martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 33 - Rivelazioni

Carlisle

Quando arrivammo a casa c'erano già tutti ad aspettarci.
Gli avevamo telefonato informandoli che eravamo tutti sani e salvi, compreso Edward.
Non avevamo avuto il coraggio di raccontare loro cosa era successo.

Quando scesi dalla macchina mi ritrovai Esme abbracciata con il volto splendente dalla gioia di rivederci.
Le bastò un attimo, un rapido sguardo per capire che qualcosa non era andato per il verso giusto.
Anche Alice corse ad abbracciare il suo Jasper, ma i suoi occhi tormentati rivelavano la conoscenza del nostro segreto. Dopo aver baciato Jasper, si girò ed abbracciò Bella, stringendola forte come se avesse paura che dovesse cadere a pezzi da un momento all'altro.
E doveva proprio essere così perché lei si strinse forte ad Alice e la sentii sussurrare “Avevi ragione, forse era meglio che io non andassi. Che io non vedessi”.
Alice la guardò negli occhi. “Speravo di sbagliarmi Bella, speravo che la vostra presenza potesse cambiare il corso degli avvenimenti” sussurrò dispiaciuta.
E così è stato. Edward è vivo. Sarebbe morto altrimenti e forse anche tutte le altre Guardie” sussurrai, incapace di alzare la voce di spezzare quel silenzio che ci aveva fatto compagnia per tutto il viaggio di ritorno.
Cosa è successo?” ci chiese Jacob che stringeva forte la mano a Renesmee.
Anche Esme si staccò da me e mi studiò con aria interrogativa.
Dovevamo parlarne, dovevamo prendere atto, accettare quello che i nostri occhi avevano visto, quello che le nostre menti si rifiutavano di considerare realtà.
Fu Rosalie con la voce carica di sdegno a dare voce al nostro dolore “Edward. Ha una compagna. Una vampira dai capelli rossi è la sua nuova donna”
La voce di Rosalie non ammetteva repliche e con stupore vidi Alice scuotere la testa “Non ci credo. E' vero io l'ho visto baciarsi tempo fa. Abbiamo visto il loro sguardo a Firenze. Ma non è possibile Edward ama troppo Bella per farle una cosa così. Ti stai sbagliando Rose”
Il suo tono era determinato così come quello di Bella che con gentilezza e fermezza le rispose “No. Alice. Edward è innamorato di una certa Rebecca. Dovevi vedere come la cercava, come aveva bisogno di lei e come la... baciava” le parole le morirono in gola mentre guardava il viso sbiancare di Nessi.
Non è possibile mamma. Papà non farebbe mai una cosa simile. Papà ci ama.” le sue parole morirono in gola sopraffatte dalla consapevolezza che quello che aveva temuto a Firenze si era realizzato.
Esme mi abbracciò forte “E adesso?” la sua domanda non aveva risposte e tutti tacemmo. Non c'era più nulla da aggiungere.
L'abbracciai forte, triste e sconsolato. Già e adesso? Non lo sapevo neanch'io. Sarebbe ritornato a casa? Avrebbe avuto il coraggio di tornare e spiegare? Sarebbe venuto da solo o si sarebbe portato la sua nuova compagna dietro? Bella ormai era per me come una figlia, faceva parte della famiglia per non parlare di Nessi. Non l'avremmo certo abbandonata non dopo tutto quello che aveva fatto Edward. Aveva osato prendere un qualcosa che non gli apparteneva, l'aveva trasformata, rubata l'anima e per che cosa? Per un capriccio momentaneo? Eppure non riuscivo ad accettare tutto questo, avevo visto e sentito, ma il mio cuore si rifiutava di accettare l'evidenza.
Lo specchio. Era presente lo specchio?” chiese Jacob riportandoci alla realtà.
Non lo sappiamo Jacob. C'erano le guardie ma nessuno di strano o di particolare” risposi quasi infastidito. Che m'importava dello specchio!!
Non so Carlisle. C'è qualcosa che non mi torna” a parlare era stato Jasper.
Era stato in silenzio tutto il tempo. Pensavo fosse turbato dal fatto che Demetri aveva notato la sua bravura, un altro obiettivo per i volturi, un altro membro della mia famiglia nel loro mirino...
Io percepisco i sentimenti, le emozioni eppure...”
Cosa stai dicendo Jasper?” chiese Alice
Edward. Non so... ” scuoteva la testa.
Jasper. Non provare a scusarlo. Lo abbiamo visto tutti come si attaccava a Lei” intervenne Rosalie disgustata.
Non lo sto giustificando ma... Non so, non mi convince” scuoteva la testa guardandoci.
Non c'era altro da dire. Potevano di nuovo solo aspettare. Che cosa? Mi chiesi. Non lo sapevo neanch'io. Forse desideravo che non tornasse... che semplicemente si limitasse a sparire per poter dimenticare. Già dimenticare tutto il male che stava facendo, tutte le ferite che stava aprendo nei nostri muti cuori.
Era diventato un assassino, una Guardia a tutti gli effetti.
Lo avevo visto uccidere i licantropi come una macchina, forte e insensibile. Quel vampiro dagli occhi rossi non era più il mio dolce Edward. Eppure non potevo certo far finta di niente, dimenticarmi di lui...
Scossi la testa deluso e ferito e abbracciai Esme che mi guardava preoccupata.
Lei non avrebbe accettato di perdere nostro figlio e sono sicuro che avrebbe combattuto con i denti per riportarlo a casa alla sua famiglia.
La nostra famiglia.
Esme non si sarebbe arresa facilmente, ma forse questa volta non avevamo neanche la possibilità di combattere.
Forse avevamo perso la battaglia prima ancora che incominciasse.
Forse sarebbe stato impossibile per lui tornare ad essere uno di noi, forse dovevamo prepararci a dirgli addio per sempre...


Demetri

I quattro giorni che seguirono il nostro ritorno alla rocca furono un incubo per tutti noi.
Aro volle subito un resoconto dettagliato degli avvenimenti . Era infuriato per le perdite che avevamo avuto.
Quando feci rapporto non gli raccontai del fratello di Edward, ma lui mi volle toccare e dal suo sorriso immaginai che avesse letto tutto...
Tutta la Rocca venne a sapere dell'accaduto e da quel momento in poi non ci fu un attimo di pace.
Jane venne convocata nello studio di Aro e dopo un lungo colloquio lasciò la Rocca con chissà quale destinazione.
Io e Felix invece fummo mandati insieme a cercare nuovi umani da trasformare.
Dovevamo rimpiazzare le guardie perse al più presto.
Presto ci ritrovammo con una ventina di neonati affamati da gestire.
Oliver era stato tra i primi a cadere e il suo posto venne assegnato ad Angela la sua assistente.
Lei visitò Edward ancora incosciente e tenuto costantemente sotto il potere di Rebecca e dopo aver analizzato l'antidoto ci disse di continuare a darglielo e di informarla se fosse peggiorato.
Ovviamente avrebbe dovuto rimanere a letto fino a che non avesse ripreso le forze.
Appena avevamo un attimo libero io e Felix passavamo a trovare Edward ma era sempre nello stesso stato.
A controllarlo ci pensarono Ilmi e Kong.
Al momento erano abbastanza liberi dagli impegni e qualcuno doveva sorvegliarlo in continuazione. Non sapevamo cosa si ricordava e come avrebbe reagito al suo risveglio.
Quando finalmente riprese conoscenza c'era Ilmi con lui. Poi appena lo vide lucido abbastanza venne a cercarmi.
Demetri” mi chiamò avvicinandosi “Si è ripreso.”
Grazie Ilmi. Sono contento. Come sta ? Mi sento in debito con lui” lo ringraziai
Sembrerebbe abbastanza bene. Ha preso la medicina senza troppe storie. Ma è ancora affaticato e confuso. Deve anche essere molto assetato. Bisognerà farlo bere al più presto. Domani dovrebbero arrivare i rifornimenti vero?” mi chiese speranzoso.
Già. Ma non so se parteciperà al banchetto. Ha sempre avuto problemi ad alimentarsi come noi” spiegai scuotendo la testa. Non lo riuscivo proprio a capire. Il suo rifiuto era per me, come per le altre Guardie incomprensibile.
Lui annui. La storia del vampiro con gli occhi gialli era famosa nella Rocca.
C'è un altra cosa che devi sapere” mi disse e aveva lo sguardo triste “Mentre ero lì mi ha chiesto della sua famiglia.”
Speravo non si ricordasse di loro” commentai assorto
Qualcosa sapeva, ma è arrivato Alec e gli ha raccontato tutto” finì la frase disgustato.
Proprio tutto?” chiesi preoccupato.
Già. E ha messo molta enfasi. Sembrava soddisfatto quella serpe” rispose chiaramente infuriato con il bel gemello.
Come l'ha presa?” gli chiesi dispiaciuto
Male Demetri. Ho paura faccia qualche scemata. Si è agitato tantissimo. Troppo direi” Lo guardai assorto.
Avrei dovuto parlarne con Aro.
Annui “Andrò a parlargli, prima però devo discuterne con Aro” lui mi guardò.
Aveva ancora qualcosa da dirmi e con imbarazzo continuò “Perché non hai spiegato alla sua famiglia quello che stava succedendo e chi è in realtà Rebecca? Ti ha salvato la vita. Potevi farlo e non l'hai fatto” Il suo tono era chiaramente di accusa. Anche lui si era affezionato a quel ragazzo.
Scossi la testa dispiaciuto “Ho ricevuto ordini precisi in merito. Non potevo infrangerli. Anche a me dispiace, credimi. Ma lui è una Guardia ed io anche. Per quanto gli sia affezionato ho degli ordini da rispettare” la mia voce era triste. Ma che scelta avevo? Nessuna.
Ma potevo cercare di aiutarlo parlando con Aro.
E salutato Ilmi mi diressi da lui.
Forse avrebbe consentito di fargli comunicare con la famiglia, di permettergli di spiegargli l'accaduto... sempre che fossero disposti a credergli.
E deciso mi diressi dal mio Signore, dovevo almeno provare, dovevo provare ad aiutarlo, avevo un debito da saldare.

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