martedì 12 febbraio 2013

NV Capitolo 15 - Depressione e chiarimenti

Edward


La mia vita procedeva senza cambiamenti. E quello che m'infastidiva di più era l'impossibilità di mettermi in contatto nuovamente con la mia famiglia. Tutte le notti erano occupate dal mio lavoro per Aro e quando mi riprendevo era sempre più tardi.

Avevo appena aperto gli occhi ancora stordito quando sentii Rebecca farmi una carezza sul viso.
Ciao Rebecca. Scommetto che è tardi anche oggi, vero?” mormorai ancora frastornato.
Lei annui triste, probabilmente aveva assorbito una parte della mia stanchezza.
Poi sorridendo scese dal letto e mi porse la mantellina.
Guardai la mantellina e il suo sorriso. Normalmente scendevo dal letto quasi di corsa per fiondarmi sul mio albero a gustarmi l'aria fresca e magari anche un po' di sole, ma oggi non ne avevo proprio voglia. Mi sentivo ancora stanco e soprattutto ero arrabbiato perché mi mancavano gli scherzi di Emmett e di Jasper, le coccole di Bella e le litigate di Alice e Rose su come doveva vestirsi la mia piccola Renesmee. Per non parlare della sicurezza che mi davano i miei teneri genitori.
Non ero più riuscito a scrivere alla mia famiglia e sapevo che erano in pensiero per me. Avrei voluto tanto tranquillizzarli, ma non avevo mai una notte libera per recarmi dal computer.
Scossi la testa.
Non avevo voglia di muovermi. “No Rebecca. Preferisco stare qua e riposarmi ancora.” sapevo di ferirla, doveva pesarle stare in compagnia e assorbire gli stati d'animo di un musone come me, ma proprio non me la sentivo di uscire.
Mi girai su un fianco dandole la schiena e cercai di pensare a casa, conscio che non facevo altro che farmi del male da solo.
Se fossi stato un umano mi avrebbero diagnosticato un esaurimento nervoso con crisi depressiva, ma ero un vampiro e non potevo certo ammalarmi. O forse si?? Agli occhi delle altre Guardie potevo passare benissimo per un vampiro depresso.
Sentii un fruscio veloce e il mio profumo, il profumo di Rebecca mi colpì forte.
Lasciami in pace. Va tutto bene, sono solo stanco.” sapevo mentire ma non potevo con lei. Il mio simbionte assorbiva i miei stati d'animo e per lei doveva essere una sofferenza sentirmi così triste. Veloce allungò una mano e la posò sulla mia fronte. Cercai di scansarla e di protestare “No Rebecca, non voglio rip...” ma non feci in tempo e mi persi nel buio dove c'era riposo e nessuna preoccupazione.




Carlisle

Ero preoccupato. In casa c'era uno strano clima.
Alice e Bella non si erano più parlate e questo considerando che erano quasi indivisibili mi metteva estremamente a disagio.
Ma non era l'unico problema!
Bella aveva litigato furiosamente con Jacob accusandolo di essere un irresponsabile in quanto aveva seguito Alice in quella gita assurda mettendo a repentaglio la vita sua e di Renesmee.
Quest'ultimo ovviamene non aveva digerito i rimproveri e da quel giorno si era trasformato in lupo girando nel bosco e rifiutando la compagnia dei “sudici vampiri assassini”. L'offesa che aveva rivolto aveva ovviamente ferito tutti, anche se capivamo quanto dovesse averlo disgustato assistere al pasto di Edward.
Renesmee a sua volta aveva litigato con Bella prendendo le difese di Alice e poi con Jacob che aveva osato insultare la sua famiglia e il suo amato padre. Triste e avvilita passava tutto il giorno con Rose ed Emmett che erano gli unici che sembravano indifferenti alla tensione che girava per casa.
Anche Esme era furibonda con Alice ma soprattutto pativa nel vedere la famiglia divisa.
Jasper aveva cercato d'infondere serenità a tutti ma si era ritrovato un muro davanti oltre al rifiuto di Alice di parlargli. Dovevano aver litigato e il clima doveva essere troppo pesante per lui, perché si era chiuso in camera e non ne usciva più.
In quanto ad Alice, aveva chiuso i collegamenti con tutti. Non parlava con nessuno e passava le giornate in cima ad un albero ringhiando a chiunque si avvicinasse.

Bhe, definire il clima strano, era riduttivo.

Infatti non eravamo più la famiglia felice ed unita alla quale ero abituato e la cosa si stava protraendo per troppo tempo.
Stufo di questa situazione, dalla quale non sembrava esserci via d'uscita senza un intervento deciso, presi Esme da parte e convenimmo assieme che l'unica era parlare con Bella e Alice. Se loro due avessero fatto la pace, il resto si sarebbe sistemato come in un puzzle. L'importante era uscire da quelle posizioni di stallo.
Andai per primo da Bella, che stava leggendo seduta sul suo letto.
Ciao Bella, posso entrare?” chiesi pronto a sentirmi ringhiare un secco no.
Certo Carlisle, vieni pure” mi sorrise e appoggiò il libro al letto “di cosa hai bisogno?”
Volevo parlarti” iniziai timidamente “di quello che è successo...”
Non c'è nulla da dire.” scattò subito “Edward è libero di fare quello che vuole”
 O che può...” la corressi “penso che vi siate dimenticati tutti che deve obbedire a degli ordini. Non mi ha mai raccontato nulla, come ha fatto con tutti, ma più di una volta ha ammesso di essere stato punito in maniera molto severa. E conoscendoli non dubito che possano avergli fatto molto male. Non credo che avesse la possibilità di ribellarsi ad Aro circa il suo pasto ed io stesso prima di partire l'ho invitato ad evitare guai e ad ubbidire. Avevo paura che si riducesse come l'ultima volta e ti assicuro Bella che quando Esme ed io l'abbiamo trovato sofferente per la sete, non era un bello spettacolo. ”
Carlisle, non hai ancora capito vero?” adesso il suo sguardo era triste e ricordai ancora una volta quanto dovesse pesarle la lontananza del suo amore “Non dubito di Edward. Ne sono offesa o preoccupata per il suo comportamento. Io mi sono arrabbiata con Alice e Jacob perché hanno messo in pericolo Renesmee, senza dirmi nulla”
Annui, mi sembrava di aver già sentito quelle parole “E' lo stesso che fece infuriare Charlie quando sei sparita per andare a Volterra. Anche lui, se ti ricordi ti fece una sfuriata perché eri partita all'improvviso senza dargli spiegazioni lasciandolo nel dubbio e nell'incertezza per tre lunghi giorni. E tu pur accettando le conseguenze del tuo gesto, sapevi nel tuo cuore di aver fatto la cosa giusta, e l'avresti rifatta nuovamente”
Non è la stessa cosa” mi rispose subito
Io credo di si. In fin dei conti Renesmee si è allontanata senza dirti nulla per andare da Edward. Proprio come te. Non l'avresti mai lasciata partire altrimenti” cercavo di farla ragionare, sapevo che era intelligente ma anche testarda.
Non c'era nessuno da salvare questa volta” rispose pungente
Forse no, ma credo che Edward sarebbe impazzito dalla gioia se avesse potuto vedere qualcuno di noi. Figuriamoci la piccola Nessi. Ho l'impressione Bella, che a volte dimentichi quanta sofferenza deve provare lui, a stare lontano da noi e a dover ubbidire agli ordini di Aro” non era giusto ferirla così ma forse poteva servire a farla ragionare
Già a quanto pare, sono una bella egoista. E' questo che mi stai dicendo... vero? Ma sappi che ho passato due giorni interi a chiedermi come stava e se era viva. E a domandarmi come avrei potuto giustificarmi con Edward se le fosse successo qualcosa. Lui vive per sua figlia... ed anch'io… impazziremmo dal dolore se le succedesse qualcosa, qualsiasi cosa...” la rabbia le era passata e adesso stava prendendo il sopravvento la tristezza.
Sospirai “E' quello che succede a qualsiasi genitore Bella. Tutti abbiamo sempre paura che succeda qualcosa ai nostri figli appena si allontanano dalla nostra ala protettiva. Ma bisogna imparare a conviverci. Bisogna avere fiducia nei propri ragazzi e nelle loro scelte”
Succede anche a te ed Esme?” mi chiese addolcita
Si Bella. Siamo sempre in pensiero per voi. E credimi ogni giorno e ogni notte io ed Esme la passiamo a pensare ad Edward. E' il nostro chiodo fisso, il nostro pensiero ricorrente. Siamo entrambi spaventati e preoccupati per lui. Ma tu devi renderti conto che Nessi non è più una bambina e Jacob è abbastanza maturo e forte da proteggerla.
In quanto ad Alice... è Alice.
E dobbiamo accettarla per quello che è. L'unica cosa che posso dirti è che quello che fa a volte sembra sbagliato ma lei agisce sempre in buona fede e le sue visioni le permettono di vedere se c'è qualche rischio o meno. Non voleva mettere in pericolo nessuno e non lo ha fatto.”
Già, forse ho un po' esagerato. Ma Edward mi manca e sto tanto in pensiero per lui. Ho paura che possa succedergli qualcosa di brutto, che lo maltrattino. Penso a lui costantemente, mi sembra sempre di sentirlo, di vederlo dove invece non c'è... Quando l'altra volta era sparito facevamo qualcosa per aiutarlo, avevo la sensazione di essere utile, adesso possiamo solo aspettare e questo mi distrugge.” adesso la disperazione era evidente e mi aspettavo che scoppiasse in singhiozzi da un momento all'altro.
Mi sedetti sul letto vicino a lei e le feci una carezza sulla testa.
Manca a tutti. Ti capisco ma facendo così peggiori solo le cose, ti torturi a vuoto. Penso, invece, che dovresti andare e fare la pace con Alice e Jacob. Se non vuoi farlo per l'affetto che hai per loro, fallo almeno per Nessi. Anche lei è distrutta da questa situazione. E poi Jacob è sempre stato un po' incosciente e imprudente… o sbaglio?”
Per la prima volta da giorni la vidi sorridere, avevo toccato il tasto giusto. “Già, temo che non sia cambiato molto da allora. Lo andrò a cercare e poi andrò da Alice. Devo chiederle scusa.”
Grazie Bella” le sussurrai uscendo.
Un pezzo di puzzle stava andando a posto adesso dovevo pensare ad Alice.


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