Capitolo
43 Una nuova famiglia
Esme
Ero
finalmente felice. I nostri due ragazzi erano tornati a casa ed
Edward era finalmente libero dai vincoli di Volterra.
Mancava
solo una cosa.
E
con Carlisle decidemmo che era meglio parlargli nello studio, in
privato.
Così
li convocò ed io li seguii.
Ero
emozionata e felice. Il mio Edward era ritornato quello di una volta
e il suo sorriso era contagioso. Jasper si era ritirato con Alice e
immaginavo come avrebbe sfogato la felicità che aveva immagazzinato
tutta la giornata.
Sapevo
anche che Edward e Bella avevano voglia di stare da soli a coccolarsi
ma prima dovevamo risolvere questa faccenda.
Bella
Mi domandavo cosa mai potessero volere i nostri genitori e sentivo che anche Edward era in leggera tensione.
Quando
entrammo Esme chiuse la porta alle nostre spalle e si andò a mettere
a fianco a Carlisle.
In
piedi di fronte a loro trattenni il fiato mentre Carlisle tirava
fuori dalla scrivania una scatolina di velluto.
“Edward
sono felice che tu sia tornato e finalmente capito quale è il tuo
posto. Sei un Cullen e noi siamo fieri di essere i tuoi genitori
ma... adesso sei anche qualcosa di diverso. Quello che è successo in
questi anni non lo potrai mai cancellare e dovrai imparare a
conviverci ed è per questo che ti ho fatto fare questo per te.”
E
con un sorriso gli passò la scatoletta di velluto blu.
Edward
lo guardava stringendo gli occhi, mentre io coprivo con il mio scudo
le loro menti. “Bella hai lo scudo alzato” mi disse stupito.
“Credo
vogliano farti una sorpresa... e non è carino rovinargliela” gli
dissi alzando le spalle.
“Grazie
Bella” mi disse Esme con un gran sorriso mentre Carlisle lo
invitava ad aprire la scatola.
Edward
aprì il pacchettino e sulla sua mano scivolò un bracciale di cuoio
con sopra infisso uno scudetto d'argento.
“Il
mio bracciale” disse felice sorridendo ai suoi genitori.
“Non
proprio” lo corresse Carlisle “Se noti al tuo ho fatto aggiungere
un particolare” commentò con uno strano sorriso compiaciuto che
mai avevo visto fare a mio suocero.
Incuriosita
mi avvicinai sbirciando sopra la spalla di Edward mentre lui lo
scrutava enigmatico. Poi capii a cosa si riferisse Carlisle.
La
mano simbolo della pace era racchiusa in un sole.
“Ecco
questo sei tu Edward e d'ora in poi sarà il simbolo della tua
famiglia. Il sole rappresenta la tua forza. Hai allontanato le nuvole
dal tuo cuore portando la pace a Volterra” e senza una parola Esme
mi passò una scatolina uguale alla sua. “Questo è per te Bella.
Tu sei la sua famiglia” e con stupore all'interno vi trovai un
medaglione con lo stesso stemma di Edward “Oltre che a essere il
suo sole e la sua forza” concluse Carlisle.
Li
guardammo emozionati. Era un regalo meraviglioso ma che soprattutto
sanciva il nostro essere famiglia e il nostro appartenerci.
“Grazie
“ mormorammo assieme riconoscenti e felici.
Era
stata una giornata lunghissima e piena di emozioni. L'indomani
avremmo dato un bracciale identico a Jacob e un medaglione con il
nuovo stemma a Renesmee.
Una
costola della famiglia Cullen aveva iniziato a camminare con le
proprie gambe forte dell'amore che l'univa e delle traversie che
insieme aveva superato.
Adesso
avevo voglia solo di stare con lui, da troppo tempo mi mancavano le
sue carezze e i suoi baci ed io non ne sarei mai stata sazia.
Come
chiuse la porta della camera mi fiondai fra le sue braccia e iniziai
ad aprirgli la camicia. Era ancora quella della divisa ma non mi dava
più così fastidio come prima.
Anche
lui iniziò a spogliarmi teneramente. Volevamo gustarci ogni minuto,
ogni attimo. Fare con calma, senza fretta, beandoci delle sensazioni
che i nostri corpi ci donavano a quei contatti leggeri.
Gli
sfilai la camicia e iniziai ad accarezzargli il petto.
Il
medaglione brillò un attimo sotto i raggi della luna che entravano
dalla finestra facendo brillare la nostra pelle diafana.
“Adesso
lo levo” mi disse sulle labbra portandosi le mani sulla nuca per
aprire la chiusura.
“No
Edward. Lascialo” gli dissi.
Lui
mi guardò esterrefatto “Ma...” fece per protestare ed io gli
sorrisi e portai due dita sulle sue labbra per silenziarlo
“Vedi
fin dall'inizio abbiamo tutti fatto un errore.
Pensavamo di dover cancellare Volterra dalla nostra vita.
Quando stavi qua ti levavi il medaglione, quando eri là ti levavi il bracciale.
Come se tu fossi due persone distinte e nettamente separate.
Ma è sbagliato!
Ha ragione Carlisle, non si può tornare indietro e che tu lo voglia o meno sei diventato anche una Guardia e dobbiamo imparare convivere con questa realtà. Ormai fa parte di te...è te. Ma vedi come il sole e le nuvole convivono assieme nel cielo, tu Edward Cullen sei anche un Capitano di Volterra e insieme impareremo a convivere con questa realtà.”
Pensavamo di dover cancellare Volterra dalla nostra vita.
Quando stavi qua ti levavi il medaglione, quando eri là ti levavi il bracciale.
Come se tu fossi due persone distinte e nettamente separate.
Ma è sbagliato!
Ha ragione Carlisle, non si può tornare indietro e che tu lo voglia o meno sei diventato anche una Guardia e dobbiamo imparare convivere con questa realtà. Ormai fa parte di te...è te. Ma vedi come il sole e le nuvole convivono assieme nel cielo, tu Edward Cullen sei anche un Capitano di Volterra e insieme impareremo a convivere con questa realtà.”
Lui
mi guardava con gli occhi sgranati ma poi abbassò la testa “Hai
ragione Bella... come sempre. Sono Edward Cullen Guardia di Volterra
oltre ad essere il vampiro più fortunato di questo mondo” e detto
ciò appoggiò le sue labbra sulle mie e mi portò con lui in un
altra dimensione dove il tempo non scorreva e l'amore era l'unica
cosa che importava.
E
ancora una volta i miei occhi si persero sul suo fisico perfetto e la
mia anima esultò assieme alla sua.
Perché
io sono sicura, malgrado lui continui a negarlo, che nell'alto dei
cieli il Signore del Mondo ci sta guardando con un sorriso e ci sta
benedicendo, perché l'amore vince e trionfa su tutto e le nostre
anime unite sono al sicuro lassù, nelle sue mani, ad aspettare i
nostri corpi.
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