Edward
Quando
arrivai al cortile
mi resi conto che stava brillando il sole. Nel cortile c'erano
diverse Guardie. In parecchie si voltarono a guardarci, ed io
riconobbi alcune vecchie conoscenze.
Non
mi presi neanche la
briga di salutarli, non avevo amici tra di loro ed alcuni, come
Sirius, li detestavo addirittura. Gli unici a cui feci un timido
cenno furono Felix e Demetri che in disparte stavano discutendo
animatamente assieme a Jane.
Non
mi interessavano i
loro discorsi e di certo non mi sarei mai avvicinato di mia
spontanea volontà a quella sadica vampira. Ero invece
stupito
dell'assenza del suo bel gemello. Non avevo ancora incontrato Alec
e mi domandavo dove fosse finito. Di solito si muovevano assieme, ma
evidentemente era fuori per qualche missione. Chissà se la
discussione tra le tre Guardie più alte in grado riguardava
proprio
quello? Scossi la testa per allontanare quei pensieri futili e mi
guardai intorno.
Nulla
era cambiato,
sembrava che il tempo non avesse sfiorato quell'angolino di pace che
tanto mi era caro.
Con
passo deciso mi
avvicinai al mio albero tirandomi dietro un incerta Rebecca.
Quando
fui alla sua base
lasciai la mano del mio Simbionte per accarezzare la viva corteccia e
con un balzo saltai sui rami più bassi. Poi guardai un paio
di metri
più in basso. Rebecca era ferma che mi guardava scuotendo la
testa. Sapevo che quello era il mio albero, nessun vampiro ci era mai
salito
sopra e tutti consideravano strano il mio modo di fare.
“Forza
Rebecca salta.
Voglio salire fino in cima e tu mi devi accompagnare se... non vuoi
che cada”
Vidi
un ombra di panico
nei suoi occhi ambrati mentre scuoteva la testa.
“Non
è difficile, sai. Non pretendo che sali altissimo solo pochi
metri... poi potrò
proseguire da solo. Coraggio ti aspetto” Mentre le parlavo mi
guardavo in giro, avevamo gli occhi di tutte le Guardie puntati su di
noi. Stavamo dando spettacolo e sicuramente per i prossimi giorni
avrebbero avuto qualcosa di cui parlare. Lei mi guardò
scuotendo
la testa e ridacchiando, poi saltò velocissima e agilissima
al mio
fianco. “Ok. Grazie Rebecca. Saliamo ancora un
poco” e veloce
iniziai a salire sempre più in alto. Lei mi segui come un
ombra, ma
a pochi metri dalla cima si fermò. La guardai era
più che
sufficiente, potevo arrivare da solo alla punta adesso.
“Grazie”
sussurrai e agile salii e mi sistemai sul mio ramo preferito.
Lì
chiusi gli occhi e
mentre sentivo il profumo delle foglie e il vento tiepido nei
capelli, ripensai alla mia famiglia e alla mia Bella.
Un
piano stava facendosi
strada nella mia testa.
Un
piano per trovare il
modo di comunicare con i miei familiari.
E
intanto mi concentrai
sperando che Alice potesse vedermi e tranquillizzare tutti.
Carlisle
Non
avevamo più avuto
notizie di Edward. Gli avevamo raccomandato di prendere il cellulare
sperando che gli fosse concesso di chiamarci. Ma evidentemente
qualcosa era andato storto. Supponevo che i volturi glielo avessero
sequestrato, sapevamo che difficilmente gli avrebbero permesso di
comunicare con noi.
Jacob
e Renesmee erano
fuori con Rosalie ed Emmett.
Erano
andati in città a
girare per negozi. Non avevano detto nulla ma supponevo che avessero
iniziato a cercare le bomboniere per il matrimonio.
Bella
aveva detto
chiaramente che non intendeva sentirne parlare fino a che Edward non
fosse tornato a casa e sapevo da Esme che Nessi voleva fare lei di
testa sua lasciando fuori dai preparativi Alice.
Prevedevo
guai, grossi
guai.
Non
era saggio scontrarsi
con Alice ed Edward non avrebbe dato il consenso tanto presto.
Quella
sera avrei dovuto
parlare con Rosalie per ricordarle chi erano i veri genitori di
Nessi.
Jasper
scese per mano ad
Alice che sembrava un cane bastonato. “Non mi ha detto nulla.
E'
andata con Rosalie, e non mi ha detto nulla. Stanno scegliendo le
cose sbagliate...” sembrava disperata mentre Jasper le
stringeva
forte le spalle baciandola sul collo.
“Non
faranno proprio
niente fino a che Bella ed Edward non diranno la loro. Quindi adesso
per favore non farne un dramma. Sai benissimo quanto sia attaccata
Rosalie a Nessi. E se Jacob riesce a sopportarla vuol dire che non
sta esagerando” stavo perdendo la pazienza.
Non
avevano ancora
fissato la data o chiesto ufficialmente il permesso ai genitori che
già tutta la famiglia era entrata in fibrillazione.
Se
continuavano così
sarebbe stato da scappare di casa molto presto e scommetto che
Emmett e Jasper mi avrebbero fatto volentieri compagnia.
“Ah.
Bene” gli occhi
di Alice si offuscarono un attimo, poi brillarono allegri.
“Edward
sta bene. L'ho
visto su un albero che ridacchiava... che strano era in compagnia
anche se non sono riuscita a vedere di chi”
Sospirai
di sollievo
mentre mi allontanavo gridando “Esme, ci sono notizie. Chiama
i
ragazzi e Bella. Finalmente Alice lo ha visto”
Chissà
chi c'era con lui
sull'albero? Dal poco che ci aveva raccontato sapevo che non aveva
stretto nessun rapporto con nessuna Guardia escluso Demetri e Felix
che lo tenevano sott'occhio e loro di certo non erano, altrimenti
Alice li avrebbe visti e riconosciuti.
I
misteri stavano
ricominciando.
O
forse era solo la mia paura di perdere Edward che faceva galoppare la
fantasia?
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