Epilogo
Edward
Erano
passati tre mesi dal nostro ritorno a casa e la nostra vita aveva
ripreso a scorrere regolarmente e felicemente come se nulla fosse
successo. Avevamo potuto iniziare finalmente il nostro per sempre.
Le
paure e le ansie di questi lunghi anni erano sparite come nuvole al
sole e solo il medaglione al mio collo ricordava quello che era
successo.
Era
pomeriggio tardi e presto il sole sarebbe calato dietro le montagne.
Gli
ultimi raggi del sole brillavano sulla nostra pelle mentre io e Bella
stavamo sdraiati sul prato davanti a casa a coccolarci.
Avrei
potuto stare così ancora per ore quando un pensiero entrò con
forza nella mia mente. Esso urlava ed io mi tirai su a sedere con gli
occhi sbarrati.
Renesmee
stava venendo verso di noi con un sorriso radioso sulle labbra ed io
mi alzai in piedi rapidamente.
“Che
c'è Edward?? Dove stai andando?” mi chiese Bella stupita dalla mia
reazione.
“Credo
che Renesmee voglia parlare da sola con te” le dissi sorridendole.
“Ciao
piccola mia... a dopo” sussurrai a quella che sarebbe rimasta per
sempre la mia bambina e veloce mi allontanai.
Rapido
raggiunsi la grande quercia che sovrastava il giardino e mi
arrampicai fra i suoi rami.
Lì
con il vento che sfiorava il mio viso mi misi a guardare l'orizzonte
seduto comodamente fra le sue fronde accoglienti.
Quella
era l'unica abitudine che mi ero portata dietro da Volterra.
Quando
volevo stare solo o avevo bisogno di pensare mi arrampicavo fra quei
rami annusando l'odore di bosco che il vento portava con se.
Era
un modo semplice per sentirmi libero mentre la mia mente vagava
serena.
Il
mio sguardo si abbassò verso le due donne che amavo profondamente,
e un sorriso beato spuntò sulle mie labbra, sapevo di cosa stavano
parlando ... lo avevo letto nella mente di Nessi.
Un
dolce profumo mi colpì e girando appena la testa sorrisi a mio padre
che mi aveva raggiunto .
“Eccoti
qua. Volevo parlarti Edward” mi disse sedendosi sul ramo al mio
fianco.
Annui
appena invitandolo a proseguire con la testa mentre i miei occhi non
si staccavano da loro.
Carlisle
mi sorrise chiedendosi cosa stava succedendo poi tirò un sospiro e
iniziò a parlarmi “Vedi Edward è da quando sei tornato che volevo
dirtelo” iniziò con la voce insicura e nello stesso tempo solenne.
Mi
girai a guardarlo non riuscivo a capire i suoi pensieri, erano
ingarbugliati e in qualche modo strani. Ero stupito e curioso di
sapere cosa mai gli stesse girando per la mente.
“Quando
ti ho trasformato ti ho condannato ad essere un ragazzo per sempre”
continuò andando a toccare un tasto per me doloroso.
Ne
ero consapevole. E tanti errori non li avrei commessi se fossi stato
un uomo, ma ero un ragazzo, un eterno ragazzo destinato a non
crescere mai.
“Ma vedi sei riuscito a cambiare, a crescere, sei
finalmente diventato un uomo” concluse sorridendomi beato.
Lo
guardai stupito, continuavo a non capire.
“Non
mi credi vero?” mi chiese inclinando la testa e studiando la mia
espressione che indicava il mio stupore e incredulità per le sue
parole.
Gli
sorrisi e scossi la testa, “No” dissi semplicemente.
“Lo
sai cosa distingue un ragazzo da un uomo?” mi chiese passandomi un
braccio intorno alle spalle con fare protettivo e dolce.
“La
barba?” gli chiesi ironico sorridendogli a mia volta. Non avevo
proprio idea di quello di cui stesse parlando.
Lui
si mise a ridere “In questo caso metà della popolazione della
terra non invecchierebbe mai” sorrise dandomi un buffetto sulla
testa “No Edward.” proseguì riprendendo il tono serio “E' che
gli uomini adulti sono capaci di non pensare solo a se stessi ma sono
in grado di pensare agli altri, di prendersi delle responsabilità
all'interno della comunità. E tu a Volterra hai fatto questo. Ti
sei caricato sulle spalle il peso di condurre le Guardie in
battaglia, di occuparti di loro e di guidarle nel cambiare Volterra.
E lì hai compiuto la tua trasformazione. Hai sofferto per ottenere
questo ma solo tramite la tua sofferenza sei potuto maturare. Solo
tramite la sofferenza hai conquistato il loro rispetto e ti sei
elevato al di sopra di loro. Adesso nei tuoi occhi c'è una sicurezza
che prima non c'era ... ora finalmente sei diventato uomo.
Ora
finalmente sei cosciente che in ognuno di noi non esiste il bianco o
il nero ma solo il grigio.
Ora
finalmente hai capito cosa sei e quale è il tuo posto e hai trovato
te stesso e la tua pace” terminò facendomi una carezza sulla
testa.
Un
silenzio carico di aspettativa scese fra di noi mentre stavo
assorbendo e valutando le sue parole.
Poi
con un sorriso beato sul volto tirai un sospiro e gli dissi
guardando Bella e Nessi teneramente abbracciate. “Era ora ...
visto che sto per diventare nonno”
Lui
si voltò a guardarmi con la bocca spalancata “Nessi ...” non
concluse la frase.
“Si.
Aspetta un bambino da Jacob. Lo ha appena detto a sua mamma” gli
spiegai raggiante indicandole.
“Ma
è meraviglioso!!! Diventerò bis-nonno. Devo dirlo subito ad Esme”
disse precipitandosi di sotto.
“Nessi
!!!” l'urlo di Alice ruppe la quiete del pomeriggio, la nostra
veggente doveva aver visto il lieto annuncio.
Con
un sorriso mi accinsi a scendere dovevo andare ad abbracciare la mia
bambina. Le avevo lasciato la gioia di comunicarlo alla madre da
sola ma adesso dovevo andare a farle i miei complimenti.
Sarei
diventato nonno.
E
un sorriso raggiante si apri sul mio volto mentre ripensavo alle
parole di mio padre.
In
qualche modo ero cresciuto, ero diventato un uomo e Volterra aveva
operato questo miracolo.
Tutta
la sofferenza patita non era stata vana.
Aveva
ragione me lo sentivo nel cuore, me ne accorgevo da come avevo
finalmente accettato me stesso, il mio essere vampiro e il mondo
intorno a me e di come ero diventato consapevole delle mie capacità
e della mia forza.
E
quando scesi per terra e alzai gli occhi al cielo e vidi le nuvole
grigie ricoprire il sole, sorrisi felice.
Sapevo
che presto il sole sarebbe uscito allontanando le nuvole in un
alternanza infinita.
Temporale
e sereno si scontravano e lottavano perennemente ma nessuno dei
due avrebbe mai vinto perché entrambi convivevano nel cielo così
come nel mio cuore convivevano finalmente in pace l' uomo e il
vampiro.
Le
Nuvole e il sole, il bianco e il nero, il bene e il male, l'uomo e
il vampiro ... la battaglia infinita della vita che non si sarebbe
mai fermata e avrebbe proseguito indisturbata ed eterna per sempre
anche oltre la mia vita … ma ora finalmente avevo capito ed ero
pronto ad accettarmi per quello che ero, per quello che avevo fatto
e a combattere per me stesso e per chi amavo senza più paura e
cosciente della mia forza e delle mie debolezze.
Il
vampiro dagli occhi gialli Edward Cullen, Capitano dei
Volturi.
Fine?
No la storia continua...
Centinaia
di anni dopo...
“Stai
scherzando, giusto? Non può essere vero! Mi hanno detto che è
solo una leggenda la storia che si tramanda qui a Volterra sul
Vampiro dagli Occhi Gialli” affermò stupita la neonata Solange
al suo istruttore.
“Già
qualcuno ormai la definisce leggenda ma ti posso assicurare che
questa è una storia vera. Quel vampiro capace di conquistare il
cuore di tutti è esistito veramente... ed io ...ero suo amico” e
nella voce incrinata dall'emozione di Ilmi c'era un orgoglio mai
sentito prima.
Leggenda
veniva ormai definita la storia di Edward … ma i vecchi della
razza sapevano che quella non era fantasia ma realtà.
Lui
infatti non solo era esistito realmente ma, malgrado non avesse più
rimesso piede a Volterra, stava continuando a vivere la sua
immortalità come aveva sempre desiderato, fra gli uomini ,
circondato dalla sua famiglia e dalla donna che amava teneramente.
E
come tutti i grandi eventi, la sua storia, la storia del Vampiro
Triste dagli occhi Gialli, era stata tramandata nel tempo, poiché
la sua venuta aveva segnato un capitolo triste e grandioso nella
storia della potente Volterra e in quella di tutta la razza dei
vampiri.
FINE
de “La trilogia delle Nuvole” di Pulla
Grazie
a tutti per essere arrivati fin qua ♥ ♥
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