Edward
Eravamo
partiti. Dieci guardie fra cui Felix, Demetri, Ilmi, e Anna avevano
seguito me e Jasper.
Ero
preoccupato ed ansioso per cui mi misi al volante io.
Ero
molto abile come pilota e volevo andare veloce, avevo fretta di
raggiungere la mia famiglia, ma la nebbia ostacolava la mia guida.
Non
potevamo infatti correre come avremmo voluto, le strade italiane
intasate dal traffico e dalle macchine che andavano lente e
rispettavano i limiti di velocità m'impedivano di sfrecciare
come
ero solito fare, senza contare i soliti lavori incompiuti sulle
autostrade che rallentavano la velocità.
Jasper
al mio fianco cercava con il suo potere di rasserenarmi ma di fatto
sapevo che stavamo perdendo troppo tempo.
Arrivati
in prossimità della casa fermammo le macchine lungo la
strada
principale. Non sapevamo cosa avremmo trovato a casa e insieme a
Jasper decidemmo che era meglio presentarsi a piedi attraverso il
bosco.
Quando
scendemmo mi voltai verso Felix e Demetri per attendere le loro
decisioni sul modo di affrontare la battaglia e con mio enorme
stupore vidi che entrambi mi guardavano aspettando i miei ordini.
“
Edward...
Coraggio... organizzali. Non abbiamo molto tempo” m'
incitò mentalmente Jasper.
Mi
voltai a guardarlo smarrito e preoccupato. Non sapevo cosa fare.
Lui
mi sorrise e si limitò ad annuire. “Non
temere qualsiasi cosa
dirai ti seguiranno... adesso sono i tuoi uomini”
Jasper
la faceva facile, lui era stato nell'esercito, sapeva cosa andava
fatto.
Io
no. Non avevo mai avuto la responsabilità di altri sulle mie
spalle.
La famiglia era guidata da Carlisle ed io mi limitavo a seguire le
decisioni di nostro padre.
Ma
adesso avevo io la responsabilità, adesso ero io di fatto il
Capitano e toccava a me organizzare la spedizione.
Li
guardai in faccia pensando a quanta fiducia dovevano avere per farsi
guidare in battaglia da un ragazzino... ma dovevo prendere il comando
e fare di tutto per far ritornare il maggior numero di Guardie
possibili a casa.
Presi
fiato e parlai mentre ringraziavo con il pensiero Jasper che con il
suo potere mi stava calmando, donandomi, di fatto, quella
lucidità
di cui avevo bisogno:
“Guardie
di Volterra!
Sapete
benissimo perché siete qui!
I
licantropi sono i nostri nemici da sempre. Questa volta dobbiamo
spazzarli via, dobbiamo levare la loro puzza dalla terra. Siete
stati chiamati a combattere per la nostra razza, dovremo tenere alto
il nostro onore e il nome di Volterra affinché tutti
sappiano che
la Guardia non può essere battuta, e portino rispetto al
Nostro
Signore Marcus e al nostro Clan.
L'eco
di questa battaglia giungerà ai vampiri di tutto il mondo e
ora più
che mai dobbiamo dimostrare tutta la nostra forza.
Non
possiamo dimostrarci deboli o ci troveremo ad affrontare battaglie
interne alla razza, molti non aspettano altro che la caduta di
Volterra per prenderne il posto.
Quando
arriveremo probabilmente lo scontro dovrà ancora iniziare e
ci
schiereremo al fianco di quei vampiri che ci hanno salvato sui Monti
Urali. Ma se così non fosse, se la battaglia fosse
già iniziata...
dovremo attaccare senza possibilità di organizzarci
ulteriormente. Sapete benissimo che sono velenosi e se vedete un vostro
compagno
morso, uccidete il licantropo e segnatelo in modo da ritrovarlo in
secondo tempo”
Mi
zittii e li guardai, volevo essere certo che avessero capito.
“Come
facciamo a segnarlo?” mi chiese una giovane Guardia che
conoscevo
appena “Telemaco, ci sono molti modi... puoi staccargli una
zampa,
metterlo in una posizione strana, sedertici sopra... inventa
qualcosa, ma ricordati che ne va della vita del tuo compagno”
conclusi ridacchiando per cercare di stemperare la paura che vedevo
nei suoi occhi.
Potevo
sentire la calma che Jasper stava infondendo su tutti noi e
così
continuai “Un ultima cosa. Dividetevi a coppie e guardatevi
le
spalle a vicenda. Sono forti e pericolosi ma li abbiamo già
battuti una volta e adesso dobbiamo mettere fine alla loro razza per
sempre.” conclusi ringhiando e stringendo i pugni.
Li
vidi annuire mentre un sorriso compiaciuto e soddisfatto spuntava sul
volto di Jasper “Ben detto fratellino” lo
sentii
commentare mentalmente.
“Bene
andiamo... seguitemi!” dissi muovendomi verso il bosco
seguito da
Jasper e dai miei uomini.
Eravamo
quasi arrivati quando la puzza di legno bruciato e quella di
licantropo investii il mio olfatto mentre alle nostre orecchie
arrivò
il suono della battaglia.
Eravamo
arrivati tardi… avevano già attaccato.
Con
un balzo felino e un ruggito di rabbia, spaventato da quello che
avrei potuto trovare, mi lanciai verso la radura “Jasper
seguimi”
gridai mentre la mia velocità mi portava a distanziare tutti.
Quando
giunsi davanti alla casa, come una palla di fucile, il mio cuore
sussultò di dolore, e con ruggito tremendo, senza aspettare
nessuno, mi fiondai a testa bassa in mezzo ai lupi che avevano
attaccato e
stavano distruggendo la mia famiglia.
Carlisle
Eravamo
attenti. Le visioni di Alice sulla battaglia erano sparite con
l'arrivo di Jacob ma lei ci aveva dato una speranza approfittando di
una breve uscita di Jacob.
“Jasper
ed Edward stanno arrivando, e con loro le guardie di
Volterra” ci
aveva annunciato sorridente.
E
adesso aspettavamo con i sensi allerta sperando di ricevere rinforzi.
Ma
i lupi non avevano aspettato il loro arrivo e quella sera li vedemmo
venire verso di noi, con le bocche aperte da cui colava il veleno e
gli occhi gialli dilatati, pronti a balzarci addosso.
“Ci
siamo” dissi a me stesso poi rapido mi rivolsi a Jacob
“Porta via
Nessi, nascondetevi sul retro della casa come abbiamo deciso. Se si
mettesse male... fuggite!” gli intimai. Lui si
voltò fiero per
nulla soddisfatto dal fatto che volessi tenerlo in disparte. Ora che
li vedeva di fronte a se era difficile per lui evitare la battaglia.
“Jacob.
Hai la responsabilità di Nessi, non dimenticarlo.”
gli dissi
guardandolo negli occhi “E cerca di non trasformarti se
puoi”
aggiunsi.
I
suoi occhi si sgranarono dallo stupore “Come faccio a
proteggerla
se non mi trasformo?” mi chiese.
Annui
“Hai ragione, ma se arrivassero le Guardie ti prenderebbero
per
uno di loro...” non finii la frase, non c'era bisogno di
aggiungere
altro.
Lo
vidi inclinare la testa e sorridermi “Sarà la
volta che ucciderò
qualche vampiro invece che esseri della mia stessa razza”
sghignazzo.
Scossi
la testa preoccupato “Non sono della tua razza. Non sono per
nulla
come te, quindi vedi di non farti uccidere per favore” gli
dissi
dandogli una pacca sulla spalla.
“Anche
perché se succede qualcosa a Nessi...ci penserà
Edward a te”
aggiunse Rosalie con un sorrisino angelico.
“Tranquilla
Bionda so badare a me stesso e posso proteggerla senza fatica. Pensa
più che altro al tuo di collo” lo sentii
rispondere.
“E
tu vedi di non farti ammazzare cane...ormai mi ci stavo abituando
alla tua puzza” gli rispose lei.
“Adesso
basta... andate” intervenne Esme.
Jacob
annui, sorrise a Rosalie facendole l'occhiolino, e preso Nessi si
allontanò nel buio sotto gli occhi tristi e preoccupati di
Bella.
Lei
era stata in silenzio, temevo che avrebbe cercato la morte e per
questo le avevo affidato Alice.
Entrambe
avrebbero dovuto tenere duro fino all'arrivo dei rispettivi compagni
e Bella sarebbe stata costretta a difendersi per non mettere a
rischio la vita di sua sorella.
Da
un lato ero contento fosse arrivata Nessi... Bella avrebbe avuto un
altro scopo per cui lottare. Ero infatti sicuro che sarebbe stata
pronta a dare la vita pur di salvare la sua bambina.
Con
un sospiro mi abbassai su Esme, la guardai teneramente in quegli
occhi gialli che dilatati dalla paura mi fissavano senza
tentennamenti carichi di amore e preoccupazione e la baciai
dolcemente sulle labbra.
“Ti
amo” le dissi semplicemente stringendole le mani conscio che
quello poteva essere l'ultimo nostro bacio d'addio.
E
poi mi voltai giusto in tempo per vedere i lupi che con un ruggito
spaventoso si avventavano su di noi, come un onda dell'oceano che
tutto travolge e tutto distrugge.
La
battaglia per la sopravvivenza del Clan dei Cullen era iniziata.
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