Edward
La
seconda coppia di vampiri entrò nella sala a passo deciso.
Le
mantelle nere, gli occhi rossi e i medaglioni pesanti la
identificarono subito come una coppia di Guardie.
Ero
in imbarazzo. Conoscevo la donna. Il suo nome era Barbara. Apparteneva
alle Guardie che mi guardavano con stupore ma non con
astio come facevano alcune.
Mi
spiaceva che Aro pretendesse da me di fare la
“spia” . Ero a
disagio ma non avevo scelta.
I
suoi capelli erano biondi e raccolti in un elaboratissima treccia. Mi
ricordava Rosalie, sotto molti aspetti e fui felicissimo quando
constatai che i suoi pensieri erano puliti.
Non
volevo farmi altri nemici fra le Guardie. Già Sirius se
avesse
potuto mi avrebbe smembrato, senza contare l'odio che Jane mi
mostrava ogni qualvolta ne aveva occasione.
Non
mi aveva ancora toccato e sapevo dalla sua mente che Aro le aveva
imposto di girarmi al largo e di non colpirmi a meno che non
l'ordinasse lui. E lei aspettava come un ragno, aspettava un mio
errore e poi avrebbe scatenato su di me il suo potere con estrema
gioia.
Ma
dov'era Alec?
Il
bel gemello, nonché nemico dichiarato, non era ancora
apparso e la
cosa era insolita. Era difficile vedere separati i due gemelli. Avevo
notato più di una volta Demetri, Felix e Jane discutere
animatamente ma di Alec nessuna traccia. Non che mi mancasse, ma
potevo percepire nelle loro menti un certo nervosismo che
attraversava l'intera Rocca.
Doveva
esserci una qualche minaccia a me nascosta che minacciava i Volturi.
Ma
chi mai avrebbe potuto sfidare la nostra famiglia reale?
Carlisle
Finalmente
le cose si erano aggiustate. Poche ore prima avevamo assistito
all'abbraccio pacificatore tra Bella ed Alice. Il peggio era passato
e tutto era tornato alla normalità.
Speravo
che le cose andassero avanti così quando Alice
tirò un urlo
soffocato cadendo sulle ginocchia. Gli occhi dilatati vedevano una
scena spaventosa e il suo corpo era in preda a convulsioni.
Jasper
le corse accanto immediatamente lasciando cadere il telecomando della
play con la quale stava giocando con Emmett.
“Alice,
Alice... ti prego rispondimi. Ritorna da noi. Va tutto bene, sono
qui... sono vicino a te” potevo vedere la concentrazione sul
suo
viso mentre cercava con il suo potere di calmarla.
Le
corsi vicino anch'io, spaventato dalla sua reazione.
Le
grida di Jasper avevano richiamato l'attenzione di tutti e nel giro
di pochi secondi l'intera famiglia era radunata intorno ad Alice.
Sempre
tremando lei si riscosse e con gli occhi dilatati dal terrore mormoro
“Edward...”. Poi si avvinghiò allo
sconcertato Jasper e si
mise a singhiozzare.
“Cosa
è successo Alice? Cosa hai visto?” la voce
strozzata di Bella
riscosse la nostra piccola veggente, mentre notavo il viso corrugato
di Jasper che cercava di calmarla con il suo potere.
“Edward...”
di nuovo la voce si ruppe spezzata in un singulto.
Esme
si avvicinò e l'abbracciò teneramente staccandola
dal collo di
Jasper.
“Va
tutto bene Alice. Stai calma. Tranquilla a tutto c'è sempre
un
rimedio. Calmati, e raccontaci quello che hai visto” il fare
materno di Esme sembrò calmare il nostro piccolo folletto,
che
abbassò gli occhi incapace di fissarci.
“Ho
visto Edward...” di nuovo un altro singhiozzo le
impedì di
continuare.
Jasper
l'abbracciò nuovamente e le baciò teneramente i
capelli con fare
protettivo. “Raccontaci Alice, per favore. Ci stai facendo
impazzire” le mormorò all'orecchio.
Lei
per tutta risposta alzò gli occhi e si guardò in
giro come se
cercasse qualcuno o qualcosa. “Dov'è
Nessi?” chiese invece di
spiegarci una buona volta che cosa stava succedendo.
Ci
guardammo tutti stupiti
“E'
fuori con Jacob. Puoi pure parlare liberamente Alice” Era
stata
Bella a parlare con la voce strozzata dal terrore.
Guardai
Bella e capii. Quello che aveva visto Alice doveva essere troppo
brutto per farlo ascoltare alla piccola Nessi. Il mio cuore
tremò,
cosa poteva aver mai visto Alice di così tremendo da
giustificare un
comportamento simile?
La
nostra piccola veggente annui e prese fiato “Ho visto
Edward... a
terra... ai piedi di Aro. Era ferito e stava molto male.”
Le
sue parole ci raggiunsero come un maglio, sconvolgendo la nostra
mente e stringendo in una morsa ferrea il nostro cuore muto. Mille
domande si affollarono nella nostra testa, mentre ansiosi attendevamo
risposte che forse non avremmo voluto sentire.
“Come
ferito? Dove? Cosa gli hanno fatto?” le chiese subito Bella
“Cosa
intendi ai piedi di Aro? E' stato lui a fargli del male?”
intervenne Jasper
“Quando
avverrà?” chiese Emmett “Facciamo in
tempo ad andare a salvare
il nostro fratellino?”
“E'
stata Jane?” chiese Esme memore della paura di Edward.
Ma
Alice alzò la mano silenziandoci tutti.
“Ho
visto Edward, cadere ai piedi di Aro, ma lui era stupito e
spaventato.
Non
ha dato lui l'ordine di fargli del male. E ...” la sua voce
tremò
“sta succedendo adesso Emmett. Qualcuno lo sta
uccidendo...”
“Sei
sicura Alice?” Bella tremava scossa dai singulti.
Lei
annui “L'ho visto accasciarsi, lo sguardo terrorizzato con
gli
occhi velati dal dolore. Il suo corpo era immobile, in una posizione
innaturale... come una bambola rotta”
Ci
guardammo tutti pietrificati.
“Alice,
tesoro” Esme stava sussurrando spaventata “era
vivo?”
“Si
mamma, era ancora vivo. Ho cercato di vedere oltre, ma… non
è più
in grado di decidere nulla. Il suo futuro si è perso con
lui.” sentii che ingoiava a vuoto il veleno “E
vicino a lui c'era lo
specchio” aggiunse sottovoce.
“E'
stato lo specchio a fargli del male?” chiesi
“Non
lo so. Non ho visto altro” affermò mesta.
“Grazie
Alice, adesso devi riposarti ” e dolcemente aiutai Jasper a
farla
alzare e a portarla nella loro camera. Quando la vidi finalmente
sdraiata accoccolata sul suo amore le sorrisi e uscii. Nessuno meglio
di lui avrebbe potuto aiutarla.
Andai
di sotto ma non c'era più nessuno. Emmett e Rose erano
usciti a
sfogare la propria ansia nel bosco e suppongo che non sarebbero
tornati tanto presto. Esme aveva invece accompagnato Bella in
camera. Si sarebbero consolate a vicenda attaccandosi alla tenua
speranza che ci univa tutti. La speranza che non gli fosse successo
qualcosa d' irreparabile.
Quasi
niente poteva ferirci ed erano in pochi coloro che potevano fare del
male ad un vampiro. Che cosa era successo dunque? Alice lo aveva
visto ferito e dolorante. Ma quali sarebbero state le conseguenze?
Sarebbe sopravvissuto e semplicemente chi lo aveva attaccato avrebbe
finito la sua opera?
Non
potevamo saperlo. E non c'era modo di evitarlo.
Mi
sedetti sulle scale fuori dalla porta di casa e sprofondai nel dolore
mormorando al cielo buio “ So che siamo dannati... so che
abbiamo
perso la nostra anima barattandola contro questa non-vita. Ma se
Esisti... se ci Sei veramente come io credo... ti prego... aiutalo.
Salva il mio Edward!
Lui è diverso, è il migliore tra di noi. Se avesse avuto un destino diverso... se non fosse imprigionato in questo corpo morto... lui sarebbe stato un essere puro... un anima candida”
Lui è diverso, è il migliore tra di noi. Se avesse avuto un destino diverso... se non fosse imprigionato in questo corpo morto... lui sarebbe stato un essere puro... un anima candida”
E
per la prima volta non mi sentii più solo, forse c'era una
speranza
anche per noi, anche per le nostre anime.
E
in quel momento sentii una leggera brezza di vento scorrere fra i
capelli mentre le nuvole si spostavano a lasciare il posto a una
splendida luna piena che illuminò la nostra casa.
Non
so cosa potesse mai significare, ma mi sembrò di scorgere un
sorriso
su di essa.
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