martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 17 - La tempesta si avvicina

Edward

La seconda coppia di vampiri entrò nella sala a passo deciso. Le mantelle nere, gli occhi rossi e i medaglioni pesanti la identificarono subito come una coppia di Guardie.
Ero in imbarazzo. Conoscevo la donna. Il suo nome era Barbara. Apparteneva alle Guardie che mi guardavano con stupore ma non con astio come facevano alcune.

Mi spiaceva che Aro pretendesse da me di fare la “spia” . Ero a disagio ma non avevo scelta.
I suoi capelli erano biondi e raccolti in un elaboratissima treccia. Mi ricordava Rosalie, sotto molti aspetti e fui felicissimo quando constatai che i suoi pensieri erano puliti.
Non volevo farmi altri nemici fra le Guardie. Già Sirius se avesse potuto mi avrebbe smembrato, senza contare l'odio che Jane mi mostrava ogni qualvolta ne aveva occasione.
Non mi aveva ancora toccato e sapevo dalla sua mente che Aro le aveva imposto di girarmi al largo e di non colpirmi a meno che non l'ordinasse lui. E lei aspettava come un ragno, aspettava un mio errore e poi avrebbe scatenato su di me il suo potere con estrema gioia.
Ma dov'era Alec?
Il bel gemello, nonché nemico dichiarato, non era ancora apparso e la cosa era insolita. Era difficile vedere separati i due gemelli. Avevo notato più di una volta Demetri, Felix e Jane discutere animatamente ma di Alec nessuna traccia. Non che mi mancasse, ma potevo percepire nelle loro menti un certo nervosismo che attraversava l'intera Rocca.
Doveva esserci una qualche minaccia a me nascosta che minacciava i Volturi.
Ma chi mai avrebbe potuto sfidare la nostra famiglia reale?


Carlisle

Finalmente le cose si erano aggiustate. Poche ore prima avevamo assistito all'abbraccio pacificatore tra Bella ed Alice. Il peggio era passato e tutto era tornato alla normalità.
Speravo che le cose andassero avanti così quando Alice tirò un urlo soffocato cadendo sulle ginocchia. Gli occhi dilatati vedevano una scena spaventosa e il suo corpo era in preda a convulsioni.
Jasper le corse accanto immediatamente lasciando cadere il telecomando della play con la quale stava giocando con Emmett.
Alice, Alice... ti prego rispondimi. Ritorna da noi. Va tutto bene, sono qui... sono vicino a te” potevo vedere la concentrazione sul suo viso mentre cercava con il suo potere di calmarla.
Le corsi vicino anch'io, spaventato dalla sua reazione.
Le grida di Jasper avevano richiamato l'attenzione di tutti e nel giro di pochi secondi l'intera famiglia era radunata intorno ad Alice.
Sempre tremando lei si riscosse e con gli occhi dilatati dal terrore mormoro “Edward...”. Poi si avvinghiò allo sconcertato Jasper e si mise a singhiozzare.
Cosa è successo Alice? Cosa hai visto?” la voce strozzata di Bella riscosse la nostra piccola veggente, mentre notavo il viso corrugato di Jasper che cercava di calmarla con il suo potere.
Edward...” di nuovo la voce si ruppe spezzata in un singulto.
Esme si avvicinò e l'abbracciò teneramente staccandola dal collo di Jasper.
Va tutto bene Alice. Stai calma. Tranquilla a tutto c'è sempre un rimedio. Calmati, e raccontaci quello che hai visto” il fare materno di Esme sembrò calmare il nostro piccolo folletto, che abbassò gli occhi incapace di fissarci.
Ho visto Edward...” di nuovo un altro singhiozzo le impedì di continuare.
Jasper l'abbracciò nuovamente e le baciò teneramente i capelli con fare protettivo. “Raccontaci Alice, per favore. Ci stai facendo impazzire” le mormorò all'orecchio.
Lei per tutta risposta alzò gli occhi e si guardò in giro come se cercasse qualcuno o qualcosa. “Dov'è Nessi?” chiese invece di spiegarci una buona volta che cosa stava succedendo.
Ci guardammo tutti stupiti
E' fuori con Jacob. Puoi pure parlare liberamente Alice” Era stata Bella a parlare con la voce strozzata dal terrore.
Guardai Bella e capii. Quello che aveva visto Alice doveva essere troppo brutto per farlo ascoltare alla piccola Nessi. Il mio cuore tremò, cosa poteva aver mai visto Alice di così tremendo da giustificare un comportamento simile?
La nostra piccola veggente annui e prese fiato “Ho visto Edward... a terra... ai piedi di Aro. Era ferito e stava molto male.”
Le sue parole ci raggiunsero come un maglio, sconvolgendo la nostra mente e stringendo in una morsa ferrea il nostro cuore muto. Mille domande si affollarono nella nostra testa, mentre ansiosi attendevamo risposte che forse non avremmo voluto sentire.
Come ferito? Dove? Cosa gli hanno fatto?” le chiese subito Bella
Cosa intendi ai piedi di Aro? E' stato lui a fargli del male?” intervenne Jasper
Quando avverrà?” chiese Emmett “Facciamo in tempo ad andare a salvare il nostro fratellino?”
E' stata Jane?” chiese Esme memore della paura di Edward.
Ma Alice alzò la mano silenziandoci tutti.
Ho visto Edward, cadere ai piedi di Aro, ma lui era stupito e spaventato.
Non ha dato lui l'ordine di fargli del male. E ...” la sua voce tremò “sta succedendo adesso Emmett. Qualcuno lo sta uccidendo...”
Sei sicura Alice?” Bella tremava scossa dai singulti.
Lei annui “L'ho visto accasciarsi, lo sguardo terrorizzato con gli occhi velati dal dolore. Il suo corpo era immobile, in una posizione innaturale... come una bambola rotta”
Ci guardammo tutti pietrificati.
Alice, tesoro” Esme stava sussurrando spaventata “era vivo?”
Si mamma, era ancora vivo. Ho cercato di vedere oltre, ma… non è più in grado di decidere nulla. Il suo futuro si è perso con lui.” sentii che ingoiava a vuoto il veleno “E vicino a lui c'era lo specchio” aggiunse sottovoce.
E' stato lo specchio a fargli del male?” chiesi
Non lo so. Non ho visto altro” affermò mesta.
Grazie Alice, adesso devi riposarti ” e dolcemente aiutai Jasper a farla alzare e a portarla nella loro camera. Quando la vidi finalmente sdraiata accoccolata sul suo amore le sorrisi e uscii. Nessuno meglio di lui avrebbe potuto aiutarla.

Andai di sotto ma non c'era più nessuno. Emmett e Rose erano usciti a sfogare la propria ansia nel bosco e suppongo che non sarebbero tornati tanto presto. Esme aveva invece accompagnato Bella in camera. Si sarebbero consolate a vicenda attaccandosi alla tenua speranza che ci univa tutti. La speranza che non gli fosse successo qualcosa d' irreparabile.

Quasi niente poteva ferirci ed erano in pochi coloro che potevano fare del male ad un vampiro. Che cosa era successo dunque? Alice lo aveva visto ferito e dolorante. Ma quali sarebbero state le conseguenze? Sarebbe sopravvissuto e semplicemente chi lo aveva attaccato avrebbe finito la sua opera?
Non potevamo saperlo. E non c'era modo di evitarlo.

Mi sedetti sulle scale fuori dalla porta di casa e sprofondai nel dolore mormorando al cielo buio “ So che siamo dannati... so che abbiamo perso la nostra anima barattandola contro questa non-vita. Ma se Esisti... se ci Sei veramente come io credo... ti prego... aiutalo.  Salva il mio Edward!
Lui è diverso, è il migliore tra di noi. Se avesse avuto un destino diverso... se non fosse imprigionato in questo corpo morto... lui sarebbe stato un essere puro... un anima candida”
E per la prima volta non mi sentii più solo, forse c'era una speranza anche per noi, anche per le nostre anime.
E in quel momento sentii una leggera brezza di vento scorrere fra i capelli mentre le nuvole si spostavano a lasciare il posto a una splendida luna piena che illuminò la nostra casa.
Non so cosa potesse mai significare, ma mi sembrò di scorgere un sorriso su di essa.

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