbe cercato la morte e per questo le avevo affidato Alice.
Entrambe avrebbero dovuto tenere duro fino all'arrivo dei rispettivi compagni e Bella sarebbe stata costretta a difendersi per non mettere a rischio la vita di sua sorella.
Da un lato ero contento fosse arrivata Nessi... Bella avrebbe avuto un altro scopo per cui lottare. Ero infatti sicuro che sarebbe stata pronta a dare la vita pur di salvare la sua bambina.

Con un sospiro mi abbassai su Esme, la guardai teneramente in quegli occhi gialli che dilatati dalla paura mi fissavano senza tentennamenti  carichi di amore e preoccupazione e la baciai dolcemente sulle labbra.
Ti amo” le dissi semplicemente stringendole le mani conscio che quello poteva essere l'ultimo nostro bacio d'addio.

E poi mi voltai giusto in tempo per vedere i lupi che con un ruggito spaventoso si avventavano su di noi, come un onda dell'oceano che tutto travolge e tutto distrugge.

La battaglia per la sopravvivenza del Clan dei Cullen era iniziata.

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